Questo numero
In questo momento ecologia è la parola più citata dalla
cosiddetta società civile: i danni prodotti nel tempo dall’uomo sono
evidenti e in giro serpeggia una certa apprensione. Che fare per
salvare il pianeta Terra, per salvarci? Anche "Il Faro", nel suo
piccolo e attraverso i vostri interventi, ha cercato di dare un
contributo alla discussionein atto.
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Il disagio mentale adesso è una
canzone d'amore
Simone Cristicchi con la sua "Ti regalerò una rosa" ha
vinto la 57ma edizione del Festival di Sanremo. Non è la classica
canzone sanremese: il testo parla infatti di un malato di mente e del
suo amore, scritto in forma di lettera. “Non è la prima volta - ha
detto Cristicchi - che mi dedico al tema del disagio psichico (non per
niente da sempre opera come volontario nei centri di igiene mentale).
Il manicomio è lo strumento per interpretare quello che succede oggi:
viviamo in un periodo in cui le personalità vengono soppresse e in cui
c'è appiattimento”. Il tema del disagio mentale ha ispirato a
Cristicchi anche un libro e un dvd. “Ho trovato delle lettere del 1901,
scritte da degenti del manicomio di Volterra, che non sono mai state
spedite perché il regolamento lo impediva. Questo fatto mi ha spinto a
realizzare un viaggio fra i manicomi italiani, che racconto in questo
dvd. E poi, 35 di queste lettere le ho pubblicate anche nel libro
'Centro di igiene mentale' (Mondadori). Ho voluto in un certo qual modo
rendere giustizia a queste persone che volevano comunicare con il mondo
e non hanno potuto farlo"
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San Francesco, il primo
ambientalista
Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iomo, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dai sustentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sor'Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate Focu,
per lo quale ennllumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.
Nel celebre “Cantico delle creature” Francesco inizia
con il rivolgere la sua lode agli astri -sole, luna, stelle- dei quali
sottolinea la bellezza e l’utilità; ne esalta la luminosità e lo
splendore con un elenco di aggettivi che mettono in evidenza ogni
aspetto positivo delle creature (così il sole viene definito "bellu et
radiante", la luna e le stelle "clarite et preziose et belle").
Passa quindi ai quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra. Il vento
e ogni variazione del tempo vengono lodati perché danno sostentamento
alle creature di Dio; non vengono collegati a tempeste o eventi
distruttivi, ma se ne evidenziano solo gli aspetti benefici, necessari
per la vita. Allo stesso modo si parla dell’acqua, "utile" e
''pretiosa" ma anche simbolo di purificazione (rinvia infatti ai
sacramenti del battesimo e della penitenza), e del fuoco, che riscalda
e allieta e, al pari dell'acqua è simbolo di Dio (suggerendo un
riferimento alla discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli). La terra,
ultima tra i quattro elementi che vengono lodati, viene definita
"madre".
Benché San Francesco fosse nato in un periodo storico caratterizzato
dall’espansione della città urbana, dallo sviluppo dei commerci e delle
città, nel Cantico non viene lodato nulla che sia frutto del lavoro,
dell'intelligenza e dell’impegno dell'uomo. Il motivo di questa tipo di
mancanza deriva dalla volontà di lodare il mondo naturale in quanto
immagine della somma Bellezza e della somma Bontà (cioé di Dio); in
questa prospettiva quindi il mondo artificiale, "creato" dall’uomo, non
ha nessun valore, perde quindi importanza e passa in secondo piano.
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Dizionario: Sapete che cosa vuol
dire "ecologia"?
L'ecologia (dal greco oikos che significa casa o
ambiente e logos, cioé studio) è la disciplina che studia la biosfera,
ossia la porzione della Terra in cui è presente la vita e le cui
caratteristiche sono determinate dall'interazione degli organismi tra
loro e con i fattori abiotici.
Il termine fu coniato dal biologo tedesco Ernst Haeckel nel 1866.
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Aforismi
1. La fine del mondo é vicina, Non si vede, solo per
via dell’inquinamento atmosferico
2. Il diametro del buco dell’ozono é inversamente proporzionale a
quello del cranio dell’uomo
3. La desertificazione della terra giova agli allevatori. Di cammelli
4. L’abbattimento degli alberi é utile per la produzione dei
fiammiferi. Che servono a incendiare i boschi
5. La storia della civiltà é suddivisa in ere. Quella attuale é la
Ciminiera
6. Un giorno andremo su Marte. Più che un sogno è una minaccia: per i
marziani
7. Un giorno i marziani sbarcheranno sulla Terra. Faranno il pieno e
scapperanno subito via
8. Da lontano la Terra appare meravigliosa. Da vicino puzza
9. I pianeti sono tutti abitati ma si guardano bene dal farcelo sapere
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Dedicato alla terra
Maledetti coloro che hanno minacciato
di spegnere il tuo verde e azzurro,
i tuoi monti coronati di neve,
il mare di boschi e fili d’erba,
i fiori di mille colori, i sogni e l'amore:
onda alata che solca i selvaggi lidi
per far conoscere il tuo trionfo
Giovanni Gruppioni
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Tutto il mondo muterà
In questa valle dove non c’è tranquillità,
in questo mare che pur inquinato è già,
in questo fiume che acque chiare più non ha,
in questi monti dove lo smog arriverà...
