La nuova stagione
É finito il grande caldo, l’estate è ormai un ricordo.
Si accendono i termo, si tirano fuori abiti più pesanti e ci si perde a
raccontare le vacanze, a ricordare momenti di serenità. É iniziato
l’autunno, stagione bellissima per i colori che porta con sé, e
preludio di giornate corte e nuvolose che inducono alle riflessioni. Un
anno sta per finire e non è difficile individuare all’orizzonte l’alba
del 2009.
Chi fa gli oroscopi è già al lavoro. Qualunque sia il nostro futuro,
affrontiamolo con serenità, ottimismo e un sorriso.
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Informazioni utili e
ringraziamenti
NUOVO PUNTO DI ASCOLTO
Presso il CSM di Casalecchio di Reno in via Cimarosa è
attivo il "PUNTO DI ASCOLTO" per familiari di persone con disagio
psichico.
I volontari dell’A.I.T.Sa.M. (Associazione Italiana Tutela Salute
Mentale) sono presenti per condividere esperienze e difficoltà il
MERCOLEDÌ dalle ore 9,30 alle 1,30.
SPAZIO E AMICIZIA
L’associazione, fondata da Fiorenzo Malpensa, è formata
da cittadini che, attraverso le relazioni interpersonali, si propongono
di intervenire per abbattere la solitudine e facilitare il mutuo aiuto.
Attualmente è presieduta da Giuseppe Pedrini.
Per Sabato 29 Novembre ore 21 l’associazione organizza uno SPAZIO
LUDICO dove verranno invitati i nostri vicini "di condominio" per
condividere momenti di dialogo e allegria in uno spazio comune, al fine
di migliorare i contatti umani e sconfiggere la solitudine.
Venerdì 19 dicembre 2008 ore 20.30 serata solidale con cena di
beneficenza a cura dell'associazione somala SOCADO. Degustazioni
gastronomiche con piatti tipici africani: primi, secondi, sfiziosi
contorni e... dulcis in fundo le dolcezze del caffè rurale del Corno
d’Africa.
FIDUCIOSA... MENTE
Si informano gli interessati che anche a Vergato il 17
Giugno 2008 è nato un nuovo gruppo di Auto Aiuto, per familiari di
persone con disagi psichici, che si incontrano a cadenza quindicinale.
II 1 ottobre 2008 è stato battezzato: “Fiduciosa... mente”.
Per ogni informazione rivolgersi a Concetta, Monica e Annalisa del
C.S.M. di Vergato.
TEL 051/6741905. Sede sala polivalente del centro sociale anziani via
delle Fornaci Vergato(BO)
"METTITI IN GIOCO"
È un progetto messo a punto dall’ANPIS (Associazione
Nazionale Polisportive per l’Integrazione Sociale) che prevede la
sensibilizzazione e il coinvolgimento di cittadini e studenti delle
scuole superiori della città di Bologna sulle tematiche del disagio in
generale.
Per questo motivo il D.S.M. dell’Azienda U.S.L. di Bologna è
copromotore di questa iniziativa ed individua nei gruppi sportivi
dell’ANPIS il soggetto attivo per la promozione dell’integrazione
sociale e della lotta allo stigma e al disagio giovanile. La pratica
dello sport per tutti è l’attività che caratterizza i gruppi ANPIS: lo
sport è lo strumento attraverso il quale si mette in moto un processo
aggregativo di prevenzione e promozione sociale dei soggetti deboli e
con difficoltà di inserimento nei circuiti sociale ed economici:
persone seguite dai Servizi di Salute Mentale, per le tossicodipendenze
e per i disabili, ma anche adolescenti e giovani che si trovano ad
affrontare difficoltà familiari e sociali.
Il progetto si articola coinvolgendo anche le amministrazioni locali
(quartieri) e le associazioni sportive U.I.S.P. e C.S.I. che hanno già
dato la loro adesione e disponibilità nel condividere le risorse da
mettere a disposizione, nell’attivare momenti per sensibilizzare la
cittadinanza attraverso serate, e per informarla sull’evento finale del
5 dicembre 2008 che prevede incontri sportivi di calcetto,
pallacanestro e pallavolo e un convegno “Sport per tutti” .
Il progetto “Mettiti in gioco” si inserisce anche nel progetto europeo
“Giovani per l’Europa” che vede coinvolto sia l’Istituto Minguzzi che
la Regione Emilia Romagna", grazie al quale un gruppo di studenti
stranieri parteciperà ad un incontro con il Liceo Minghetti il 4
dicembre.
RINGRAZIAMENTI
Con questo scritto desidero ringraziare pubblicamente
le amiche del gruppo di auto-mutuo aiuto Speranza. Tutte mi siete
vicino e di grande aiuto in questo periodo per me molto difficile, che
sembra non avere fine. La vostra sincera Amicizia, con la A maiuscola,
è un grande conforto e percepisco il vostro affetto in maniera quasi
palpabile.
Vorrei nominarvi una ad una, ma permettetemi di nominare un nome per
tutte: Gianfranca. Per mesi è stata ed è tuttora la mia quotidiana
confidente. Con tanta pazienza mi ha ascoltata, consigliata e
incoraggiata anche in orari normalmente improponibili e Le chiedo scusa
per averle sottratto tante ore di sonno. Sono infinitamente grata a lei
e a tutto il gruppo che mi fa sentire meno sola e desidero dirvi: “Care
amiche siete tutte nel mio cuore e vi stringo a me in un unico grande
abbraccio." (d.)
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Breve ritratto di una persona
speciale
All’ interno della squadra di calcetto ho avuto la
fortuna di conoscere una persona, che con mio grande rammarico, sono
venuta a sapere, non ha mai riscosso molta simpatia all’ interno del
C.S.M. di appartenenza.
Un operatore però, facendo il suo lavoro con coscienza e
professionalità, ha deciso di inserirlo nell’ attività sportiva dove
oltre alla sottoscritta ha da subito goduto dell’affetto e della
simpatia di tutti i componenti il team.
La difficoltà di gestione legata soprattutto alla sua dipendenza
dall’alcool, non ha costituito e continua a non costituire un problema
per tutti noi, per il fatto che questa persona si è sentita accettata
da subito senza riserve, nonostante tutto (sfido chiunque a dire se
conosce un essere umano senza problemi).
