novembre-dicembre 2011 - anno V  n. 4 - Angeli, demoni e fantasmi


sommario

Fabio Tolomelli

Editoriale

Piergiorgio Fanti

Giovanni Segantini: ‘l'angelo della vita’ (1894)

L.L.

Etimologie e iconografie

Fly

L'angelo custode (disegno)

Paolo Ielo

Angeli e demoni in S.Ignazio di Loyola

Luca Montesi

Non ti vedo ma non mi lasci solo

Marco

Angeli e demoni?

Marie Françoise Delatour

Angeli, demoni, fantasmi: e se fosse vero?

Roberto

Il diavolo esiste

Max Trentini

Angeli… Demoni… Fantasmi…

Luigi (Zen)

Angeli, demoni e fantasmi
Lettera “Zen” al Faro

Stefano Dotta

Genetica

Luca Montesi

In sottofondo

Dedicato ad Arianna
Lo spazio della poesia

 

      Francesco Citro     Le stelle
      Giovanna Giusti     Infanzia
      Darietto     La “falce” e la “scure” della vita
      Paola Scatola     Per un pensiero / Come volevo dire / Un amore
      Giovanna Giusti     Vita
      Paola Scatola     Volevo dirti
      Matteo Bosinelli     Dove sei?
      Paolo Ielo     In attesa all’aeroporto (02.01.04)
      Ave Manservisi     Creature
      Francesco Citro     Luci
      Costanza Tuor     Il dono dell’angelo

Antonio Marco Serra

Ribaltamento di prospettiva

Costanza Tuor

L’insulto dell’angelo mi ha svegliata

M. Chiara Reitani

Una donna spezzata

Lucia

I Lestrìgoni nel cuore…

Lucia

Le fantastorie della nonna

Darietto

Fumettando con gli angeli
“I Supreme Angels”

Mariana Parera

Animatori sociali… angeli, demoni e fantasmi?

Darietto

vignetta

Egidio

Festa natalizia “Diavoli Rossi”

Egidio, Paolo Pandolfi

Trekking natalizio a Dulcamara

Giliola Galvagni

Trekking condiviso
“Stelle di roccia” e “Stella polare”

Luigi Zen

Piccolo racconto Zen sull’uso dei farmaci

***

La posta

***

Errata Corrige

 

Editoriale


Questo numero entra in un campo molto complesso e controverso, in cui si intrecciano tradizioni religiose, esoterismi, parapsicologia e credenze new age. Da quando il giornale è nato, non ha trattato mai temi cosi lontani dal mio pragmatismo cattolico.
Lascerò agli altri quindi il compito di diffondersi nello specifico su angeli, demoni e fantasmi, e nell’editoriale parlerò di un mio “delirio”, che mi è servito per spiegarmi il senso della vita e della presenza di Dio in momenti di grande sconforto. Se Dio fosse buono e unico motore della vita... avrei qualche cosina da dirgli; soprattutto per quanto riguarda le ingiustizie del mondo. Alcuni esempi: catastrofi naturali, malattie, povertà… Tutto appare più logico e semplice se si pensa che possa esserci anche un dio del male, che lotta contro il bene in ogni istante del presente.
Pensate ai miliardi di fatti che avvengono in ogni momento. Per esempio: in un incidente stradale un gruppo di ragazzi si salva per mano del Dio buono che compie il miracolo, ma contemporaneamente Satana (dio del male) riesce a fare ammalare un bambino di una malattia incurabile… Il Dio buono fa miracoli per promuovere la vita e cerca di salvare le anime, per avere futuri angeli. Ma perché Satana è così cattivo?
Una brava persona, tanto più se cristiana, spende la propria vita per il bene di sé e degli altri e per fornirsi come futuro angelo dopo la morte e realizzare l’amore di Dio. Il contrario dell’amore cristiano è l’egoismo: Satana cerca di attivarlo nei viventi, che dopo la morte diverranno suoi soldati come demoni.
Ma come mai questa lotta fra angeli e demoni, forze del male e forze del bene? Perché tra materia (Dio buono) e antimateria (Satana) c’è l’eterna lotta di cui si era parlato prima.
In sintesi: cerchiamo di essere buoni e ascoltare ciò che sentiamo dagli angeli e allo stesso tempo produciamo amore per questa terra così in preda all’egoismo. Altrimenti il rischio è di cadere nell’antimateria, dove regna il caos che porterà alla vittoria del male sul bene, con estinzione della vita terrena.
Vogliamo bene alla vita e alla terra !?! Vogliamoci bene.


Fabio Tolomelli


Giovanni Segantini
“L'angelo della vita” (1894)


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Il quadro, è la prima manifestazione di simbolismo misticheggiante per Segantini.
L’opera ha subito critiche anche assai negative: l’angelo viene addirittura paragonato ad una larva, ad un fantasma.
Forse ha dato fastidio: l’albero che si spinge fin “dentro” al cielo, forse le vesti barocche, forse l’uso di rialzi in oro che sono distribuiti per buona parte del dipinto.
Si deve invece considerare che, nel Segantini, simbolismo e naturalismo danno vita ad una storia di sinergia dai risultati assai accattivanti.
La contrapposizione simbolo/natura è anche qui superata felicemente e ciò dovrebbe far dimenticare qualche frivolezza di troppo.


Piergiorgio Fanti


Etimologie e iconografie


ANGELO



viene dal greco "àngelos", che significa propriamente “colui che va a portare un annuncio (angèlion)” e quindi “nunzio”, “messaggero” (confronta con la parola VANGELO > eu-angèlion = buona notizia).
Nella tradizione cristiana l’angelo diventa il messaggero per eccellenza, l’angelus domini (messaggero del Signore), ed è raffigurato come un giovane androgino dotato di ali ed aureola.
Gli angeli sono raffigurati anche in schiere, come puttini alati, immersi tra le nuvole o attorno a personaggi della storia sacra, oppure come cantori e suonatori di strumenti musicali.


DIAVOLO



viene dal greco "diàbolos", derivato dal verbo dià-bàllo (= “colui che getta in mezzo, che trafigge, che divide” e metaforicamente “calunniatore”). Secondo la tradizione ebraico-cristiana il diavolo (come ben espresso dalla carta dei Tarocchi qui raffigurata)



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cerca di sottomettere l’uomo, lo assedia con le sue lusinghe e se riesce lo cattura e lo tiene in sua balìa. In tal caso può possederlo o addirittura penetrare nel suo corpo. Facile comprendere quindi l’etimologia delle parole POSSEDUTO, INDEMONIATO, INDIAVOLATO. Più o meno sinonimi OSSESSO, dal latino obsideo = assediare > obsessus diaboli), e CATTIVO (dal latino captivus = prigioniero > captivus diaboli).


DÈMONE



dal greco dàimon, corrisponde nella cultura greca classica a una potenza di origine soprannaturale la cui funzione è di ispirare la coscienza umana. Il dàimon può avere natura sia benigna (agathodàimon) che maligna (cacodàimon).