In questo mondo, io e te,
mangeremo ciò che l’uomo seminerà:
odio, violenza ed empietà.
Ma io, lo stesso, amerò te,
come tu amerai me
e da questo amore un fiore nascerà,
ma in cosa spererà in cosa spererà?
Nell’amore che è costretto a cambiare viso,
prostituirsi a questo o a quello là:
ma un Salvatore c’è già,
un giorno nella sua gloria arriverà
e allora tutto il mondo muterà:
l’amore traboccherà,
il rumore delle acque si sentirà,
in una gran tranquillità...
Quando il nuovo mondo tornerà,
un amore puro nascerà e le sue storie lascerà.
Quando l’amore tornerà...
Quando l’amore tornerà...
Roberto Fabbri
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Esperienze: attività in discarica
Mi chiamo Cristina Cavicchi e lavoro in una discarica a
Calderino nel bolognese. Il mio lavoro è molto semplice e molto utile
alla società. La discarica che chiamiamo anche isola ecologica è
suddivisa in vari containers in cui vengono smistati i vari materiali.
I materiali che accettiamo sono carta e cartone, pneumatici, lavatrici,
forni, oggetti metallici in genere, legno, ingombranti misti, frigo,
vetro e molti altri.
Solamente i privati cittadini di Monte S. Pietro possono scaricare. Il
nostro compito è anche quello di controllare mediante un documento
(carta d’identità o patente) se il
cittadino è di Monte S. Pietro, dopo di che annotiamo su un unico
apposito quaderno il nome del cittadino e che materiale ha scaricato.
Questo lavoro mi piace perchè contribuisce a mantenere pulito
l’ambiente nel nostro pianeta
Cavina Cristicchi
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Il peggiore degli incubi
Era una mattinata di sole di fine gennaio, il
termometro segnava trenta gradi nel porto di Montecarlo dove
Piergiorgio aveva ormeggiato il panfilo. Si era svegliato alle 11.30
dopo aver fatto le ore piccole al casinò dove aveva perso duecentomila
euro. Cosa che non sfiorava minimamente l’immenso patrimonio personale.
Era piuttosto irritato dal mal di testa conseguente allo champagne e
alle sostanze proibite che aveva assunto per essere più prestante e
potente con alcune entreneuses. Sul ponte i camerieri avevano imbandito
il tavolo con cibi prelibati: fece colazione. In una zona riparata dal
sole con una tenda di colore bianca si trovava un computer collegato
con le maggiori borse del mondo, un telefono, diversi giornali e un
televisore con satellitare. Come d’accordo con i capitani di due
carrette del mare di cui era armatore, seppe dalla televisione
dell’affondamento di queste ultime in zone diverse del Mediterraneo,
con enormi danni per la flora e la fauna. “Benissimo”, disse ad alta
voce. Era sicuro che il suo potere gli avrebbe permesso di farla franca
con l’aiuto di abilissimi e cinici avvocati. L’accaduto gli fece
ritrovare il buon umore, ormai consapevole che le compagnie
assicuratrici avrebbero saldato un enorme somma di danaro. Brindò con i
presenti poi si recò presso l’aeroporto dove prese il jet personale
alle 14.00. Si alimentò durante il volo a base di pesce, verdura e
frutta per evitare di apparire appesantito alla assemblea che si
sarebbe tenuta a Milano presso la sua villa. All'ordine del giorno
c’erano speculazioni nel continente africano, traffico d’armi, nuovi
pozzi petroliferi e finanziamenti per alcune guerre sparse nel mondo,
la deforestazione in America latina e l’andamento delle varie aziende
quotate in borsa. Dove era possibile arricchirsi, lo faceva con
avidità, senza nessuno scrupolo, né senso di colpa.
A Milano non esisteva più la nebbia, ma un sole che scaldava a
venticinque gradi centigradi sotto le conseguenze venefiche
dell’effetto serra. I metereologi da anni avvertivano che i cambiamenti
ambientali mettevano a rischio l’intero pianeta. Venezia era una città
a metà. Era sommersa da quasi due metri d’acqua a causa dallo
scioglimento degli eterni ghiacciai e dei poli. E situazione analoga si
era creata in tutte le città costiere dell’intero pianeta.
Anche l’economia era cambiata; ma paradossalmente l’intera popolazione
mondiale nonostante le devastazioni ambientali non aveva smesso di
godere della tecnologia e della voglia di potere. I provvedimenti per
curare la terra martoriata dall’inquinamento erano sempre più
dichiarazione d’intenti. Anzi, con gli occhi bendati dal buon senso, la
“civiltà” di fronte ad una realtà ambientale ormai cancellata c’era
ancora chi si arricchiva aumentando il costo dei cibi, della benzina e
dei condizionatori ormai indispensabili per far fronte ai cinquanta
gradi all’ombra di agosto.