Sono veramente grata a questa persona per l’affetto, la simpatia, il
brio e il buon umore che riesce a diffondere con spontaneità e all’
atmosfera che si respira all’ interno di questa attività.
C.P.
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Una preghiera alle amiche sole e
sofferenti
Sono anziana, ho 70 anni e ho dei problemi alle gambe.
Non riesco ad andare fuori, ecc, ecc. passo le mie giornate in casa in
tempo di vacanze. A volte sono triste: nella mia tristezza penso alle
persone che stanno peggio di me. Faccio una preghiera per loro,
affinchè queste persone sole e sofferenti trovino pace e serenità come
l’ho trovata io.
Attraverso la mia parrocchia, ho trovato dei veri amici e amiche che mi
sono vicine in qualsiasi momento. A queste persone devo molto.
Ringrazio il Signore per essere stata fortunata ad incontrare queste
persone meravigliose a cui devo molto.
Care amiche, che come siete sole e sofferenti, spero possiate trovare
un po’ di pace nella preghiera. A volte, care amiche, penso che
attraverso le mie sofferenze il Signore dia forza e salute alle persone
che ci sono vicine nel momento del bisogno.
Ammirati Filomena
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Intervista a Gianfra
Cos'è per te la vacanza?
Una cosa di relax, riposo, tranquillità, cambiare aria,
vedere la natura.
Cosa ne pensi della montagna?
Ottima in tutto la montagna, dalla flora alla fauna. La
mia montagna preferita è la Valle d’Aosta e il Trentino.
Del Mare?
Caotico, molto caldo, molto casino, troppa folla. Per
me è negativo. Mi piace dove c’è poca gente e spiagge libere. Sono
stato all’isola D’Elba e Lidi ferraresi.
Della campagna?
Campagna come fuori città. Mi piace molto, si sta
tranquilli e isolati dal traffico e dal caos.
Delle città storiche, artistiche, culturali e
megalopoli?
Mi piacciono i paesi piccoli, le città grosse non mi
sono mai piaciute, anche Venezia non mi piace. La sua arte e case
sull’acqua. Poi Comacchio da vedere. Mi piacerebbe visitare le città
toscane con i loro borghi.
Preferisci partire solo, o in compagnia e di chi?
Mi piace partire per le vacanze in compagnia, non
importa se uomo o donna. L’importante è la compagnia.
Qual è il tuo mezzo di trasporto preferito durante i
viaggi?
Auto e moto, per i viaggi lunghi il treno. Non l’aereo.
Ho fatto un viaggio nelle Filippine, era un quadrimotore e questo mi
dava più sicurezza.
Cosa ti piace fare in vacanza?
Passeggiate, visitare posti medioevali, fotografare la
natura, le piante strane, accarezzare gli animali. A me piace la natura
in tutte le sue forme.
Qual'è la tua vacanza da sogno?
Andare a vivere in montagna. Dovevo andare a viverci;
ma poi non ho potuto, anche perché qui ho conosciuto delle belle
persone con cui sto bene. Della montagna alcuni mi dicevano che era
troppa
per me.
Cosa hai fatto questa estate?
Sono stato agli Oleandri, che è una RTI. Sono stato
bene per la gente che c’era
Cosa vuoi aggiungere?
Mi è mancato fare una vacanza da cristiano come fanno
tutti e che io sono 20 anni che non faccio!
f.t.
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La grande forza di Giuseppe
In questo spazio dedicato ad Arianna pubblichiamo con
grande piacere alcune opere letterarie di
un uomo che non c’è più: Giuseppe Nadalini.
Giuseppe che anche con gli
scritti è riuscito a scuotere
profonde emozioni in Valeria, sua moglie, e in tutte le persone che
hanno avuto la fortuna di
leggerle ci dà la possibilità di vedere il mondo affettivo in un modo
universale ed autentico.
Pochi ci pensano
La persona crudele è quella
che non sapendo dove andare
continua a camminare
uccidendo le formichine
che non sanno dove andare.
É la nostra storia
É una storia di due persone.
É una storia di un amore.
È una storia semplice a dirsi.
È una storia difficile a farsi,
È una storia meravigliosa,
E una storia stupenda,
È una storia vissuta,
E una storia presente.
È una storia reale.
È una storia vera.
E la nostra storia.
Giuseppe Nadalini
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L'idiota
L’idiota
Testimone inconsapevole
Nel labirinto del desiderio
L’ITALIA spensierata
Caos calmo
Al culmine della disperazione
Un uomo solo
Il morso di una donna abbandonata
Incontro d’amore in un paese in guerra
Sua eccellenza il dittatore
Gelosia, l’altra faccia dell’amore
Omicidio a quattro mani
g.g.
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Campo di grano
Occhi azzurri come il vento
sul grano biondo come i tuoi
capelli, e tu sei maturo come
il grano duro di Maggio.
Luisa Paolucci delle "Roncole"
Il centauro
Se cavalchi la strada
ostacoli non ne hai “O Centauro!”
Perché tu oltre agli zoccoli hai
anche un cervello fino.
Arriva dunque alla meta
con il giusto discernimento.
Luisa Paolucci delle "Roncole"
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Estate al mare
Limpido e pacato
è il mare d’estate,
che dolcemente culla
le bianche vele, dal vento
sospinte leggermente.
Oppur gagliardo
s’infrange sugli scogli
trascinando a sé onde
spumeggianti.
Spiagge dorate, ombrelloni colorati
tutti in fila allineati,
mentre io sdraiata al sole
volgo lo sguardo al cielo terso
per ammirare il delicato volo
dei gabbiani ed il volteggiar leggiero
dei variopinti aquiloni.
All’imbrunire il grande astro
che risplende in cielo, stanco
del quotidiano lavoro
scende lentamente verso le calde acque
fino a scomparire.
Dall’abitato invece giunge il rintocco
delle campane, che invita ai vespri.
È l’ora del ritorno. “Ciao mare dormi
tranquillo” . Qualche fanciullo esclama
“Domani ritornerò da te” .