DEMONIO



Da dàimon deriva anche la parola DEMONIO, che nell'Ebraismo e nel Cristianesimo è sinonimo di "diavolo". Il demonio è la personificazione del male assoluto ed ha molti altri nomi.
Probabilmente la denominazione più usata è quella di Satana che è espressione araba: Shaytàn = l'avversario, mentre il corrispondente della tradizione ebraica, Hêilêl (portatore di luce) è noto in occidente come Lucifero, l’angelo precipitato giù dal Paradiso per il suo peccato di orgoglio.
Nelle versioni iconografiche europee derivate dal dio etrusco degli Inferi Charun, il diavolo è un essere spaventoso, con naso adunco, zanne, orecchie a punta, ali di pipistrello, zampe di falcone o caprine, con le corna e, in diverse occasioni, anche gastrocefalo, cioè con un viso sull’addome a significare, al di là di un crescendo di bestialità, lo spostamento della sede intellettiva, posta al servizio degli appetiti più bassi. In tale versione ce lo presenta Giovanni da Modena nell’affresco dell’Inferno (1410) che si trova a Bologna, nella Cappella Bolognini di San Petronio.



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Come gli angeli anche i demoni possono essere rappresentati in schiere, solitamente intenti a tormentare i dannati nell’inferno. Draghi ed altri esseri mostruosi completano l’iconografia infernale fiorita in modo particolare nell’arte gotica.


FANTASMA



viene dal greco phantàsma, derivato dal verbo phantàzo (apparire, mostrarsi). Significa apparizione, reale o illusoria, visione, spettro. L’icona più comune è quella di un lenzuolo (sudario) volante, con buchi per occhi e bocca, ma l’arte figurativa e cinematografica si è sbizzarrita con immagini di vario genere, che vanno dal terrificante al comico.


L.L.


"L'angelo custode" di Fly


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Angeli e demoni in S. Ignazio di Loyola


Nella tradizione cristiana gli angeli vengono descritti così: “Gli angeli sono creature puramente spirituali, incorporee, invisibili e immortali, esseri personali dotati di intelligenza e di volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio faccia a faccia, Lo glorificano, Lo servono e sono i suoi messaggeri nel compimento della missione di salvezza per tutti gli uomini” (da “Catechismo della Chiesa Cattolica”- Compendio).
Tuttavia “non tutti gli esseri chiamati angeli sono buoni”. Con tale espressione si indica che “Satana e gli altri demoni, di cui parlano la Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa, da angeli creati buoni da Dio, si sono trasformati in malvagi, perché, con libera e irrevocabile scelta, hanno rifiutato Dio e il suo Regno, dando così origine all’inferno. Essi tentano di associare l’uomo alla loro ribellione contro Dio; ma Dio afferma in Cristo la sua sicura vittoria sul maligno” (da “Catechismo della Chiesa Cattolica”- Compendio).
Nel periodo della controriforma Cattolica, un uomo di Dio, sant’Ignazio di Loyola (1491-1556), dal momento della sua prima conversione, sui trent’anni, nel suo cammino ascetico - spirituale fa esperienza dell’influenza angelica e nell’evolversi degli eventi della sua vita codifica un capolavoro di discernimento: gli “Esercizi Spirituali”. In essi egli fissa alcune regole pratiche per discernere se le emozioni, i sentimenti, i desideri, i pensieri, le aspirazioni, sono indotte nell’anima dell’esercitante (che fa gli “Esercizi”) da una natura angelica buona o cattiva.
In questo modo intende focalizzare che gli angeli o i demoni influenzano e tentano di agire nell’anima umana portandola verso le buone opere o le cattive azioni:
“TERZA REGOLA - in base a una causa, può consolare l’anima sia l’angelo buono che quello cattivo, ma per fini opposti: l’angelo buono per il bene dell’anima affinché cresca e proceda di bene in meglio e l’angelo cattivo, al contrario, per trascinarla al suo dannato intento cattivo”. (da “Esercizi Spirituali”- REGOLE per avvertire e conoscere in qualche modo i vari movimenti che avvengono nell’anima: per trattenere i buoni e respingere i cattivi”).
Queste regole sono utili in modo generale, ma Ignazio è più esplicito su come si possa distinguere un cattivo spirito da uno buono. Con il termine “consolazione” e “desolazione” specifica rispettivamente due stati d’animo che fanno capo rispettivamente al buono o cattivo spirito e quindi ad un’influenza angelica buona o cattiva. Egli dice infatti: “La terza regola riguarda la consolazione spirituale. Chiamo consolazione spirituale il causarsi nell’anima di qualche movimento intimo con cui l’anima resti infiammata nell’amore del suo Creatore e Signore….”; …. Infine chiamo consolazione ogni aumento di speranza, di fede e di carità; ……” e ogni tipo di intima letizia che sollecita e attrae alle cose celesti e alla salvezza della propria anima…..” Sulla desolazione Ignazio dice:…..”La quarta regola è sulla desolazione spirituale. Chiamo desolazione tutto ciò che si oppone alla terza regola, per esempio l’oscurità dell’anima, il suo turbamento; l’inclinazione alle cose basse e terrene, l’inquietudine dovuta a vari tipi di agitazioni e tentazioni; quando l’anima è sfiduciata, senza speranza e senza amore e si trova tutta pigra, tiepida, triste e come separata dal suo Creatore e Signore. Infatti la consolazione è contraria alla desolazione, così i pensieri che nascono dalla consolazione sono opposti ai pensieri che nascono dalla desolazione”.
Con queste regole Ignazio vuole chiaramente farci capire che c’è un nesso non puramente casuale, ma un’influenza reale, tra un cattivo spirito e l’opera del demonio che se ne serve e così è per lo spirito buono il quale riesce ad esprimersi ed operare in conformità con la “consolazione”.
Ignazio ci mette in guardia dal nemico del genere umano (il diavolo) e sempre nei suoi esercizi ci accenna ad un suo modo usuale di agire che deve essere conosciuto e smascherato: “È proprio dell’angelo cattivo, quando si trasfigura in angelo di luce, introdursi in conformità con l’anima devota e poi concludere con se stesso; insinua cioè buoni e santi pensieri conforme all’anima pia e dopo, a poco a poco, cerca di avere la meglio trascinando l’anima verso i suoi inganni occulti e le sue perverse intenzioni.” Quindi aggiunge Ignazio “Dobbiamo fare molta attenzione al corso dei pensieri; e se il principio, il mezzo e il fine sono tutti buoni e tendono unicamente al bene, è un segno dell’angelo buono. Ma se il corso dei pensieri che si hanno porta verso una cosa cattiva o futile indebolendo, inquietando, o conturbando l’anima, togliendole la pace, la tranquillità e la calma che aveva prima, è un segno chiaro che ciò proviene dal cattivo spirito, nemico del nostro bene e della salute eterna”.


Paolo Ielo


Non ti vedo ma non mi lasci solo


Di Angeli il mondo è pieno, ci convivo continuamente. Ci sono Angeli che si fanno sentire, Angeli che non sei sicuro che esistano, ma forse sono i più utili. Io mi aspettavo che l'Angelo custode fosse lì, al mio fianco, come una sentinella, pronto ad intervenire nei pericoli della vita.. Invece quando lo invoco non è come le altre Persone del cielo, lui non si fa sentire, ma sono certo che esiste. Gli Angeli possono avere anche una faccia diversa, ribelle al bene, così come i fantasmi ce ne sono di buoni e cattivi. Ma questi non li conosco anche se son certo che esistono, e se ci sono avranno anch'essi una loro funzione.


Luca Montesi


Angeli e demoni?


