CHI SIAMO…

N asce nel 2006 un giornalino semplice semplice, definito ‘il giornale di tutti’ perché aperto alla collaborazione di chiunque abbia voglia di scrivere. “L’idea primigenia - dice Fabio Tolomelli, il fondatore - è nata da un pensiero metaforico mio e di Cristina Cavicchi: offrire un attracco sicuro a chi durante la vita si è trovato di fronte a tempeste tali da perdere il senso dell’orientamento. È un po’ questo il sentimento che si prova quando ci si ammala. Non si riesce più a metter ordine alle idee che ti passano per la testa...”. I contributi per la quasi totalità vengono da persone in cura presso i Servizi di salute mentale dell'AUSL di Bologna e in qualche caso da familiari e operatori. Sono testimonianze, recensioni, racconti, poesie, in linea di massima attinenti a un tema che viene proposto di volta in volta.
Il Faro offre al mondo del disagio psichico la possibilità di far sentire la propria voce. Fra le conseguenze positive, l’effetto ‘terapeutico’ che lo scrivere in sé e poi il vedere pubblicato il proprio scritto può dare a chi soffre; la consolazione di leggere che altri sono passati attraverso esperienze simili alle proprie; l’essere inclusi in un gruppo, anzi, in una rete di lavoro, in cui tutti sono portati a pari dignità e contribuiscono a realizzare un prodotto apprezzato; la diffusione all’interno dei luoghi di cura di un giornalino gradevole e interessante, da leggere nei tempi di attesa e da portare a casa gratuitamente; la presentazione all’esterno di una immagine della malattia mentale ben diversa dallo stereotipo usualmente percepito attraverso i mass media...
Col tempo il giornalino diventa sempre più corposo e riceve testi, oltre che da singoli collaboratori, anche da gruppi di scrittura che si tengono in centri diurni, residenze, associazioni. Dal 2009 viene aggiunto un inserto con contenuti più scientifici elaborati da esperti. Il lavoro redazionale si svolge in modo ‘artigianale’, portandosi il computer da casa. Molti contributi arrivano scritti a mano, perciò devono essere trascritti. Completato ogni numero si decide insieme il nuovo tema da proporre. Nei primi tempi il giornalino veniva fotocopiato da volonterosi un po’ qua un po’ là, assemblato mediante uno strumento costruito da un ingegnoso redattore e infine distribuito alla spicciolata. Oggi Il Faro viene stampato in mille copie presso il Centro stampa dell’AUSL, che ne assicura anche la distribuzione in tutti i Centri di salute mentale di Bologna e provincia. Anche la redazione si occupa della diffusione della rivista all’esterno e dell’invio in pdf a un vasto indirizzario.
Grazie a un accordo con il Dipartimento di Salute Mentale - Dipendenze Patologiche di Bologna, a partire dal 2011 un giovane utente in borsa lavoro presso l'associazione Il Ventaglio di O.R.A.V. si occupa dell’impaginazione. Con il progetto “Nuova luce per il Faro” (2013/14), finanziato dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, oltre al restyling grafico del giornalino è stato messo in atto un corso di grafica che ha coinvolto cinque utenti. Ora stiamo lavorando a un’organizzazione del lavoro più efficace, in modo da rendere regolare la cadenza e ampliare l’attività del sito internet. Il nuovo Faro resta fedele comunque al modello iniziale, molto apprezzato dai lettori.