Mariangela
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Senza titolo
Scelgo la strada che mi porta al punto
dove ho preferito la fuga,
il tempo in cui
non era sostenibile il fardello
dell’amore
e rivedo
gli incubi del viaggiatore
ottenebrato
dalla volontà di volere strade senza meta,
dove poter trovare un burrone
e disintegrarsi in mille pezzi
sul fondo
per non trovare la sua porta,
e la visuale dell’ultima mano
cui poter affidare il nodo
che stringe la gola,
il miraggio impossibile,
e poi i luoghi
dove il desiderio di quiete
è il sentimento
donato per sentire di poter stare
insieme,
contro
a un fato
che vuole trattenere per sè
la parte che non può amare
senza anche odiare.
C’è un dentro
e un fuori
dove piccoli cuori,
soffocati da una mano che
vuole trattenere qualcosa di un respiro
che ancora non sa respirare,
stanno senza stare
volando oltre un limite immaginato,
l’ultimo ad essere visibile.
Voglio indugiare ancora un po’
dove il calore arriva senza bruciare
e l’aria diventa respirabile
e le parole sono fili d’erba che ondeggiano
mossi da un vento che
non fa rumore,
e uno sguardo entra pianissimo dentro a chi lo sta
cercando
chiedendo il permesso di amare.
Chiedo alla notte di portarmi indietro
al momento in cui ho sognato di respirare
davvero,
trattenendo il respiro come per rinascere,
ogni volta
immaginando di poter sentire più vita
regalata,
al cospetto della morte
che fa del suo richiamo
il mio altro cammino possibile.
Mi aspetto di poter avere la capacità di scegliere
avendo potuto sorvolare la vita
guardandomi vivere.
Federica Santoro
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Ricetta della felicità
1000 grammi di comprensione
2500 grammi di pazienza
350 grammi di dolcezza
Mescolare a lungo, aggiungendo almeno un pizzico di allegria.
Cucinare a fuoco moderato per tutta la vita.
Giovanni Gruppioni
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La casa della nonna
Immersa da molte, troppe settimane in un caldo afoso
degno dei paesi lontani del sud-est asiatico, il pensiero corre veloce
alle vacanze della mia adolescenza, quelle a cui il mio ricordo ed il
mio cuore hanno sempre dato un valore molto speciale.
La scuola finiva a metà giugno e riprendeva solo ai primi di ottobre.
Il sospiro di sollievo che mi usciva dalla bocca era tanto forte che mi
sollevava da terra di almeno mezzo metro.
Studiare non è mai stato un problema : il vero problema erano le
“regole”, in gran parte assurde (a distanza di tanti anni lo penso
ancora!) che gli insegnanti e la famiglia numerosa nella quale sono
cresciuta tentavano di impormi con risultati molto scarsi, vista la mia
propensione a non collaborare.
La meta delle mie vacanze era la casa della nonna. Per arrivarci era
necessario fare un lungo viaggio in treno e poi circa venti chilometri
di corriera. Di questo viaggio ho ancora vivo il ricordo dell’odore che
lasciava addosso il treno. Rimaneva nel naso per molte ore e sugli
abiti e sulla pelle fino al primo bagno e cambio d’abito.
Ricordo ancora l’emozione che mi prendeva la gola quando la corriera
infilava la grande strada fiancheggiata da alti alberi con il tronco
segnato da una riga bianca che serviva ai pochi automobilisti che la
percorrevano di notte a non abbracciarli con tutta la macchina. Grande
era il senso di LIBERTÀ che si impadroniva di me. Grande era la gioia
di ritrovare le cose a me più care: la vallata, il fiume, le quattro
querce davanti la casa della nonna e le case dei contadini. Luoghi
magici in cui avrei trascorso tre mesi lontana da tutto quello che mi
provocava una sofferenza profonda perché, nonostante i tentativi, non
riuscivo a diventare ipocrita quel tanto che sarebbe bastato per essere
accettata e benvoluta dal micro-cosmo nel quale vivevo.
Un meraviglioso senso di appartenenza a qualcosa di unico e speciale lo
ritrovavo spesso al mattino presto nell’aspettare il sorgere del sole
dal punto più alto della casa: l’aria era ferma e chiara, pulita e
trasparente, quasi sospesa nell’attesa che il sole vincesse la
quotidiana battaglia con la notte.
Le operaie che dopo un lungo cammino a piedi si dirigevano alla
fornace, mi salutavano con allegria e mi consigliavano di tornare a
dormire, io che lo potevo fare. La mia risposta era sempre la stessa.
Come avrei potuto dormire? Come avrei potuto perdere tutto quello che
avevo davanti ai miei occhi?
Nella, vita ormai vissuta quasi per intero, ho avuto tante altre
occasioni di vacanza. Ho visto luoghi bellissimi il cui ricordo riempie
ancora le mie giornate ma quella sensazione speciale di libertà e di
appartenenza a qualcosa di unico non l'ho provata mai più. Che sia
perché, nel frattempo, sono cresciuta?
Teresa
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Viaggio immaginario in Australia
Ho fatto un viaggio in Australia, sono stata
contentissima: il posto era meraviglioso. Il mare era meraviglioso,
l'acqua tanto azzurra e piena di coralli, mai visto un mare così bello.
Sono stata ad esplorare anche le zone più incontaminate, al centro di
una grande foresta, piena di animali di ogni specie tra cui panda e
canguri; e visto che questa zona mi piaceva tanto, ho deciso di fissare
una tenda al suolo per trascorrere qualche giorno. Durante questo lasso
di tempo ho avuto modo di stabilire una relazione con un canguro, che
ben presto è diventato un caro amico.
L’anno successivo quando sono tornata di nuovo lì, lui (il canguro) si
è ricordato di me e il suo saluto è consistito in un vero e proprio
lavaggio delle mani con la sua linguetta rosea; è stata questa
manifestazione di affetto che mi ha fatto decidere di portarlo con me a
casa dove abbiamo vissuto bellissimi giorni.
Erica Nadini - Laboratorio Arte Insieme - C.D.
Casalecchio
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Le mie meravigliose vacanze
spirituali
Ormai da sette anni, cioè dal 2002, vado in vacanza con
un gruppo di famiglie, disabili, ammalati e anziani e ospiti della Casa
della Carità. Sto via due settimane. Praticamente è una comunità
diretta dalla chiesa Cattolica. Andiamo sempre in montagna, arriviamo
ad essere complessivamente in 120 persone circa. È un'esperienza
importante per me e rilassante. Praticamente siamo le stesse persone
tutti gli anni. Non vedo l'ora di partire tutti gli anni.