Io penso che il vero ruolo degli angeli e dei demoni sia quello di influenzarci dall’aldilà e di farci essere a volte “a” e a volte “d”, per scoprire quanto sia importante vivere il più a lungo possibile questa esperienza terrena al fine di scegliere tra il bene ed il male, ecco perché nessuno di noi viventi può veramente dire di essere buono o cattivo, siamo a volte più buoni e a volte più cattivi, in reazione a quello che ci capita nella vita, ma che in realtà è determinato dall’aldilà per fare la nostra esperienza e al momento della morte decidiamo e finiamo in una graduatoria degli spiriti dai più bravi ai più cattivi, ma penso che poi nell’aldilà si diventa tutti parte di una sola cosa (grigia) che chiamiamo appunto aldilà e che lì si sta tutti in armonia con i propri vicini di graduatoria.
Io però devo dire che credo che la maggior parte di noi, anche nella vita, sia comunque più per il bene e che anche quando facciamo del male, una parte di noi sa che sta sbagliando. Io personalmente sono stato influenzato molto da energie negative ma anche da positive e sono riuscito a sconfiggere quasi del tutto la mia malattia (depressione con episodi psicotici) con le medicine ma soprattutto dandomi una regola, che non è stata di decidere tra il bene e il male, ma prendere coscienza di avere dentro una spinta positiva ma anche una negativa e di cercare di tenerle in equilibrio cercando di avere il più possibile il controllo dei propri atti fisici durante le crisi.
Però quando sorridiamo è perché in quel momento abbiamo più del 50% di energia positiva, e sorridere è il bello della vita.


Marco


Angeli, demoni, fantasmi: e se fosse vero?


Nella nostra esperienza di genitori, nel confrontarci con i problemi di salute mentale, abbiamo avuto modo di “incrociare” numerose entità immateriali che ci hanno avvicinato, e ci hanno aperto le porte di realtà per noi nuove, che nemmeno immaginavamo potessero esistere. Per tentare di capire, ho letto molti libri, ho partecipato a dei seminari, mi sono avventurata nelle ricerche scientifiche dette “della nuova frontiera” (in particolare nuova biologia, epigenetica, fisica quantistica e psicologia energetica), ho studiato e sperimentato terapie non convenzionali, e le riflessioni che seguono sono in gran parte frutto di queste esperienze e letture.
Oggi, in occidente ritornano con forza interrogativi che da tre secoli erano stati cancellati, evacuati dalle cose “pensabili”, dalle cose serie, dalle cose di cui potere parlare senza vergognarsi. Angeli, demoni o fantasmi fanno parte di queste entità intriganti che ci rimandano alla grande paura dell’invisibile, alla paura dell’ignoto, alla paura delle dimensioni non materiali che non siamo in grado di percepire ed ancora meno di controllare.
Allora, è più facile ed è rassicurante affermare che l’invisibile non esiste, che le entità immateriali sono solo costruzioni di una mente malata, che sono state inventate come il lupo mannaro per fare paura ai bambini, che il determinismo scientifico non le ha mai trovate sotto la lente del microscopio.
Eppure, il mondo invisibile esiste, è denso, è pieno di energie, di campi elettromagnetici, di dimensioni non ancora esplorate e di forze in grado di influenzare pesantemente le nostre vite.
Basta pensare a che cosa sarebbe la nostra civiltà senza l’esistenza delle onde radio, delle onde TV, dei raggi X o Gamma, senza il ricorso alle micro onde o ai telefonini. A nessuno oggi verrebbe in mente di negarne l’esistenza; anche queste onde fanno parte delle forze dell’invisibile che sono sempre esistite, ma che non erano note nei secoli passati.
Si dice che i nostri sensi , in particolare la vista e l’udito, siano capaci di percepire solo il 3% della banda delle vibrazioni presenti nell’universo, cioè che il 97% sia per noi invisibile, non udibile, non percepibile.
Il nostro cervello cosciente, la materia grigia, viene paragonato dallo scienziato Bruce Lipton ad “un computerino da 40 bit” se confrontato alla dimensione enorme del nostro inconscio, sede tra l’altro degli “automatismi “ (per es. attaccare o fuggire davanti a un pericolo) che determinano buona parte della nostra vita.
Allora, quando si sente parlare di angeli, di demoni, di fantasmi o di altre entità, quando addirittura qualcuno pretende di averli visti o di averli uditi, ci vengono i brividi, veniamo confrontati nostro malgrado con delle dimensioni con le quali non vorremmo avere niente a che fare, con delle stupidaggini, con delle favole per bambini, con delle assurdità.
E se invece fosse vero? E se gli angeli, i demoni, i fantasmi, i “geni”, le guide spirituali, le fate, i folletti o altre entità ancora esistessero davvero nelle dimensioni dell’invisibile, nel mondo eterico, nel 97% della realtà di cui oggi sappiamo poco o nulla? Se cercassero di prendere contatto con noi , se cercassero di aiutarci, di danneggiarci o, secondo i casi, di utilizzarci per i loro fini? E se avessero ragione quelli che pretendono di riuscire a dialogare con tali entità?
Sono numerose le persone note che dicono di riuscirci: sono i grandi Medium, alcuni santi come Padre Pio o Giovanna d’Arco, grandi artisti come Mozart o come Beethoven, scienziati come Einstein o come Jung, personaggi famosi che dicono di essere stati ispirati e guidati dall’aldilà.
Con Angeli, al di là della versione che ne hanno dato l’una o l’altra religione, facciamo riferimento ad entità positive, portatrici di pace, di amore, di felicità, in grado di proteggerci, di indicarci la strada, di aiutarci a crescere, ad esprimere le nostre potenzialità.
Con Demoni , facciamo riferimento ad entità negative, portatrici di energie disgreganti e di gravi dissonanze quali odio, violenza, invidia, gelosia, capaci in certi casi di disturbarci e di scatenare le passioni più bieche e violente.
Con Fantasmi, facciamo riferimento ad entità che non sanno di essere morte, che continuano ad importunarci e si occupano di cose che non le riguardano.
E tutto ciò, che cosa c’entra con la sofferenza psichica, con quello che viene chiamato disturbo mentale? C’entra, c’entra, eccome…
Basta essere fragili ed ipersensibili per essere facilmente influenzabili dalle entità che rifiutano la morte, che cercano di restare vicino alla materia, dai “baronti”, spiriti bassi che attaccano i viventi con l’illusione di potere ancora assaporare attraverso di loro le esperienze legate ai sensi, portandoli talvolta sino all’autodistruzione.
Basta che una persona riesca a percepire una gamma di vibrazioni un po’ più ampia rispetto al comune dei mortali perché gli vengano attribuite delle allucinazioni, cioè delle percezioni visive o sonore inventate, mentre spesso può trattarsi di percezioni ben reali registrabili con tecnologie tipo TEP (tomografia con emissione di positroni, eccetera…), come è stato sperimentato in particolare in Inghilterra.
Ovviamente, tali percezioni possono anche esistere solo nel nostro subconscio, dove prendono forma i nostri pensieri, le credenze, le proiezioni degli aspetti luminosi oppure oscuri della nostra mente.
Ma è come se i malati mentali, allo stesso modo dei medium o dei grandi artisti, avessero delle antenne in più, come se fossero spontaneamente connessi con una banda di ascolto più ampia. Non si sentono capiti e si spaventano per quello che percepiscono, perché noi stessi non crediamo loro e ci spaventiamo; vogliamo convincerli che quello che percepiscono non è realtà. Ma di quale realtà stiamo parlando?
I grandi artisti o i santi sono diventati dei maestri. Il nostro mondo è grande, esistono probabilmente entità invisibili che assomigliano davvero ad angeli, demoni o fantasmi. Se ne è parlato in tutte le civiltà, a tutte le latitudini, in tutte le epoche storiche, se ne parla ancora oggi in tre quarti del mondo.
Dove è il problema? Possiamo smetterla di negare l’esistenza di quello che la scienza non ha ancora scoperto? Con umiltà dobbiamo ascoltare i racconti di chi sta esplorando i confini dell’ignoto, sapendo che non sappiamo quasi nulla, che ogni giorno la scienza ufficiale fa nuove scoperte, che pertanto le certezze di oggi diventeranno presto verità superate di domani. Come diceva Galileo Galilei, “Tutte le verità sono facili da capire, una volta scoperte; Il punto è scoprirle …” Probabilmente la verità sugli angeli, sui demoni e sui fantasmi deve ancora essere scoperta dalla nostra scienza ufficiale. Bisogna intanto che essa accetti di occuparsene, anziché negarne a priori l’esistenza… Ma per fortuna i tempi cambiano velocemente, e la “scienza di nuova frontiera”comincia ad indagare in modo serio sul mondo ignoto dell’energia e dell’invisibile. Forse in un prossimo numero del FARO si potranno diffondere risultati scientifici già noti a chi accede direttamente a queste verità? Angeli e demoni: credo che siano due estremi “umanizzati” che rappresentano le forze dell’universo, forze costruttrici e forze distruttrici, che entrambe concorrono al movimento, alla vita.
Per millenni tali forze sono state contrapposte, costringendo individui e gruppi a schierarsi da una parte o dall’altra, sono state vissute come un conflitto nel quale uno deve per forza prevalere sull’altro, mentre appare sempre più evidente che il mondo deriva dall’integrazione delle tendenze opposte.
Senza questa integrazione, non c’è la “danza dinamica dell’evoluzione”, non c’è la vita.
Anche ciascuno di noi è a volte angelo e a volte demone, e secondo Bruce Lipton la salute mentale corrisponde alla nostra capacità di integrare gli opposti piuttosto che cercare rifugio in una polarità o nell’altra. Essa corrisponde alla nostra capacità di realizzare l’armonia senza “mutilarci”, senza negare la parte di noi che vorremmo tenere nascosta, in ombra, facendo finta che non esiste.
È un percorso personale difficile per ciascuno di noi, ancora di più per chi vive questo conflitto in continuo ed in modo molto più forte.