I poveri ormai l’ottantacinque percento della popolazione era tenuto a
bada da un regime militare che impediva ogni tipo di rivolta. Un
restante quindici per cento era formato da ricchi proprietari terrieri
e manager di multinazionali. Una società sempre più simile a quella
feudale.
Erano 16.30 quando Piergiorgio si era congedato dalla riunione. I forti
guadagni lo misero in pace col mondo. Ma non il mondo con lui. Quando
si recò in giardino per salutare i cani successe un cosa a cui non
aveva mai dato importanza. All’imprvviso luce buio si alternarono. La
forza di gravità venuta meno faceva volare la rols rois, il gazebo con
le sedie e i tavoli, l’elicottero roteava come una libellula impazzita.
L’acqua della piscina era diventata una massa informe che si propagava
nello spazio. I cani come presi in un tornado guaivano terrorizzati, ma
non si sentivano i loro versi, le onde sonore nel vuoto non si
trasmettevano più.
Poi tutto sempre più buio e il cielo, così si chiamava, si riempiva
sempre più di cose e persone come nell’inferno dantesco.
La terra era ormai per sempre uscita dalla sua orbita.
Capì che era la fine di tutto. Non c’era più niente da fare, nessun
soldo poteva più riparare.
Nei pochi secondi di lucidità che gli rimanevano che lui nella vita
aveva sempre giocato con cose e persone. Tuttavia una ragazza gli tornò
alla mente, la sola che avesse mai amato e che aveva perso perché
voleva comprarla.
Era al liceo, lei bellissima, lunghi capelli castani, viso che
esprimeva grande dolcezza e corpo dalle curve mozzafiato. Il tutto
tenuto nascosto da un abbigliamento modesto come
lo erano le sue origini. Ciò che colpiva più di lei era la personalità
magnetica e i principi di una sinistra religiosa. Forse insieme a lei
la vita e il mondo sarebbero stati una vita vera, vissuta, e non un
gioco. Pensò con l’ultimo respiro strozzato in gola.
Uaah” urlò Piergiorgio sollevando il capo dal cuscino in un letto
madido di sudore. Era solo un incubo nel sonno del “povero” Piergiorgio.
Stiamo attenti però che ci sono tutte le premesse che questo fenomeno
si può materializzare.
Fabio Tolomelli
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Visioni - Il verme e la lattuga
L'altra sera, mentre mi apprestavo a cenare, un verme
bianco si è avvicinato al mio piatto, forse mi voleva salutare e
chiedere quale era la strada per il ritorno. Allora io l'ho preso sul
polso della mia mano e accompagnato e lasciato su una foglia di
lattuga. Si è girato e mi ha detto grazie. Poi si è messo a brucare
tranquillamente la sua foglia di lattuga. E' nata così una simpatica e
cordiale amicizia che dura tuttora.
Luciano
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Ambiente: tante chiacchiere e
poca credibilità
Sono due termini che seppure già conosciuti come
significato da parecchio tempo, entreranno sempre di più nel nostro
modo di sentire e parlare quotidiano. Non sono più ristretti ad una
cerchia di addetti ai lavori o appassionati delle questioni legate alla
vita, a romantici scienziati affascinati da quell’ambiente bucolico nel
quale l’uomo entra quasi in punta di piedi per non turbare l’equilibrio
della natura.
Se fino a qualche anno fa il termine cambiamento climatico poteva
essere interpretato da molto persone come un qualcosa legato al fine
settimana o al periodo di ferie, inteso nel senso di cambiare aria,
passare dalla città alla montagna o al mare, adesso ha un significato
ben differente. Il clima sta effettivamente cambiando e non solo nel
ricordo delle persone con un po’ di annetti sulle spalle come lo
scrivente. Adesso, e questo è il fatto notevole che dà appunto non solo
l’impressione ma la certezza che la cosa sia diventata essenziale, ne
parlano anche le nazioni tra loro, i grandi sistemi economici come il
G7, le riunioni periodiche che si tengono a Davos in Svizzera e le
grandi compagnie industriali stesse.
Le attività umane legate allo sviluppo industriale che partendo di
massima dall’inizio del 1800 hanno portato a quello che noi tutti
definiamo la civiltà, stanno cambiando il mondo. Non è più solo una
questione di sparizione di specie animali o vegetali che in senso molto
egoistico potrebbero non interessarci in quanto non toccano il nostro
quotidiano. Mi ricordo di aver letto una volta di una discussione molto
aspra, se si riteneva giusto, per preservare l’habitat di una specie
endemica di chiocciole di quella vallata, costruire uno sbarramento con
una diga per ricavare energia idroelettrica. Certamente uno potrà anche
dire, ma voi quando siete a casa la sera accendete la luce, il
televisore o quant’altro vi sentite responsabili del fatto che quella
chiocciolina non c’è più?.
Cosa potrebbe succedere adesso quando tutte le proiezioni
sull’innalzamento del livello dei mari danno che in capo alla fine di
questo secolo alcuni Stati, tipo le Maldive, potrebbero finire sotto il
livello delle acque?
Riteniamo che gli abitanti delle Maldive siano come le chioccioline di
quella vallata? Dopotutto noi la luce ce la abbiamo sempre, abitiamo in
montagna e quindi non ci interessa se il mare si alza anche di mezzo
metro.