Sono vacanze spirituali perché si vive in comunità insieme agli altri,
aiutiamo quelli che hanno bisogno. Ci sono moltissimi ragazzi che fanno
le vacanze insieme a noi invece di andare in vacanza a divertirsi. E
per loro sono vacanze altruistiche. L'unica cosa è che bisogna avere
tanta ma tanta pazienza, perché le persone sanno anche essere pesanti e
insopportabili.
Ma queste vacanze sono belle anche per questo, perché si sta insieme
nel bene e nel male. Alla mattina ci sono le Lodi e nel tardo
pomeriggio ci sono ì Vespri e la Messa. Poi abbiamo la giornata libera,
a parte che mentre mangiamo (in un grande refettorio) aiutiamo quelli
non autosufficienti, li laviamo e li gestiamo. Andiamo anche a fare
delle gite nei Santuari, nei paesi vicini e alle Sagre paesane. Sono
molto importanti per me queste vacanze perché aiuto chi ha bisogno e
faccio del bene oltre a fare bene a me stessa...
Ieri l'altro (il 6 agosto) per esempio siamo andati a Vaglie, sotto
Ligonchio (prov. di R.E.) all'inaugurazione del Campanile, il paese
natale di Iva Zanicchi e l'abbiamo vista. È una persona bellissima,
umile e che non si da arie per niente. Ho fatto anche la foto insieme a
lei.
L'unica cosa più triste però, ma questa è la vita purtroppo, che ogni
anno manca qualche ospite della Casa della Carità, cioè non sono più
con noi (morti). E questo è molto triste.
Mi sembra di partire per la colonia come quando andavo da piccola. È
un'esperienza indimenticabile e la ripeterò finché vivrò.
Io non so a chi leggerà questa mia pagina penserà che sono strana visto
che faccio queste vacanze invece di andare a divertirmi. Ma per me sono
importanti perché durante l'anno sono sola e la solitudine è brutta e
non la auguro a nessuno.
Sabrina Soffri
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A Venezia
Questa mattina mi sono accorta di essere veramente in
vacanza. Aprendo la finestra ho trovato avanti ai miei occhi
un intersecarsi di vicoli e canali e ho capito che stanotte i miei
sogni erano assolutamente reali. Ora posso dire che la
mia fantasia notturna più bella era la tua presenza: in un vortice di
pioggia e vento assieme abbiamo preso un treno
e siccome lo scompartimento era vuoto, ci siamo abbracciati per tutto
il tempo del viaggio sino al nostro arrivo qui a
Venezia.
La casina che abbiamo in affitto è vicina alla stazione ed è sulla via
che porta a S.Marco. arrivando siamo stati accolti
da forti luci e pur avendo tanta stanchezza addosso, abbiamo fatto un
giro per le calli del centro per poi concludere
la notte con una bottiglia di vino.
Questa è stata la partenza di una vacanza iniziata sotto venti propizi
e mi auguro che possa continuare così o essere
anche meglio.
Silvia - Laboratorio Arte Insieme - C.D. Casalecchio
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Gran movimento a Perticara
Oltre alle vacanze con i miei colleghi del Martin
Pescatore, dal 5 al 26 luglio, come ogni anno, sono stata in vacanza
con i miei genitori a Perticara, una ridente località fra le Marche e
la Romagna in provincia di Pesaro-Urbino. Questa meta da anni
costituisce una tappa estiva obbligata in quanto è il paese di origine
di mamma e di papà, qui infatti abbiamo ristrutturato la casa dei nonni
materni.
Naturalmente a Perticara vivono la maggior parte dei parenti che rivedo
sempre molto volentieri, e visto che ci ritroviamo spessissimo per
mangiare insieme è facile dedurre che il nostro sport preferito è il
“masticare”. Il 5 luglio, giorno del mio compleanno, abbiamo
festeggiato recandoci tutti insieme al ristorante, non potete
immaginare la gioia provata nel ricevere i numerosi regali, tutti
graditi, utili e bellissimi.
Quando sono a Perticara ne approfitto per fare un po’ di moto vero, in
quanto durante l’anno non ho grandi opportunità di movimento; la mia
compagna per le camminate è una mia cugina, la carissima Mara, con lei
ci ritroviamo spesso a fare percorsi a piedi, coprendo anche lunghe
distanze. Sempre con Mara facciamo molti giri in macchina.
Colgo l’occasione per ringraziarla per questa sua grande disponibilità
e per il suo affetto che ovviamente ricambio grandemente.
Lorellina P.
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Nel bungalow di Gatteo Mare
Quest’anno sono andata al mare a Gatteo con mia mamma,
abbiamo deciso di ripetere l’esperienza
dello scorso anno sistemandoci in un bungalow del campeggio. Ho
conosciuto molte persone nuove,
peccato che dei conoscenti dello scorso anno non c’era nessuno.
I momenti più belli e importanti
di questa vacanza sono stati quelli in cui ci ritrovavamo
quotidianamente per raccontarci e parlare
delle nostre esperienze. Una volta entrati in confidenza ci siamo
lasciali andare a scherzi, siamo usciti
insieme e per Ferragosto abbiamo fatto una grossa spesa per il pranzo
di questa festività.
Poiché la spiaggia era abbastanza lontana, i gestori del villaggio
hanno offerto ai clienti un servizio
navetta che ci portava a destinazione con molta celerità. Questo breve
viaggio è stato per me motivo
di allegria, sul pulmino infatti c’erano persone allegre e
simpaticissime. Un altro momento bello
della giornata ha riguardato la fascia oraria relativa alla
preparazione del pranzo da parte della
mamma (poveretta) mentre io (beata me) andavo a fare il pesce in
piscina. Ah.. ah.. ah.....
Cristicchi
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Immagine di un giorno di festa
Un festoso scampanio risuona in tutta la vallata. La
Messa domenicale volge al termine e poco dopo
frotte di fedeli escono dalla piccola chiesetta di montagna. Tutti
indossano i costumi tradizionali e i
loro procedere a gruppetti, con soste qua e là per un saluto, è come un
mosaico di colori in movimento
che cambia forma come un caleidoscopio. Il disegno si dilata man mano
che si allontanano
dalla piazzetta del paese, sulle strade che si diramano a raggiera
verso le loro case. Li seguo con lo
sguardo e i loro volti sorridenti ancora impressi nella mente.