Marie Françoise Delatour


Il diavolo esiste


La Sacra Scrittura ci mette bene in guardia e non esita a presentare la vita come una vera guerra contro i demoni.
Chi è il demonio? I demoni erano angeli creati da Dio per la Sua gloria. Essi si sono allontanati da Dio per cercare la loro propria gloria, con una scelta che è volontaria e totale. Mancano della visione di Dio e bruciano di un misterioso fuoco reale, punizione per la loro superbia. Tutto ciò è definitivo, eterno. Subiscono questa pena giusta con rabbia e con bestemmie. Malgrado ciò essi non possono intaccare il Creato e l’uomo.
I demoni, rispetto all’uomo, sono più intelligenti, più astuti, più vigili, più tenaci, per trascinare alla rovina le anime. Comunque, il demonio non è onnipotente, non è onnisciente, non è onnipresente. Si dice che durante alcuni esorcismi fu chiesto al diavolo di indicare come si svolgeva la sua esistenza. Rispose con una frase latina bifrontale, cioè leggibile da destra e da sinistra: IN GIRUM IMUS NOCTE ET CONSUMIMUR IGNI – “andiamo in giro di notte e siamo consumati dal fuoco”.

Azione ordinaria e straordinaria del maligno

Non c’è un netto confine tra l’azione ordinaria (tentazioni) e straordinaria (mali malefici, possessioni…) del demonio. Delle tentazioni ne siamo vittime tutti, ci riguardano quotidianamente, tutti ed indistintamente, anche in considerazione delle occasioni che il mondo stesso in cui viviamo ci presenta. Gesù stesso accettò di essere sottoposto alle tentazioni durante i 40 giorni passati nel deserto. Come resistere ? “Vigilate e pregate per non cadere in tentazione” (Mt 26-41) Per quel che riguarda l’azione straordinaria di Satana, con questa si intende l’opera del diavolo che si manifesta con effetti visibili o percepibili. Analizziamola brevemente :

1) Disturbi esterni:

sono quelle sofferenze fisiche che ad esempio ritroviamo con una certa frequenza nella vita di determinati santi; parliamo di battiture, percosse, cadute di oggetti, eccetera… In questi casi il demonio agisce rimanendo all’esterno della persona.

2) Possessioni:

questa è di certo la forma più grave nella quale si possa espletare l’azione straordinaria del demonio. Comporta la permanenza continua del demonio in un corpo umano, pur essendo la manifestazione malefica dello stesso limitata a determinati momenti di “crisi” da possessione nella quale il demonio agisce per mezzo del pieno controllo del corpo, delle capacità intellettive, mentali ed affettive, nonché volitive della persona posseduta. Le manifestazioni di tutto ciò possono essere le più disparate: il posseduto può parlare lingue a lui sconosciute, può parlare al contrario, può rimettere dalla bocca oggetti impensabili all’interno del corpo umano, può manifestare una forza spropositata, un’avversione al sacro e via dicendo.

3) Vessazioni:

in questo caso si hanno forme di disturbi saltuari, che possono colpire il singolo o interi gruppi di persone. Le tipologie di disturbi sono le più svariate: si va dai disturbi dell’umore a quelli degli affetti, dei rapporti con gli altri o, a volte, anche della salute tramite fastidi fisici, pruriti, graffi, eccetera…

4) Ossessioni:

in questo caso si ha a che fare con pensieri ossessivi. La vittima è perseguitata da pensieri ricorrenti ed anche assurdi dei quali non è capace di liberarsi: tutto ciò determina un continuo stato di avvilimento, che può portare anche alla tentazione del suicidio. A differenza della possessione la volontà resta libera, pur essendo schiava di pensieri ossessivi.

5) Infestazioni locali:

su una casa, su una camera, uno spazio aperto, attraverso rumori, grida, odori nauseanti, immagini tetre.

6) Soggezioni:

a questa categoria fa riferimento il libro di Padre G. Amorth “Nuovi racconti di un esorcista”. Con questo termine si vuole intendere il caso in cui una persona si sia assoggettata al potere del diavolo in maniera volontaria, con un patto esplicito o implicito, sottomettendosi alla signoria dello stesso. Nella possessione straordinaria possiamo quindi dire che figurano tutte quelle persone che realmente e fisicamente sono possedute dal demonio o per loro scelta, o a causa di fatture o di consacrazione al diavolo, ad esempio da parte di genitori appartenenti a sette sataniche.