Penso che un’altra parola assumer. un significato molto più preciso e
fondamentale nelle discussioni sul cosa fare, credibilità. Non
certamente legata al concetto di dire la verità o le bugie come di
primo acchito si può pensare, ma come azione concertata che le nazioni
a sviluppo più avanzato debbono proporre prima a se stesse e poi a quei
paesi che ora in via di sviluppo sono destinati a diventare le nuove
potenze economiche.
Mi viene alla mente la situazione nella quale il giovane rampante
occidentale alla guida di un bellissimo, pesantissimo e voracissimo
fuori strada chiede al povero contadino indiano, cinese o africano di
limitare il suo consumo di legna per scaldare in cucina in quanto
questo causa la distruzione delle foreste aumentando
nello stesso tempo l’accumulo dell’anidride carbonica in atmosfera.
Dobbiamo fare tutti un bell’esame di coscienza per capire cosa
effettivamente è una necessità e cosa è uno spreco che possiamo senza
grossi problemi ridurre senza al contempo ridurre la qualità della
nostra vita.
Solo così, mostrando agli altri paesi quello che intendiamo fare, ed al
contempo fornire tutti gli strumenti e le tecnologie più appropriate
per aiutarli diventiamo credibili.
Ing. Stefano Solmi
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La Terra è stanca degli abusi
dell'uomo
La terra è stanca -secondo me- delle prepotenze e degli
abusi dell'uomo che con il suo progresso la sta rovinando. "Progresso",
parola che avrebbe senso se non ci fosse invece il "regresso" dovuto al
crescente degrado ambientale, all'effetto serra, al disboscamento, alla
desertificazione, al buco nell'ozono e a tutta quella
grigio-nebbiosa-sporca aria irrespirabile che c'è adesso, in città.
Inoltre, fra poco, non sapremo più dove smaltire i rifiuti, da dove
ricavare energia, e intanto il numero degli abitanti dei pianeta
continua a salire vertiginosamente. Che fare? Ridurre le automobili, i
consumi, il consumismo. Avere meno concimi chimici e ridurre le
biotecnologie. Essere, insomma, più vicini alla natura.
Ave
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Buoni consigli per salvare il
pianeta senza essere Superman
Il titolo di un libro che vi consigliamo e che ci è
piaciuto è: “SALVARE IL MONDO SENZA ESSERE
SUPERMAN”. L’autore si chiama Rizzo.
Sempre in tema di utili consigli per la vita quotidiana possiamo fare
tutti qualcosa per proteggere il nostro pianeta: azioni “buone” che ci
fanno risparmiare energia e denaro.Qui sotto, eccone qualcuna:
1- Usiamo lampade fluorescenti
a risparmio energetico; consumano meno rispetto a quelle ad
incandescenza; comunque spegnere sempre le luci superflue.
2 - Individuiamo sia a casa
sia al lavoro televisori o altri apparecchi tenuti inutilmente in stand
by e spegniamoli del tutto quando non si utilizzano.
3 - Quando possiamo non usiamo
l’ascensore: questo ci consente anche un po’ di sano esercizio fisico.
4 - Riduciamo l’uso
dell’automobile preferendo il mezzo pubblico o la bicicletta, quando è
possibile.
5 - Riciclare riciclare... :
ecco la parola, riciclare i rifiuti attraverso la raccolta
differenziata e al contempo ridurre la quantità di rifiuti prodotta,
usare borse di tela o sempre gli stessi sacchetti.
6- Beviamo acqua del
rubinetto, privilegiamo articoli con imballaggio minimo evitiamo gli
articoli usa e getta.
7 - L’acqua, risorsa non
infinita, merita un piccola nota: chiudiamo il rubinetto ogni volta che
ci laviamo, non lasciando scorrere inutilmente dell’acqua preziosa.
Noi pensiamo che se tutti facciamo queste piccole cose molto semplici
ed evitiamo di sprecare tante parole inutili, la terra ci
ringrazierebbe.
Capito?!?!
Riflessioni e consigli di Roberto e Cristina
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Perché non proviamo ad andare a
piedi?
Inizio col dire che siamo e stiamo diventando, per
motivi di comodità, molto pigri perché anche per fare 50 metri usiamo
l’auto o lo scooter che sono la base dell’inquinamento. Poi, il punto
fondamentale della questione è la Terra - il nostro pianeta- che è
anche la nostra unica fonte di vita (a parte Marte, perché si dice che
un giorno sarà vivibile anche lì); la terra è così e non si allargherà
e invece noi stiamo diventando sempre più numerosi: non possiamo
permetterci di fregarcene e rovinare il nostro pianeta natale usando
mezzi superinquinanti non omologati per la circolazione nelle strade,
al di sopra dei valori inquinanti. Per fare un piccolo esempio, ma il
più importante, un aereo quando viaggia consuma come (non vorrei
sbagliarmi) 300 automobili circolanti in una giornata lavorativa.
Sarebbe tutta un’altra storia se molti o alcuni invece di usare
l’automobile o lo scooter per i suoi giretti giornalieri a vuoto
usassero la bicicletta o come faccio io i “roller biade”: si vedrebbe
una supergalattica miglioria dopo solo pochissimi giorni.