Immagino i casolari lindi e accoglienti, una tavola semplicemente
imbandita con i prodotti tipici
della zona, e tanto calore umano condiviso da tutta la famiglia.
L’ora mediana del giorno da tempo è suonata e ogni rumore pian piano è
svanito nell’aria. Gli arnesi
del lavoro giacciono solitari, gli animali sazi stanno tranquilli nei
ricoveri e sulle stradine assolate,
ormai deserte, è scesa una quiete serena.
È il momento del riposo, del dolce far niente. È un giorno di festa.
un familiare del Gruppo Speranza
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Montagne maestose
M’inchino di fronte a queste montagne,
il peso della malattia lacera il mio cuore...
Lassù forse c’è Dio
Mi sento piccolo al cospetto di queste maestosità.
Cammino con la testa in giù
Chiuso nei miei pensieri.
Cerco di aprirmi a questa bellezza,
ma non ci riesco...
poi come un miracolo, si aprono le vie:
è un sentire di queste
alle pendici di quel lago meraviglioso
Andrea Giordani
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Tra mare e monti
Prima il mare di Lido Adriano,poi le montagne di
Courmayeur... mi è piaciuta la compagnia, aiutato da operatori
competenti e sensibili, i timori sono superati con un po’ di fortuna.
Un beneficio notevole anche per la salute, il mare, il sole,
l’abbronzatura, i bagni... i monti e l’ossigeno, l’aria pulita e le
passeggiate in compagnia.
Dino Sciuto
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Courmayeur
Quest’anno sono andata in vacanza in Valle d’Aosta.
Ho visitato numerosi posti come il giardino botanico, la val Ferret ed
i numerosi castelli sparsi in zona.
L’unico momento in cui mi sono divertita veramente però, è stato a
Courmayeur, in particolare mi è piaciuto il momento in cui abbiamo
preso le funivie per arrivare sul Monte Bianco. Il panorama visto da
Punta Helbronner
è indescrivibile: le montagne innevate erano meravigliose ed abbiamo
scattato decine di foto.
Anonima
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Le montagne
Mi capita spesso di rimanere estasiato dinanzi alla
bellezza creata da Dio.
Le montagne erano imponenti, misteriose ed accattivanti. I boschi
fitti, verdi e profumati: meravigliosi.
Luoghi stupendi come le persone con cui ho soggiornato.
Angelo Syrio
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Imponenza
Avvolto dalla natura pensavo alla potenza di Dio.
Oriano Conti
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Mare o montagna?
Quest’estate con il gruppo di Casa Mantovani, abbiamo
fatto diverse gite.. ci siamo divertiti moltissimo e i posti visitati
sono stati tutti meravigliosi.
In particolare ci siamo soffermati diversi giorni in due località: Lido
Adriano, al mare, e Courmayeur in Montagna.
Quando siamo stati al mare, andavamo tutti i giorni in spiaggia ed
affittavamo sdraio ed ombrelloni: è stato davvero divertente fare il
bagno e rilassarsi al sole.
A Courmayeur siamo stati sul Monte Bianco con la funivia ed abbiamo
visto un panaroma meraviglioso, io c’ero già stato, ma mi è piaciuto
tornarci perché è un posto unico.
Al mare abbiamo mangiato molto pesce e in montagna polenta valdostana!
Meglio mare o montagna? A voi la scelta, io adoro entrambi!!
Carlo Alberto Malaguti
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Vacanze in Valle Aurina - A bordo
di un'idea
Ciao sono Gigliola, finalmente trovo del tempo, non
solo materiale, libero per scrivere questo piccolo rendiconto di una
vacanza fatto col "Gruppo Aurino" (nome coniato da un altro
partecipante: Egidio). Piccola vacanza, del Fare Insieme, in Alto Adige
nella Valle Aurina (BZ) presso il Maso lnnerbach dal 14 al 18/09/08; 28
persone (operatori, utenti, familiari, volontari) che qualche mese fa
in un incontro del Fare Insieme, e sulla scia di un invidiatissimo
viaggio di un componente del gruppo in un'isola da sogno, ha fatto
uscire, come da un cappello da prestigiatore, quest'IDEA di Piccolo
Grande viaggio da fare INSIEME con la condivisione dei compiti, degli
spazi, degli umori, delle aspettative, delle paure.
É un regalo che ho avuto l'ardire di farmi, solo mio, non potevo non
approfittare di questa occasione che sempre una crescita avrebbe
portato, d'altronde era nato da un'emozione e da un'emozione mi sono
fatta trasportare nel dirmi SI CI SONO. E mi sono comperata subito un
piccolo quaderno dove avrei scritto il diario della vacanza: Diario di
bordo "A BORDO di UN'IDEA". Molti di voi mi hanno vista, anche nelle
occasioni più strane, china a scrivere e a fotografare (ho scattato più
di quaranta foto, ho preparato dischetto da vedere insieme) tutto
questo a memoria di questo incredibile viaggio di e fra persone che non
si conoscevano: Michele, Mauro, Roberta, Magda, Fabio, Marie Francoise,
Antonio, Franca, Floriano, Marco, Concetta, Roberto, Vincenzo,
Gabriele, Gino, Anna, Lucia, Elena P., Diego, Rosanna, M.EIena, Moreno,
Giuseppina, Valeria, Egidio, Andrea, Irene ed lo.
Siamo partiti con la pioggia incessante ma l'entusiasmo era alto,
abbiamo fatto diversi tentativi di incontrarci all'Autogrill per
salutarci, non sempre andati in porto, come alla nostra prima fermata
(miei "adorabili e simpaticissimi" compagni di macchina, Vincenzo,
Valeria, Moreno) che non siamo riusciti a contattare la macchina con
Roberto, Gabriele e Concetta; in compenso Vincenzo ha aiutato un
turista tedesco che gli aveva chiesto aiuto ricaricando la batteria
scarica della macchina. Comunque i contatti telefonici erano infiniti,
alla fine ci siamo ritrovati a Teodone per visitare un bellissimo Museo
sulla civiltà contadina.