Roberto
(Ricerca effettuata su siti internet)


Angeli… Demoni… Fantasmi…


Angeli, messaggeri divini. Demoni, angeli decaduti. Fantasmi, spiriti disincarnati.
L'uomo ha sempre sentito il fascino dell'occulto e, anche in piena epoca hi-tech, ci sono molte cose che non sappiamo spiegare…
Il poltergeist, per esempio. In determinate situazioni gli oggetti si muovono da soli, si spostano, compaiono e scompaiono all'improvviso senza ragioni, se non la costante presenza di uno o più adolescenti in tempesta ormonale. Scientificamente non è mai stato spiegato.
E che dire del delitto Basa, in cui una donna parlò con la voce di una sua amica morta indicando il suo assassino (che confessò)?
I "tavolini" e le sedute spiritiche sono troppo noti per parlarne, ma chi si ricorda di Patience Worth, che dettò interi libri a una medium americana di scarsa cultura?
Nel dubbio meglio astenersi.
Io un mio angelo custode ce l'ho. Nel 2006 mi scalfii il naso con un'unghia: il sangue non si fermava e andai al pronto soccorso. Mi trovarono un aneurisma alla milza. Senza quell'unghia probabilmente oggi non sarei qui a scrivere.
La mia mamma da lassù mi guidò.
Al prossimo “Faro”.


Max Trentini


Angeli, demoni e fantasmi - Lettera “Zen” al Faro


Nel periodo in cui siamo, novembre-dicembre, cioè dalla festività di Halloween, dei Santi, dei morti, della Natività, la morte dell’anno e il nuovo anno… è tuttavia un periodo in cui avviene il solstizio d’inverno, con le lunghe notti e con i giorni corti.
A cominciare dal periodo di Halloween, in cui si dice che tutte le sostanze minerali, tutti gli esseri vegetali, quelli animali, ossia di ciascuno, che le loro entità spirituali si avvicinano, un po’ come la stoffa in lavatrice durante la centrifuga nel cestello. Poi pian piano ritornano al loro posto, per ricominciare il nuovo anno.
Ciò è dovuto al movimento della rotazione terrestre, che compie la sua orbita per ricominciare quella dell’anno seguente. In senso pratico: le piante, ossia il di sopra, al di fuori della terra, vanno in riposo vegetativo, ma le radici si riempiono di minerali e principi attivi. Gli animali vanno dentro la terra, dentro le rocce o si scavano delle tane o in qualsiasi adatto rifugio per il letargo. Gli animali dei pascoli rientrano nelle stalle, gli insetti buoni o nocivi si interrano o trovano rifugio nelle rocce o nelle cortecce delle piante o in certe perforazioni di tronchi caduti, come le formiche eccetera..., le api con il freddo rimangono dentro agli alveari, l’uomo va al cimitero o ci va solo con il pensiero per ricordare i defunti che già sono dentro la madre terra.
Pensando poi alla Natività, l’uomo rievoca di essere stato anche lui dentro al grembo materno. Le foglie, alte su negli alberi, cadono per essere riassorbite dalla madre terra come humus.

ANGELI


Un giorno ho pensato di tradurre così il Vangelo: la “V” sono le ali, rimane “angelo” (o ali degli angeli al plurale). Poi rimane “an-gelo” e quindi molto freddo, d’inverno rimane molto a lungo il grande manto stellato con il ghiaccio e la neve per le lunghe notti e le brevi giornate di sole.
Pensando dove sono gli Angeli: …. In senso materiale: - in dipinti murali, su tela, arazzi o sculture; nei cinque edifici religiosi come arredamento: - di cattedrali, basiliche, duomi, templi e chiese (Vaticano, musei) eccetera...
Per rappresentazione antagonista i Satana… poi Satana deriva dall’arabo che vuole dire “principe delle cose materiali”, quindi pensando dove sono in senso materiale, su dipinti murali, su tela, arazzi o sculture, in castelli o palazzi eccetera…, o portici lungo le strade, ad esempio in piazza Cavour angolo via Farini. Anche i draghi rappresentano Satana, come sputafuoco: in via Castiglione ce ne sono, un Satana è all’Ospedale Bellaria eccetera...



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Schizzi di Luigi Zen : figure angeliche ispirate a quelle
dell’Arca di San Domenico (Bologna),
una attribuita a Michelangelo e l'altra a Nicolò dell'Arca.


Angelo come pensiero dentro all’uomo o nella sua mente come figlio di Dio. Il demone che l’uomo porta dentro e nella sua mente come figlio di Satana. Quindi nell’uomo abitano insieme l’Angelo e il Demone, hanno entrambi e allo stesso tempo per casa l’uomo, perché nell’uomo si può manifestare il libero arbitrio.
Il libero arbitrio è quello che, se ci è concesso dagli altri o dalle circostanze, è di potere essere ricchi o diventarlo o potenti come un re ed essere materiali al massimo, così da diminuire tanto il valore dell’Angelo di Dio custode che l’uomo affermerà di essere ateo e dice a sé stesso e agli altri di credere solo a sé stesso e al suo potere materiale.
Allora in questi uomini nascono i Fantasmi, che prendono il posto dell’Angelo.
I fantasmi: abitano i castelli, le ville, o altri luoghi… possono essere anche loro dipinti o rappresentati come gli Angeli e i Demoni. I fantasmi avranno così come loro casa l’uomo e la sua mente, assieme o in coppia con il suo demone e quelli fuori possono essere invisibili o proiezioni leggermente visibili. C’è chi ha scritto: “ avviene del vero amore come dell’apparizione degli spiriti: molti ne parlano ma pochi li hanno visti”.
L’uomo che ha l’Angelo in sé, che ha buona salute, si sente religioso ossia legato a Dio e ai regni: minerale, vegetale e animale. Al cielo, sole e stelle, luna eccetera..., ossia… Cantico delle Creature di San Francesco. L’uomo che ha trasformato per mezzo del libero arbitrio l’Angelo in fantasma si sentirà assalito, come dicono in India: “o invaso dai Demoni, il Demone del dubbio, il Demone dell’incertezza, dell’incredulità, della crudeltà, della credulità, dell’odio, eccetera...”.
L’uomo che diventa o è ateo, cioè quello che ha la coscienza del Demone, il Fantasma al posto dell’Angelo, cercherà il sesso senza conoscere l’Amore, per mezzo del potere e della ricchezza. Quello che assomiglia a San Francesco cercherà l’Amore come l’intero del Creato, senza escludere nulla. Naturalmente ci saranno tutti i casi intermedi dove siamo Noi.
Come ultimo pensiero, penso che l’Uomo ogni volta quando, si addormenta, muore a tutto; ma poi accade che durante la Vita si è spesso mortificati dagli altri esseri, tanto da farci ripensare, ossia io lo penso già, che ogni giorno muoio un giorno. E rispetto a quelli che ci mortificano mentre stiamo vivendo, possiamo avere o inventare o creare qualcosa che ci consola, proponendo a sé stessi un fiore, un gioiello, un profumo, un caffè… e chi richiama alla mente gli Angeli, i Santi, chi le Madonne e chi una Ferrari eccetera…
Dopo tutte queste morti e rinascite c’è una specie di morte e reincarnazione anche durante la vita, oppure tante piccole morti e reincarnazioni. Intanto che si attende, pazientemente e senza fretta, quella che io gradisco chiamare la morte ultima.