E invece di abbattere alberi per fornire carta sì dovrebbe riciclare
molto ma molto di più rispetto a quanto si sta facendo ora ed infine la
bazza più totale sarebbe far costruire automobili, aerei o camion ad
energia solare o elettrica o ad idrogeno. Sappiamo tutti che così
facendo potremmo un domani ritrovarci senza più fonti per la vita. Ma
per questioni di abitudini continuiamo a sprecare acqua, a inquinare ed
esagerare con il cibo che noi fortunati ne abbiamo in quantità
esagerate, invece c’è chi in altri paesi muore per la mancanza di cibo.
Ma la cosa che (ripeto) più mi fa arrabbiare - e in certi casi ne sono
colpevole anch’io - è di girare a vuoto con l’automobile e lo scooter
soltanto per far passare il tempo invece di leggere un buon libro o
fare una bella passeggiata per le aree verdi che sono la cosa più
preziosa che ci sia nella nostra terra.
Enrica Paradiso
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Diavoli Rossi - La Rottameria
A proposito di ecologia e sport, mi è sembrato di poter
notare varie cose: non si rispettano per
niente gli impianti sportivi e le palestre. Nei percorsi che abbiamo
fatto con i Diavoli Rossi abbiamo potuto notare campi da calcio
abbandonati o mal curati. Purtroppo non si mantiene più ordine e
pulizia, non c’è cura per mantenere gli spogliatoi ben puliti e curati.
A molti torna comodo impegnarsi solo quando le tribune sono piene
mentre quando sono vuote non si vede nessuno a lavorare intorno agli
impianti del calcio, per poter aiutare i ragazzi a svolgere gli
allenamenti nel modo migliore.
Mantenere bene le cose vorrebbe dire risparmio di denaro che potrebbe
essere destinato per agevolare i propri giocatori di tutte le età.
Mancano in generale cura delle piante, potatura degli alberi; ci sono
invece cartacce, pezzi di ferro fuori e dentro i campi di calcio, porte
da calcio sotto le tribune, cestini della spazzatura pieni già a inizio
partita, resti di recinzione arrugginite o rotte, pezzi di motore,
porte tutte rotte, reti rotte, pezzi di cemento, bidoni nei campi di
allenamento, ferri come aste sporgenti e contundenti: pensavo di aprire
un posto da rottamaio per ogni campo da calcio.
Si dorme sempre di più, non si possono dare consigli perché quando una
cosa si rompe deve rimanere rotta e non bisogna mai far presente tutto
questo a chi dell'impianto ha la responsabilità: si rischia di non
giocare più.
Andrea Tonelli
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Il problema dei rifiuti
biodegradabili
Quasi tutti i giorni buttiamo la spazzatura negli
appositi cassonetti e casomai ci viene da pensare di aver eliminato gli
scarti e la sporcizia in maniera definitiva. Invece la spazzatura
spesso viene smaltita nelle discariche oppure negli inceneritori.
Entrambe le possibilità sono dannose all'ambiente e si ripercuotono
sulla salute dell'uomo. Infatti le discariche producono il percolato,
che è un liquido che si genera quando i rifiuti marciscono e sono
bagnati dalle pioggie. Questo liquido è in gran parte intercettato
attraverso tubazioni scavate dentro alle discariche controllate dalle
autorità competenti, mentre in quelle abusive va ad inquinare le falde
acquifere. Supponendo che tutto il percolato venga prelevato e
purificato negli impianti appositi, rimane il problema della
biodegradabilità della merce buttata in discarica, cioé quanto tempo ci
vuole affinché una sostanza ritorni alla natura.
mozzicone
di sigaretta = 3 mesi
fazzoletto
di carta = 3 mesi
arancia =
3-6 mesi
carta =
3-12 mesi
pannolino
= 5 anni
lattina
d’alluminio = 10-100 anni
bottiglia
di plastica = 100 anni
sacchetto
di plastica = 100-1000 anni
polistirolo = 1000 anni
vetro =
4000 anni
Da questi dati si capisce quanto sia importante la raccolta
differenziata e il riciclaggio delle materie. Purtroppo alcune materie
sono difficilmente riutilizzabili, come la plastica, altre invece si
riciclano con ottimi risultati come l'alluminio e il vetro. In
alternativa alla discarica c'è l'inceneritore che permette di ricavare
energia bruciando i rifiuti. Peccato che gli inceneritori buttino in
atmosfera le diossine che provocano tumori all'uomo. Lo scenario
attuale è piuttosto preoccupante e non esiste oggi una soluzione che
risolvi il problema.
La nostra attenzione è concentrata sull'aumento del PIL e dei consumi,
senza pensare che consumando sempre di più, si producono sempre più
rifiuti.
Oltre alla raccolta differenziata che è sicuramente una prassi
positiva, alcuni studiosi stanno ricercando delle alternative
biodegradabili alla plastica, materia ancora di largo consumo negli
imballaggi e contenitori vari. A tal proposito è sempre valido
l'aneddoto di Parigi nel settecento, a tal punto affollata di uomini e
cavalli da ritenerla a breve invasa dalle deiezioni. Dunque la storia
ci insegna che quando l'uomo arriva sull'orlo della catastrofe, sa
trovare delle soluzioni geniali e alternative. Speriamo bene!
m.