Arrivati al Maso, fra vallate e monti da libro di favole, ci siamo
suddivisi nelle camere (io con Valeria e Concetta e in seguito M.EIena
che ci ha raggiunti col treno fino a Brunico ove io e Vincenzo siamo
andati a prenderla); come già deciso la nostra prima cena l'abbiamo
consumata in un ristorante tipico tirolese, raggiungibile solo a piedi,
così si pensava, al buio, con le torce e sotto la pioggia: un tratto
percorribile a piedi in una ventina i minuti, scomodi minuti, ma quante
risate e lì abbiamo festeggiato il compleanno di Anna; durante la
vacanza hanno compiuto gli anni anche Franca e Floriano e Michele
(festeggiato con tre torte alla ricotta ricoperte di frutti di bosco,
portate da Bologna e appositamente fatte (strabuone) dalla figlia di
Anna, e in regalo oltre a una tazzona ripiena di cioccolatini un paio
di scarpette (n.17) di vernice rossa con calzini abbinati).
Prima visita: Castello di Tures in Val Pusteria, meraviglioso tutto,
compresa la mostra di Leonardo da Vinci ospitata dal Castello; al
termine della visita tutti quanti siamo andati a goderci il sole (e non
solo visto il cibo gustoso che abbiamo consumato) in un Bar con
terrazzo vicino al castello; panorama mozzafiato con le cime dei monti
più alti innevate.
E poi nei giorni successivi, oltre al Bombardino, Vov della sera
(portato da Michele), canti e balli e giocate di bigliardino in
discoteca, gite alle cascate, a Lutago, al Museo dei Presepi, Gita in
Carrozza (carro-carrozza). La Franca, dopo essersi informata, con il
suo entusiasmo ci ha coinvolti ed è stato bellissimo, 19 persone su un
carro trainato da due cavalli poderosi, Emma e Willy aiutati in salita
da un motorino, condotti da Herbert che a metà viaggio si è fermato nel
bosco ci ha offerto della grappa e ha suonato la fisarmonica per noi
che abbiamo, si fa per dire, ballato anche al suono di uno strano
strumento casalingo di Herbert suonato da Gino. Quante risate liberi di
essere e di fare (Bologna lontana, lontanissima). Poi giro a cavallo
per pochi eletti coraggiosi: Marco, Vincenzo, Lucia, Gino, Elena P. ed
Anna.
Ultima giornata al maso, trascorsa chi riposando, chi in Ovovia fino a
2400 mt., chi Vincenzo e Concetta, ha accompagnato Gino in stazione
perchè doveva rientrare a Bologna e chi, Elena ed io , ha fatto Hansel
e Gretel perdendosi nel bosco, fra panorami mozzafiato e cime innevate,
con il sole che scaldava con gli sguardi pieni di quel verde che così
verde non è mai a Bologna; per fortuna abbiamo ritrovato la strada
seguite telefonicamente e moralmete da Vincenzo e Concetta che abbiamo
poi raggiunto.
L'ultima serata scatenati nel ballo fino a tarda sera, il giorno dopo
partenza dopo colazione e ritrovo generale alla cattedrale di
Bressanone, città splendida e lì ci siamo salutati, dopo aver
generosamente gustato l'ottimo cibo altoatesino.
Considerazioni personali, anzi personalissime: le mie aspettative erano
diverse, oltre alle cose ludiche fatte (tante) pensavo a una conoscenza
e condivisione più profonda e di Fare Insieme più cose nella
quotidianità; comunque anche se ho dormito pochissimo, circa otto ore
in quattro notti, sono rientrata a Bologna riposata nella mente e anche
nel corpo, e con la voglia comunque, come ci siamo ripetutamente detti
tutti quanti nel salutarci, di rivedersi e Fare altre cose.
Ci rincontreremo il 12 ottobre al Centro Tonelli per stare insieme,
parlare della vacanza, condividere i ricordi, guardare le foto; vorrei
qui ricordare le accurate cene di Lucia, il ragout bolognese
(apprezzatissimo) di Franca, la cena francese (slurp, slurp) di Marie
Francoise, tutti quelli che hanno partecipato alla preparazione della
colazione, alla apparecchiatura, sparecchiatura, distribuzione
leccornie, riordinato sala pranzo, la cucina, usato la lavastoviglie
(dopo che Antonio ci ha insegnato ad usarla era una incombenza molto
ambita), al coordinamento incontri per decidere nuove mete e le persone
che mi hanno fatto una compagnia più ravvicinata: le mie compagne di
stanza M. Elena, Concetta, Valeria, che nonostante il piccolissimo
spazio a disposizione, i letti a castello, la roba che invadeva la
stanza, mi hanno fatta comunque sentire sempre a mio agio (non facile
per me non abituata ), e per ultimo ma non ultimo Vincenzo, Moreno,
Valeria, compagni di viaggio andata e ritorno e di golose fermate
condivise prontamente da tutti.
Grazie delle risate le ho ancora dentro di me. Un pensiero anche a Idea
Fissa, in francese come il cane di Asterix; cane di Antonio che ci ha
seguito con pazienza e che tutti facevano a gara per portarlo a spasso:
dolcissimo batuffolo ricciolino bianco. E ora chiudo questo mio
susseguirsi di pensieri con un enorme caloroso fortissimissimissimo
ABBRACCIO e Vi penso, ciao Michele, M.Elena, Anna, Elena, Lucia,
Andrea, M. Francoise, Franca, Floriano, Concetta, Roberto, Gabriele,
Egidio, Giuseppina, Rosanna, Magda, Irene, Roberta, Mauro, Fabio, Gino,
Diego, Marco, Antonio, Moreno, Valeria, Vincenzo e Giglia.
Gigliola
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FareInsieme - Argentina
“ La cosa più importante è che abbiamo dimostrato che l
’impossibile diventa possibile.
Dieci, quindici, vent’anni fa era impensabile che un manicomio potesse
essere distrutto.
Magari i manicomi torneranno a essere chiusi e più chiusi di prima, io
non lo so
ma a ogni modo noi abbiamo dimostrato che si può assistere la persona
folle
in un altro modo, e la testimonianza è fondamentale.
Non credo che il fatto che un’azione riesca a generalizzarsi voglia
dire che si è vinto.
Il punto importante è un altro, è che ora si sa cosa si può fare“.