Luigi (Zen)


Genetica


divinità: – buona – cattiva – ed extraterrestri –



● in generale (tutte le possibilità)
● secondo Mendel (non l’ho capita)
● secondo me (secondo le possibilità più semplici)
             (secondo le possibilità con spiegazioni più reali e naturali)

come indicazione formale


- in questo caso Dio avrebbe al riguardo una composizione totale e completa
- Gesù avrebbe una composizione iniziale
- il diavolo avrebbe una composizione finale
e comunque sia tutti i colori sarebbero caratterizzanti sugli extraterrestri (eccetto il bianco per l’intelligenza da Dio, e il nero per la forza).
Secondo me però qualunque persona si può orientare, la propria persona, la propria personalità, il proprio fisico - corpo, e la propria psiche - mente, e i propri pensieri, in un sistema ancora più semplice e più chiaro, cioè:

con la distinzione della tonalità:


● chiaro e scuro (bianco, grigio e nero)
● colori: principalmente rosso
● colori: verde, giallo, blu, arancione e viola

posizione:


- presente totalmente: personalità come da Dio
● presente dall’inizio: personalità da Gesù
● presente da a mezza via: personalità da diavolo, santo
● presente fino alla fine: da diavolo, morte

posizione in cerchio – presente – varia


Quindi secondo me la genetica della vita lascia evidenziare la predominanza del corpo nelle sue forme e nelle relative caratteristiche delle dimensioni.
E più le caratteristiche di queste forme sono diverse fra loro e confrontate con gli altri e più sono caratteristiche di persone normali, e se le caratteristiche sono più diverse e intricate le persone sono ancora più comuni.

Parti di sé stessi tutte uguali nel corpo


Secondo me queste parti sono identificabili, o meglio sono dei corpi unicamente fondamentali e principali, con micro corpi e micro nucleici, cioè di forma sferica con aghi ritti alla superficie e quindi per forma paragonabili ai ricci di castagne. In essi, cioè tra aghi e aghi e ancora più in profondità, nascono materie chimiche, che comportano pensieri.


Stefano Dotta (Centro Diurno Casalecchio)


In sottofondo


Parlare, parlare di continuo, ma da soli, come se qualcuno ci ascoltasse; non so chi e in quanti. Ma sono certo che mi ascoltano, e quanto sono importanti le mie parole!
E innamorarsi della propria solitudine, perché la mente può, quando sei solo, cercare e catturare emozioni in maniera libera, senza distrazione di altri, ma in continua distrazione del mondo che ci circonda.
Ma stasera è diverso! Stasera vorrei che tu fossi accanto a me, col tuo corpo, i tuoi occhi dove affondo, ed il sorriso e le espressioni del viso che smuovono la mia anima. E così stasera sogno, e quando apro gli occhi e non ci sei, sono dolori.
Allora riecco i fantasmi, ritornano a farmi compagnia, a stuzzicare il mio spirito. Anche con l'aiuto di un Bach e la musica del movimento lento degli astri che cullano il mio cuore.


Luca Montesi


Le stelle


Le stelle si immergono
nei nostri pensieri
e noi voliamo nel cielo
con loro
e la nostra fantasia
ci conduce
nel mare stellato


Francesco Citro


Infanzia


Vagavo per la città
senza meta.
Mi fermo.
Mi sorprendo.
Sono nei luoghi della mia infanzia!
Era da tempo che non li vedevo.
Il campo, da bambina, mi sembrava
enorme, come gli alberi dei rusticani
che scalavo.
Avevo un amico fedele:
un piccolo cane bianco con chiazze marroni.
Se volevo giocare o avevo paura
bastava un mio cenno
e lei, la mia piccola Laika,
mi stava a fianco.
Sempre seduta sul pianerottolo.
Ora me la immagino in cielo
circondata da angeli.


Giovanna Giusti


La “falce” e la “scure” della vita


Nelle case tetre e oscure
dove abitano i “matti”,
questi stanno, trafitti dalla “scure”
dello stigma, che non porta a patti
con le altre persone “normali”
che, con la loro “falce”, li giudicano male;
mentre solo gli angeli possono donare le loro ali
per far sì che il “matto” diventi fenomenale !!!
Io ci son passato con la depressione
e ora sto cercando di guarire
ma è un grave e brutto demonione
come tanti altri da far sparire !!!
Alcuni,infine, son perseguitati
dai fantasmi delle voci, che infastidiscono;
ma se vengono ben medicamentati,
tali entità ubbidiscono
alle cure amorose dell'assistenza sanitaria
e finalmente li abbandoneranno
in una calda, profumata e libera aria
in cui il tempo scorrerà via, oltre l'anno...
Un grande e affettuoso abbraccio dal vostro Darietto
che vi manda anche un caloroso e dolce bacetto.


Darietto


Per un pensiero


Per un pensiero
- Io, tu, lei ed Iddio,
volevo cascare nell'acqua
delle dune più buie
ma con l'accorgermi che c'era una mano
a tenermi che ora non ho più
a risvegliarmi dai sonni
nostri gemelli
ciò che l'abbandono sei tu.


Paola Scatola




Come volevo dire


Come volevo vivere
te lo dissi;
come avrei voluto esistere
nelle tue tempeste
a notte fonda, te l'avrei voluto chiedere
come posso, se ora posso solo
dedicarti l'amore.
Quando i fiori nel deserto comparvero
li chiamai desideri.


Paola Scatola




Un amore


Un amore
e lasciarti
l'altro amore
e giocarti
ma l'oro, il diamante, la tomba
costruirono l'essenza.


Paola Scatola


Vita


Vita
materiale, spirituale, magica, candida, oscura!
Corri come un treno con tante fermate.
Ad ognuna la sua riflessione,
il suo ricordo di gioia,
di dolore, d'amore!
Poi scendi,
ma non sai chi sei, perché hai viaggiato,
per quale anima l'hai fatto.
I vagoni ove sei stata
possono essere abitati
da fantasmi, da angeli, da demoni
che hai incontrato
nel tragitto dell'esistenza!
Allora ti senti confusa... ma procedi
in un frastuono che speri, finalmente,
ti porga qualcosa di buono.


Giovanna Giusti


Volevo dirti


Volevo dirti anch'io che t'amavo
ma avrei voluto essere in fondo
solo un po' bambina, dirti uno
schiaffo, dirti un calcio, dirti
addio sarebbe stato troppo bello.
Ma io ti amavo
già là, quando
nessuno lo faceva e forse di più
e più di una mente dai farmaci spenta.
Crollò di quando e poi
tutto il bel castello: crollò solo
e da solo
solo lui.


Paola Scatola


Dove sei?


ora vai
ora vieni
ora torni
ora fuggi
ora taci
ora tuoni
ora sorridi
ora struggi;
ora qui
ora là
ora su
ora giù
ora sempre
ora mai più;
dove sei
sempre
o Amore
sempre
solo lassù ?


Matteo Bosinelli


In attesa all’aeroporto (02.01.04)


Non c’è differenza
tra un decollo di ali di metallo
o di ali di penne da terra:
è lo stesso anelito al cielo
che sanno bene
gli amabili angeli buoni.


Paolo Ielo


Creature


Gli angeli,
creature asessuate
intessute di puro spirito di luce,
belle le ali,
angeliche le mani e il viso.
Girano in tondo
cantando al suono
delle loro sequenze musicali.
Demoni,
piccoli neri pipistrelli;
ed il più grosso pipistrello
è solo.
Girano di notte,
per far paura ai bambini,
i fantasmi.


Ave Manservisi


Luci


Le luci si immergono
nei nostri pensieri
il lago di smeraldo
ci incanta
e la serenità dei nostri cuori
ci fa viaggiare.