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Mi chiamo Mustaphà e vengo dal
Marocco
Mi chiamo Mustapha Moufid nato a Rabat (capitale del
Marocco) il 28/09/1969. Sono arrivato da solo in Italia nel 1989 a
Milano da Losanna (Svizzera) in seguito sono andato a trovare degli
amici a Sarno (Salrno), nel 1990 mi sono trasferito a Bologna dove
tuttora vivo.
La mia infanzia è stata abbastanza felice in una famiglia normale:
padre, madre e 5 figli di cui io sono il primogenito. Da piccolo
sognavo di viaggiare in Europa e desideravo lavorare con Jake Custo
(uno scienziato francese che lavora col mondo animale).
Per quanto riguarda il mio arrivo in Italia, ho incontrato delle
persone a Sarno che mi hanno accolto abbastanza bene, inizialmente non
era mia intenzione rimanere qui, ma i miei amici mi informarono che
dopo qualche mese sarebbe uscita la sanatoria (legge Martelli) per
regolarizzare gli immigrati; trascorso qualche mese ho ricevuto il
permesso di soggiorno ed ho deciso di trasferirmi al nord per trovare
un lavoro in regola, al contrario del sud. Dopo essere stato in varie
città mi sono fermato a Bologna. Ho cominciato a lavorare in una casa
di cura per anziani per due anni e nel frattempo ho studiato teatro e
perfezionavo la mia musica (percussioni marocchine e arabe,) poi ho
collaborato con il Cospe (o.n.g. che lavora per aiutare il terzo mondo)
in qualità di mediatore interculturale tenendo lezioni sul nord e sud
del mondo e laboratori musicali nelle scuole statali; ho iniziato a
lavorare come educatore prima, poi come libero professionista con il
Comune di San Lazzaro di Savena al centro giovanile della Ponticello, e
dopo successivamente la “Carovana”. Adesso lavoro sempre con la
Carovana e continuo a collaborare con le scuole come esperto esterno
dei laboratori musicali e interculturali e collaboro con altri
musicisti per realizzare spettacoli di danza orientale e serate a tema.
Per favorire l’accoglienza e l’integrazione di persone che vengono da
altre nazioni occorrerebbe a mio parere, favorire la comunicazione e la
conoscenza e rispettare le diversità d’entrambe le culture, poiché la
diversità può essere fonte di ricchezza e non di contrasto e guerre. Se
l’Italia è il primo paese artistico al mondo è merito anche della
contaminazione ricevuta da tante culture (Greci, Arabi, Spagnoli... ).
Torno di rado nel mio paese quasi ogni tre anni. Dei cambiamenti ci
sono stati, riscontrabili nell’aumento del consumismo e
dell’inquinamento: dato che il Marocco fa parte del Terzo Mondo, sta
cercando di sviluppasi come i paesi Europei, diventando sempre più
occidentalizzato e perdendo di vista le origini culturali e la
salvaguardia del territorio e dei suoi prodotti. Il colonialismo
francese ha colonizzato il centro del Marocco e invece il nord e il sud
del deserto sono stati colonizzati dagli spagnoli. Dopo la liberazione
dagli invasori nel sud è rimasta accesa una guerra con il popolo
Sahraui per contendersi una parte del territorio. Il Marocco è stato
una colonia francese: infatti, per quanto riguarda l’istruzione si
segue il sistema francese e ciò è dimostrato dalla lingua: quella
ufficiale è l’arabo, la seconda lingua è il francese che si studia già
dalle scuole elementari. L’economia del Marocco è basata su
agricoltura, pesca, poche industrie e turismo.
Dal mio punto di vista favorendo lo sviluppo dei paesi poveri nel
rispetto delle loro culture, tradizioni, territorio, sarebbe vantaggio
anche delle civiltà economicamente avanzate, le quali si sgraverebbero
del peso di ondate migratorie spesso difficili da gestire.
Considerando il Mediterraneo circa al centro tra l’Europa e gli altri
paesi del mondo e considerando le sue risorse e quello che sta
attuando, cercare d’integrare le differenze tra nord e sud potrebbe
essere una grande opportunità di sviluppo sia per lo stesso
Mediterraneo, che incentiverebbe la sua crescita, che per l’Europa che
si arricchirebbe con scambi e integrazioni economiche e culturali.
Nella vita bisogna essere ottimisti e credere nell’intelligenza degli
esseri umani e spero che un giorno l’umanità si renderà conto che non
bisogna continuare a generare guerre e disastri ambientali poiché la
terra è un ecosistema perfetto; bisognerebbe prendere esempio dalle
culture primitive degli aborigeni che vivono in simbiosi con la natura
senza modificarla, anche se fin quando ci sarà la ricerca della
ricchezza facile voluta da alcuni esseri umani, il rispetto della
natura e dell’altro sarà sempre più difficile da conquistare. Per
questo ogni individuo deve essere responsabile nella salvaguardia
dell’ecosistema in modo da consentire una buona qualità della vita alle
future generazioni.