Franco Basaglia
Questa iniziativa vuole essere un momento significativo
attraverso esperienze di persone che hanno vissuto o vivono un disagio.
La manifestazione vuole essere anche un incontro con i nostri cittadini
per condividere assieme un momento importante della nostra storia
repubblicana i 60 anni della nostra costituzione e i 30 anni della
legge 180 denominata legge Basaglia.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
AUMENTARE IL LIVELLO DI CONOSCENZA dei fattori di
discriminazione, dei contesti discriminati e gli strumenti
di contrasto, in particolare nei confronti della malattia
mentale e verso le categorie più deboli.
PROMUOVERE
L’INCLUSIONE SOCIALE e sensibilizzare l’opinione
pubblica e promuovere una cultura condivisa verso
forme di comunità accoglienti ed inclusive.
SUSCITARE
UN’ATTENZIONE POSITIVA da parte della popolazione
e favorire la formazione di scelte innovative e di comportamenti
inclusivi ai vari livelli della governance.
L'IDEA
Un evento in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica,
coinvolgendola sia sul piano cognitivo che emozionale.
La proposta è quella di realizzare una manifestazione
che coinvolgerà 200 cittadini ( tra i soci delle associazioni).
Esponenti del mondo della cultura e della
politica che si sono occupati del tema ed altri, tutti fortemente
rappresentativi del associazionismo ANPIS - UNASAM - ADESAM.
L’idea principale intorno alla quale ruota il progetto consiste nel
promuovere momenti di scambio culturale ed esperienzale dei
partecipanti alla manifestazione
dove si favorirà ampiamente l’inclusione sociale attraverso il
coinvolgimento di tutti i CITTADINI, che saranno aiutati ad esprimere
la propria conoscenza e capacità
al fine di condividere e far crescere insieme la " comunità".
Le principali realtà coinvolte saranno: Buenos Aires e le comunità
Italo Argentine per contribuire a diffondere la cultura
dell’integrazione e della solidarietà e delle pari opportunità.
I PROMOTORI
Il progetto ha finalità culturali e sociali e vuol essere
testimonianza di un’esperienza di vita da parte di un
gruppo di persone che si confrontano per la prima volta
da protagonisti. La conduzione del viaggio si baserà
sui principi e le pratiche ANPIS e UNASAM.
ANPIS, UNASAM e ADESAM sono associazioni che valorizzano
la partecipazione, la responsabilità personale,
il protagonismo di persone in particolare con problematiche
psicosociali. Tale modalità originale di condivisione
delle esperienze si realizza nel rispetto dei seguenti
principi:
Ciascuno è portatore di un sapere riconosciuto ( professionale o
esperenziale che sia) , riconoscendolo si accresce il sapere collettivo.
Ciascuno può e deve esprimere responsabilità: meno delega e più
responsabilità permette di crescere insieme.
Ciascuno porta con sé non solo problemi ma anche risorse: saperle
riconoscere positivizza la prospettiva con cui si guarda al mondo del
disagio.
Ciascuno ha la possibilità di cambiare: credere che il cambiamento sia
possibile è uno dei modi migliori per favorirlo.
La comunità che parteciperà alla manifestazione rappresenta il modo
italiano di percepire, concepire e trattare culturalmente il mondo
della salute mentale e delle
pari opportunità, per conoscere, contaminare e contaminarsi
positivamente da altre esperienze.
Durante la manifestazione saranno organizzati una serie di incontri di
contenuto, non strettamente scientifico, ma che riguarderanno comunque
il mondo della
salute mentale e delle pari opportunità.
COME FAR CONOSCERE L’ESPERIENZA
IL DIARIO
La manifestazione darà vita a un racconto scritto e illustrato dai
protagonisti, con il supporto di un giornalista e che raccoglierà le
foto e i racconti dei protagonisti.
DOCUMENTARIO
Sarà inoltre prodotto un documentario che racconterà la manifestazione
e farà scoprire le meraviglie di questa esperienza.
Il documentario sarà veicolato sui maggiori network televisivi
pubblici, privati e tematici. Allo stesso modo del racconto, il
documentario contribuirà alla raccolta
dei fondi, entrambi prodotti saranno finalizzati alla divulgazione e
alla ricerca di fondi da destinare a progetti sociali di integrazione
in ARGENTINA.
LA RACCOLTA DEI FONDI
Il progetto verrà realizzato anche attraverso un’intensa attività di
found reasing che verrà attivata grazie all’intervento di sponsor.
L’INTERESSE DEL MINISTERO DELLE PARI OPPORTUNITÀ AL PROGETTO
IL RUOLO DEL MINISTERO
Il Ministero contribuisce all'iniziativa. Ciò significa che
l’Amministrazione si farà carico di sostenere il viaggio attraverso una
serie di azioni.
LA CONFERENZA STAMPA
In primo luogo, il Ministero ospiterà la conferenza stampa, per la
presentazione del progetto. Questo permetterà di conferire maggiore
visibilità e uno spessore istituzionale all’iniziativa
PROMOZIONE DEL PROGETTO
La promozione dell’iniziativa sarà pubblicizzata per promuovere le
istituzioni locali che aderiscono al progetto e le Associazioni Italo
Argentine che partecipano al progetto.
LA SENSIBILIZZAZIONE DEI MASS MEDIA
Al fine di promuovere e illustrare l’idea e la finalità del viaggio, L
ANPIS promuoverà, un incontro per sensibilizzare i responsabili delle
principali redazioni di testate
giornalistiche, oltre che delle redazioni di emittenti radiofoniche e
televisive nazionali e internazionali.
IL PORTALE DEL MINISTERO
Successivamente, si provvederà a promuovere l’evento utilizzando, per
l’occasione, il portale del Ministero ove verrà creata un’apposita area
di approfondimento informativo
e possibilmente una sezione interattiva che assicurerà uno scambio
continuo e proficuo di informazioni e pareri, durante tutta la
manifestazione. In questa
sezione sarà pubblicato il " diario" contenente interviste, documenti e
frammenti di video sull’iniziativa.