Francesco Citro


Il dono dell’angelo


Faccio dono grande
parte di me lascio nel vento
sfregare la pelle
di altri.
A volte dico ciò che non conosco
parlo una voce in prestito
nomi di misteriosi gesti sbriciolati
ricompongono sillabe
all’insaputa,
dei cuori spogli.
E tocco dove non vedo
ferisco dove non sanguinava più
passo oltre senza riconoscere
occhi grandi, penetro.
Dono grande attraversa queste mani
sincere a metà.
Chi sono per tanta offerta?
Così si vive
dietro gesti prestati
di antiche mani nude
trafitte?
Così si accolgono
ceste di frutta matura
preparata di nascosto
con i nostri germogli ammassati
trascurati?
Opera
delle dita di stranieri
che ci abitano,
opera
di amici che sanno
dove raggiungerci
dono di altrove.


Costanza Tuor


Ribaltamento di prospettiva


Generale Fergison, il mio interesse per ciò che lei ritiene
possibile o impossibile diminuisce di momento in momento.
(dal film "Il dottor Stranamore" di Stanley Kubrick)

Stavo là seduto, nella grande e disadorna sala delle riunioni, in quella stessa sala che aveva assistito per millenni alle conversazioni tra il Padre e me, primo e a lungo unico parto della sua attività creativa. Ma ora me ne stavo là, tra l'avvilito e l'imbufalito, non riuscendo a capacitarmi di quanto era appena accaduto.
Le schiere angeliche, la primizia della Sua creazione, si erano ignobilmente scazzottate tra loro, divise in due fazioni contrapposte, ciascuna rivendicando di eseguire la reale volontà del Padre, ed ora i caporioni dell'una e dell'altra schiera vociavano senza ritegno in quella grande sala, invocando sul capo degli avversari le più terribili punizioni da parte del Padre.
E quando Questi entrò nella sala, nonostante un largo e affabile sorriso campeggiasse -come sempre- sul suo viso, non fu certo difficile per me scorgere la profonda tristezza che velava il Suo sguardo. Quello sguardo che per un attimo incontrò il mio, e sembrò dirmi: "In cosa mai abbiamo sbagliato? In qual mai gigantesca cantonata siamo incorsi?".
Per farla breve (è per me davvero penoso rivangare i ricordi di quella triste giornata) il Padre decise di affidare al mio controllo quelle schiere turbolente, disinteressandosene da quel momento completamente, e Lui diede origine a quella che voi uomini chiamate Creazione. E mi trovai così, d'un tratto, privato della quotidiana frequentazione col Padre.
Forse vi domanderete perché mai io (il mio nome non vi direbbe nulla, ma una traccia di me si è conservata nella vostra mitologia sotto il nome di Lucifero, Satana, o figure simili) mi rivolga a voi uomini, dimoranti sul pianeta Terra.
Beh, che volete, ci ho provato con delle rocce sedimentarie e clastiche, e quelle si son ben guardate dal prestarmi ascolto; dei cirro-cumuli, a cui mi sono rivolto in seguito, non mi hanno degnato della minima considerazione; ho parlato con delle querce dei Pirenei, senza ottenere maggior fortuna, né meglio è andata con dei dinosauri a becco d'anatra. Per un attimo mi è parso che dei corvi imperiali fossero maggiormente interessati a ciò che andavo loro dicendo, ma anche in quel caso non ho cavato un ragno dal buco. Son miliardi di anni che ci provo, con tutti, senza alcun risultato. E così ora mi rivolgo a voi, uomini, e se neanche da voi otterrò ascolto, non per questo mi darò per vinto, continuerò senza sosta a rivolgermi alla Creazione, sinché non scoverò un incognito squarcio, un pertugio sconosciuto, attraverso cui far pervenire la mia voce a chi si ostina a non volermi sentire.
Ehi, c'è qualcuno laggiù? Toc, toc, se ci sei rispondi.
Mi son qui preparato un discorsetto (non vorrei sbagliarmi, come mi è già accaduto quella volta che ho rivolto ai platani racemosi il discorso preparato per i frassini angustifolii, non vi dico che imbarazzo, ma tanto non mi avrebbero comunque dato retta).
Chiariamo anzitutto una cosa: io parlo a nuora perché suocera intenda. Lancio dei sassi nello stagno sperando che qualcosa venga a galla. E così vi butto là qualche provocazione.
Riflettete, com'è che fin dagli albori del vostro ragionare su quanto vi circondava vi è parso che il molteplice e i mutamenti del mondo fisico fossero illusori. E perché mai parlare di un "mondo fisico", giacché non mi risulta che conosciate degli altri mondi diversi da quello. Non vi pare sospetta quest'insistenza con cui fate riferimento a qualcosa di cui, a mio sapere, non avete mai fatto esperienza alcuna?
E questo continuo riguardare come accidentale tutto ciò che vi accade (e che di fatto vi costituisce) per rimandare a qualcosa di più fondante. Salvo poi sostenere che solo l'abisso sia un fondamento degno per i vostri piedi.
E questa vostra convinzione che il vostro Io più profondo non si riduca a quanto per casualità vi vada capitando, ma rimandi ad Altro. E di rimando in rimando, dove sperate di pervenire?
Com'è che a volte vi pare che il vostro pensiero faccia presa sul reale proprio nel momento in cui se ne allontana?
Ehi, mi state a sentire? Questi mi paion più ottusi dei dinosauri a becco d'anatra!
E perché mai elaborare una teologia in cui Maria sia superiore a Marta, e qual mai sarebbe la parte migliore che lei avrebbe scelto, e che non le sarà tolta?
Perché volgete sempre lo sguardo smarrito alla ricerca del serpente di bronzo, innalzato -a vostro dire- per farvi salvi?
E questo vostro continuo volervi "distaccare" da qualche cosa, è un'autentica lagna. Di distacco in distacco sarete ridotti come marionette rotte.
E cosa mai può avervi indotto ad elaborare la bizzarra teoria secondo cui la "psiche", la vostra psiche, sia di per se stessa malattia, o perlomeno sia patologico qualunque attaccamento alla miserevole, cangiante congerie dei contenuti psichici, e che il loro continuo trascolorare sia il luogo eletto dell'alienazione?
Provo a darvi io una risposta. Quando vi ponete dinnanzi al Molteplice, al Creaturale, dissolvendo ogni legame, ogni interna coniugazione, quando ciò che vi sta innanzi cessa di rimandare a qualcos'altro, ed il fitto chiacchiericcio dei rimandi lascia il posto al silenzio, e quel che vi sta innanzi, vi sta innanzi nella sua nuda immanenza, esso diviene ed è la più pura trascendenza. Lo schiudersi del Possibile e il serrarsi del Divino divengono tutt'uno. L'osservatore e l'osservato cessano di essere una partizione del Molteplice.
Quando il Molteplice cessa di chiedersi quel che potrebbe essere, e diviene -ed è- quel che è, allora il Molteplice diviene ed è l'Uno. Il Creaturale diviene -ed è- il Creatore.
Proprio così: il Creaturale è il Creatore.
Maledizione! Mi senti? È a te, Padre, che sto parlando. Pronto! Pronto! Uno, due, tre... prova! Se ci sei batti un colpo!
D'accordo, avrai pur commesso qualche errore nella creazione di Michele, Gabriele, Raffaele e tutta quest'accozzaglia di angeli tumultuanti, ma, Padre mio, non era davvero il caso di farne una tragedia. E invece, a causa di questa infelice esperienza con questa eso-creazione, per non correre rischi hai pensato bene di procedere ad una endo-creazione, ed hai trasmutato la tua stessa sostanza in questo Universo. Per carità, una bellissima idea, te lo riconosco, ed anche superbamente realizzata; ma, come dice l'antico adagio "ogni bel giuoco, dura poco". E invece è qualche miliardo di anni che mi hai lasciato qui, come uno stoccafisso, a tenere a bada questa masnada di angeli ribelli esagitati e non ne posso davvero più. Ma ciò che mi manca, lo sai bene, è l'intimità con te, Padre mio, quella frequentazione quotidiana che così a lungo aveva costituito il fulcro della mia esistenza. Perché auto-esiliandoti in te stesso, trasmutandoti in questo Universo creaturale, è me che di fatto hai esiliato dal Tuo cospetto. E questo non credo davvero di averlo meritato.