E’ più facile distruggere che costruire!
Mustapha Moufid
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Le Bucoliche di Giovanni
Mi chiamo Benedetti Giovanni vivo a Villa D'Oriano
vicino Vergato, sono agricoltore praticamente da quando sono nato,
lavoro con i miei genitori nella nostra fattoria, dove oltre ai campi
abbiamo un allevamento di 30 mucche circa. La mia giornata tipo è la
seguente: dopo l'alba delle sei del mattino (365 giorni su 365) il
primo compito riguarda la pulizia della stalla di cui segue la
foraggiala e la mungitura delle mucche partendo dalle ultime che hanno
partorito per dare il latte ai vitellini. Il mio lavoro nella stalla si
conclude con la sistemazione della paglia a terra affinché manzi,
manzette e vitelline possano riposare su un letto pulito e
confortevole. Queste operazioni della durata di 3 ore circa, oltre al
mattino devono essere eseguite anche alla sera.
Finito il lavoro nella stalla si passa al lavoro esterno che a seconda
delle stagioni varia, d'inverno per es. per lo più si taglia la legna
da ardere o si aggiustano i vari attrezzi agricoli,....... perché i
guadagni di questo mestiere sono talmente modesti che bisogna
arrangiarsi e saper fare un po' tutto.
In primavera si potano gli alberi da frutta che nella nostra zona sono
soprattutto castagni, quindi si zappa la terra per preparare la semina
dell'erba medica ed infine si concimano le colture di grano e orzo
seminato in settembre per farli risvegliare dall' inverno.
Arrivati a maggio si procede con la prima falciatura dell'erba, quella
è più importante anche ai fini della produzione di latte da parte delle
mucche. A fine giugno fino a metà luglio si procede con la mietitura e
la trebbiatura dell'orzo e del grano. Sistemate le granaglie e le balle
di paglia se la stagione lo consente si procede al secondo taglio
dell'erba. In agosto nei campi dove è avvenuta la mietitura si procede
con la stesura del letame quindi si arano i campi da seminare.
Da settembre a novembre le attività più importanti sono: la vendemmia,
la preparazione del vino questo deve bollire nei tini almeno per 11
giorni, alla torchiatura fa seguito l'imbottigliamento, falciatura e
raccolta delle castagne buona parte delle quali viene messa
nell'essiccatoio per una ventina di giorni quindi si portano al mulino
per fare la farina dolce. In dicembre si cercano i rami di saggina per
preparare le scope per la pulizia delle stalle e degli spazi esterni se
il tempo lo permette si va a tagliare la legna per la provvista
invernale.
Questa è la mia vita piena di problemi e disgrazie, spesso mi lamento e
mi chiedo chi me l'ha fatto fare, ma poi penso ai pochi ma grandi
vantaggi e le cose buone di questo tipo di vita e cioè il lavoro all'
aria aperta per un certo verso indipendente in mezzo agli animali, e
alla natura visto che ho scelto io di fare questo tipo di vita penso
che continuerò a farlo finché potrò. Naturalmente rinunciando a tante
cose belle che un giovane di 27 anni vorrebbe fare. Uno sola cosa
vorrei che si realizzasse: conoscere una compagna che abbia la mia
stessa idea e che sia pronta a dividere con me la sua vita e che
facesse insieme a me questo lavoro.
Giovanni Benedetti
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Un bel libro di Sandro
Cari amici dei "Faro", come scrive il mio amico
direttore Fabio Tolomelli nll'editoriale del primo numero, questo
giornale è punto di riferimento per chi la tempesta della sua vita e le
sue vicissitudini lo hanno fatto perdere nel mare della sofferenza.
Voglio partire proprio da queste sue affermazioni per presentarmi a
voi: mi chiamo Alessandro Rizzo, ho 35 anni, e da più di tre anni, in
quanto familiare di una persona affetta da schizofrenia, frequento il
mondo della salute mentale. Ho contribuito a formare un gruppo di
auto-aiuto di familiari di persone affette da disagio psichico, ho
fatto parte della segreteria organizzatrice del Convegno " Le pratiche
del fare insieme". Sono figlio di una persona malata mentale e non vi
nascondo l'imbarazzo la vergogna nel menzionare la malattia della mia
mamma, sensazioni che mi hanno indotto a scrivere una poesia dal titolo
"Paura" dove si parla proprio delle piccole paure che si trasformano in
grandi paure quando esse vengono alterate da eventi che non riusciamo a
controllore. Questa lirica è presente nel libro "Le correnti del cuore"
edito da Silvano Pagani, che potrete acquistare contattando il numero
338.381.81.35.
Vi parrà strano, ma è proprio grazie alla mia mamma che ho avuto la
forza, la determinazione di scrivere un'opera tutta mia, con versi che
vanno dal mio volontariato ambientalista, a momenti di vissuto in una
scuola serale dove mi sono diplomato nel 2005, all'ennesima recente
esperienza ospedaliera a causa di un melanoma cutaneo.