STRUMENTI DI COMUNICAZIONE
LA SENSIBILIZZAZIONE DEI MASS MEDIA
Al fine di promuovere e illustrare l’idea e la finalità del viaggio,
L’ANPIS promuoverà, un incontro per sensibilizzare
i responsabili delle principali redazioni di testate giornalistiche,
oltre che delle redazioni di emittenti radiofoniche e televisive
nazionali e internazionali.
IL PROGRAMMA TV
Per raggiungere la popolazione generale occorrerà utilizzare un canale
televisivo e radiofonico e un quotidiano a diffusione nazionale ho
internazionale. In particolare
il progetto prevede la presenza di un regista del mondo dello
spettacolo che potrà girare con i " protagonisti" un filmato da mandare
in onda su una rete televisiva.
LA RADIO
Fondamentale sarà il ruolo di una Radio Partner ( da individuare) che
racconterà la manifestazione, attraverso la voce dei protagonisti.
IL SITO INTERNET, LA STAMPA
SottoSopra 2008 sarà anche raccontato su di un giornale quotidiano o su
una grande rivista.
Sarà attivato anche sul sito internet dell’ANPIS e UNASAM giorno per
giorno la manifestazione.
Un altro ritorno mediatico importante va garantito a livello locale
direttamente dai gruppi presenti delle Regioni
Italiane. I singoli gruppi, infatti, costruiranno con i
media della " propria città" prima della partenza, un rapporto che
garantisca visibilità.
LE OPPORTUNITÀ PER I PARTNERS
Un’occasione unica, socialmente rilevante, di visibilità connotata,
generata da un progetto solido e concreto replicabile negli anni.
I partners avranno il loro spazio dedicato in tutti i momenti e su
tutti gli strumenti materiali del progetto.
Sono inoltre possibili delle implementazioni specifiche sulla base di
eventuali necessità opportunità evidenziate dai partner in linea con le
finalità e la filosofia del progetto.
I MOMENTI DI VISIBILITÀ PER I PARTNERS
Comunicato stampa di lancio del progetto
Conferenza stampa e comunicato stampa di presentazione dei partecipanti
al viaggio, del programma e dei luoghi Cerimonia di saluto dei
partecipanti al viaggio presso il luogo di partenza
Sito web dedicato alla manifestazione con aggiornamenti quotidiani in
diretta
Comunicato stampa riassuntivo della Manifestazione al momento del
ritorno dei partecipanti
Documentario
Comunicati stampa sui risultati dell’attività di found reasing e sui
progetti a cui saranno destinati i fondi raccolti
MATERIALI DOVE SARANNO VISIBILI I PARTNERS
Carta intestata del viaggio | Comunicati stampa | Inviti ed
allestimenti conferenza | Sito web | Abbigliamento di tutti i
partecipanti | Logo e credits all’interno del documentario
COSA VIENE CHIESTO A l PARTNERS
Un contributo per la finalizzazione del progetto
L’entità del contributo è libera e può essere deducibile fiscalmente
sia in termini di donazione che di attività di promozione
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Il mio incontro con il Teatro
Nel 2002 dopo che mio marito è morto siamo state
invitate tutte (io con i miei fiori) a fare degli intrattenimenti,
gite e feste dal paese dove abito, ed è qui che ho conosciuto bene
Paolo e la Claudia i
miei migliori amici, e abbiamo pensato di aprire un luogo per ragazzi
del paese con problemi e
non... E qui è nato il teatro. Era tutto un gioco all'inizio e ne hanno
combinate i ragazzi! Non stavano
mai fermi, litigavano e ne combinavano! Ma siamo riusciti a fare una
rappresentazione: “La vita
è tutta un tour”. Bellissima e anche se eravamo tutti emozionati ce
l'abbiamo fatta!
La prima per me è stata la più bella!
Eravamo una decina, ma adesso fra ragazzi che non vengono più e i nuovi
siamo un bel gruppetto.
Poi abbiamo fatto: “Chi ha ucciso la prof di matematica” e questa era
da ridere; poi “Il milite ignoto”
questa era da piangere, e l'ultima “La vita di San Francesco” e questa
la stiamo ripetendo anche
quest'anno. È iniziato tutto per gioco ma adesso è una cosa seria,
siamo diventati una Associazione
con tanto di iscrizioni di soci.
Perché fare una recita su Francesco, e perché ci vorrebbe Francesco?
Le ragioni possono essere molteplici, ma una, soprattutto, ci ha spinto
a confrontarci con la vita e
con la personalità di questo straordinario uomo vissuto centinaia di
anni fa.
Ci siamo semplicemente accorti che i nostri ragazzi sapevano pochissimo
di lui. Abbiamo pensato
che fosse utile, anche di fronte ai problemi della nostra epoca,
cercare di capire come quest'uomo,
in un periodo storico assai lontano dal nostro, riuscì a diventare, per
migliaia di giovani in tutta Europa,
un modello per cambiare la loro vita. Erano tempi diversi dai nostri,
ma parimenti difficili a
quelli di oggi. I giovani si ponevano le stesse domande sul senso della
vita e dell'esistenza, ma la
società, allora, era più immobile di quella odierna. La povertà, le
malattie, le carestie erano flagelli
dai quali difficilmente si sfuggiva, ma soprattutto se si apparteneva
agli strati più bassi della società
Forse narrando la sua storia attraverso alcuni frammenti, scopriranno
incredibili analogie con i problemi
dell'oggi. Allora, forse, ci sarà più facile intraprendere il cammino
verso il cambiamento, verso
una vita migliore per noi e per tutti i nostri fratelli.
Sabrina Soffri
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Ricetta - Per una dieta da
equilibrista
Palline festose
100 gr di mascarpone
50 gr di burro
1 tuorlo d’uovo
60 gr di cacao
130 gr di biscotti secchi (tipo Marie o Osvego)
1 bicchierino di maraschino
3 bustine di granella colorata (confettini)
Sbattere in una insalatiera il mascarpone, il burro, lo zucchero a velo
e il tuorlo d’uovo.
Lavorate per un quarto d’ora, poi unite il cacao ed i biscotti
sbriciolati con l’aiuto di una bottiglia
che adoperata in su e in giù, farà dei biscotti una granulosa di farina.
Ottenete un impasto assai denso col quale formerete delle palline che
ad una ad una ruzzolate nella
granella colorata.
Tenere le palline festose in frigorifero prima di servirle.
Buon appetito
In dono da Raffaella e... il suo cane
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