Ringraziando la redazione del "Faro" per avermi dato l'opportunità di
pubblicizzare il mio libro, voglio concludere dicendo che la poesia è
quella corrente grazie alla quale il cuore espande magia e sentimento.
Le correnti sono tante, il cuore è uno solo: apriamolo.
a.r.
Chi è, all'aspetto, Sandro? E’ un uomo forte, con il
baricentro gettato in avanti per superare le pareti
che la vita mai facile gli si è sempre frapposta. Il capo contenuto tra
le spalle per non sentire ciò che udendo gli farebbe troppo male. Il
pensiero introspettivo per cercare energie laddove l’ambiente e la
società g li ha donato solo ostacoli.
E cosi sono le sue poesie. Caramelle prelibate. Da gustare una ad una
per apprezzarne il sapore e nutrirsi del grande potere socio-culturale.
f.t.
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Diavoli Rossi: Grazie per quanto
avete fatto per Loris
Agli operatori del Poliambulatorio del Servizio Salute
Mentale di Castiglione dei Pepoii, Vado e del G.S. Diavoli Rossi.
Volevo ringraziare tutti per il gradito pensiero che
avete avuto per Loris. So bene quello che avete fatto per lui e quanto
vi volesse bene. Con voi ha avuto i pochi momenti spensierati dì questi
tormentati anni della sua breve vita.
Grazie a tutti per quello che ogni giorno fate per tanta gente in
difficoltà. Spesso il vostro lavoro non trova l'apprezzamento che
merita, forse solo perché la maggioranza non tocca con mano i problemi
che ogni giorno affrontate. Di nuovo grazie.
Fiorenzo Cipolli
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Volare sempre più in alto
Se piango, perdona, non ride.
Gli stringo la mano: lui me la tende, sorridendo: è l’amico più caro.
L’amico che dona tutto se stesso e che dà tutto;
tante braccia e tante mani tese, unite insieme, in un unico batticuore:
l'albero dell’amore è della vita.
Questo è l’amicizia: essere come rami dello stesso albero,
succhiare la stessa linfa
dalle stesse radici sorelle e fratelli. E poi, chissà. . . . . . . .
Volare davvero, sempre più in alto.
Ave Manservisi
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Sergio
Sergio: un uomo pieno
di vita, spento dalla solitudine di un amore
non capito,
scolpito
nel cammino di una strada
piena di pericoli.
La sambuca
Gianluca beve la sambuca
E pensa al figlio Luca
Che va a San Luca
Cade in una buca piena di soldi e
L’imbuca per salvare il padre
Dalla sambuca
La maga Daniela
La maga Daniela
Che si cura con la mela
Fa le carte a lume di candela
In un'atmosfera che
Un’altra realtà rivela
Sergio Oddo
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L'amore
L'amore è un emozione intensa
L’amore è come un brivido che
Scende pian piano nel tuo corpo
L’amore è come il paradiso infinito
L’amore è una goccia di lacrima
Che scende nel tuo viso pulito
L'amore è come l’acqua trasparente
L’amore è tutto quello che scopri
Pian piano ti riempe di gioia
Allora cos’è l’amore per me
L’amore per me sei tu
Così vicino cosi lontano.
Denise
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Ringraziamenti agli operatori
dell'Arcipelago
Trovare parole per ringraziarvi non è facile. Troppo
grande è la gratitudine. Posso dirvi però quello che mi avete dato.
Luce nel buio della malattia, calore umano e nuova linfa vitale. Mi
sono riconciliato con vecchie parti di me e ne ho scoperte di nuove. Mi
sento meglio quando sono in gruppo e riesco ad esprimere meglio i
concetti che voglio esteriorizzare sia a parole che nello scritto. Sono
emotivamente molto più equilibrato. Grazie a ciò gestisco meglio i miei
disturbi ottenendo la facoltà di lavorarci sopra con calma assieme ai
miei terapeuti. Fisicamente mi sento molto meglio e spero di potere
fare sport in modo da scaricare nostalgie e ricordi nel movimento. Sono
entrato più malato (anche piuttosto gravemente) e sono uscito più
persona, più degno di me.
Zorro
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La canzone di Cristicchi, un atto
d’amore
Il recente Festival della Canzone di Sanremo è stato
vinto da Simone Cristicchi (Roma, 5 febbraio 1977), con una canzone (Ti
regalerò una rosa) dedicata al mondo del disagio mentale: testo
doloroso e poetico su un “matto” che ha passato la vita rinchiuso. Fin
da ragazzo Cristicchi prestò servizio da volontario in un centro
d'igiene mentale, esperienza che lo ha segnato per tutta la vita.
Ancora adesso lavora come volontario negli ex manicomi, scrive libri e
tiene spettacoli sull’argomento nei centri di salute mentale.
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Ti regalerò una rosa
Tì regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel'54
E vìvo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarart'anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perchè non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un'emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare
lo sono come un pianoforte con un tasto rotto
L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perchè ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mortale e non esiste cura
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio... misurate le distanze
E guardate tra me e voi... chi è più pericoloso?
Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cliniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora
Tì regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore
Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita son vent'anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un'emozione?
Sorprenditi di nuovo perch. Antonio sa volare.
Testo (e musica) di Simone Cristicchi
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