Antonio Marco Serra


L’insulto dell’angelo mi ha svegliata


Ho incontrato un signore in un luogo molto triste. Era rinchiuso lì da molti anni perché non riusciva a vivere tra la gente e non aveva più nessuno che potesse occuparsi di lui. Mi faceva paura perché, sebbene non parlasse quasi mai, una volta, mentre eravamo in sala mensa, io e lui, mi ha insultato, sputandomi contro una parolaccia. Lui conosceva il mio nome e io non sapevo nemmeno chi fosse.
Aveva i capelli bianchi, un po’ lunghi sulle spalle. Vestiva quasi sempre con una tuta verde, di felpa… era inverno. Camminava all’indietro come un gambero e mangiava la marmellata con le mani, ma alle mani indossava dei pesanti guanti di lana. Sempre pensavo a come fosse scomodo mettersi in bocca la marmellata piena di filamenti lanosi, a chi poteva piacere?
Era un uomo magro, magro e mi faceva paura. Sembrava conoscermi, chissà perché. Io non l’avevo mai visto prima.
Eppure successe qualcosa e la sua considerazione per me mi risvegliò da un torpore strano. Incominciai a guardarmi intorno e a chiedermi cosa mi stesse accadendo. Incominciai a ripensare a me stessa, grazie anche all’insulto che mi aveva rivolto. Era arrabbiato con me per qualche motivo, forse proprio perché non mi svegliavo, forse proprio perché non riuscivo a guardare in faccia la realtà.
Dopo tredici anni ancora mi ricordo qualche volta di quel signore e mi chiedo se non fosse un piccolo angelo che, per difendersi e passare inosservato in un posto brutto brutto dove gli era capitato di vivere, si era travestito da demonietto.
Comunque non è passato inosservato ai miei occhi. Ora la sua immagine mi torna alla mente con piacere: la sua pelle un po’ scura e un bacino che un giorno mi ha spedito con un soffio, solo perché gli sembravo triste.
Grazie signor angelo sconosciuto per il tuo modo inconsueto di volermi bene!


Costanza Tuor


Una donna spezzata



Perché si salvasse dal mostro marino, fuggendo indietro…

Ersilia passava molte giornate in casa. La sua vita era intensa, molto tempo lo dedicava a Duilio, suo marito, e ai suoi due figli.
Le notti, come abbiamo detto in precedenza, erano per lei un momento importante. Quel giorno stava meditando su quello che aveva sognato, aveva visto un mostro marino da cui si era salvata fuggendo indietro. Era stato un sogno angosciante, aveva lottato con tutte le sue forze ed era esausta, priva di energie.
Duilio la stimava e le era accanto fin troppo, la sorreggeva nei momenti più critici del vivere.
La donna era molto presa dai suoi pensieri, che a volte l’assillavano e le rendevano il vivere quasi impossibile. Spesso si isolava per ascoltare la voce del suo cuore.
Aveva attraversato molti momenti difficili che erano stati peraltro sempre superati. Ricordava frequentemente quando Duilio non aveva ancora trovato lavoro e ritornava a casa pensieroso e stanco.
I figli avevano realizzato quello a cui ambivano, avevano un’occupazione gratificante e soddisfacente ed ora facevano da genitori ai propri genitori. Il tempo passava inesorabilmente per la famiglia Albani. Ersilia e Duilio avevano festeggiato quell’anno le nozze d’argento e ne erano fieri. La vita per loro scorreva finalmente tranquilla e serena, i giorni erano densi di aspettative.
Ersilia aveva un vissuto difficile, la malattia mentale l’aveva oppressa e stremata ed ora finalmente ne era uscita vincente. Sperava di trovare nella famiglia la sua realizzazione. Non riusciva più a piangere, forse per il troppo dolore masticato. Reagiva con forza alle difficoltà che le si presentavano. Era una donna provata, ma tutto sommato serena. Era grata a suo marito per la vicinanza nei momenti critici che aveva attraversato. Era gelosissima del suo quotidiano.
Teneva moltissimo ad organizzare le sue giornate in maniera costruttiva e dinamica. Passava molto tempo in cucina, ai fornelli, per preparare gustosi manicaretti. Si dedicava anche al giardinaggio e aveva un orto che faceva invidia a tutto il vicinato.
Duilio, ormai in pensione, da anni le era accanto amorevolmente. Giulio e Michela altrettanto.
Ersilia aveva ormai quasi tutti i capelli bianchi e le rughette spiccavano sul volto un tempo roseo. La sua vita era finalmente tranquilla, incanalata su solidi binari, dopo tutte le traversie che aveva dovuto superare. Era già nonna e ne era fiera, i nipoti la gratificavano immensamente. Non aveva più lacrime, ma i suoi occhi ormai non la spaventavano più, per il dolore che avevano espresso in tanti momenti della sua vita.
La vecchiaia non la spaventava, forse era un momento meno angosciante di quanto aveva potuto supporre. Era fiera di sé stessa e i sogni che avevano riempito le sue notti erano finalmente tranquilli e pacati. Ora non temeva quasi più niente, la morte non la spaventava e quel mostro marino che tanto l’aveva angosciata, si era ormai ridimensionato.
Andava incontro alla fine della sua vita con serenità ed anche con tanta energia. Duilio le era accanto con perseveranza, erano una coppia rodata. Il vicinato la stimava e la gratificava con gesti di estrema bontà e dolcezza. La famiglia Albani era veramente un simbolo per la comunità in cui viveva…


M. Chiara Reitani


I Lestrìgoni nel cuore…


Ho incontrato “Itaca” di Konstantinos Kavafis (1863-1933) solo di recente, grazie alla simpatica citazione di un’amica.
Sono andata a cercarla e mi è piaciuta molto, ma soprattutto mi ha colpito la prima strofa:

                    “Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
                    fa voti che ti sia lunga la via,
                    e colma di vicende e conoscenze.
                    Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
                    o Poseidone incollerito: mai
                    troverai tali mostri sulla via,
                    se resta il tuo pensiero alto, e squisita
                    è l'emozione che ti tocca il cuore
                    e il corpo. Né Lestrigoni o Ciclopi
                    né Poseidone asprigno incontrerai,
                    se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
                    se non li drizza il cuore innanzi a te.”



A volte nella mente si annidano fantasmi.
Possono manifestarsi come allucinazioni o “apparizioni”, far capolino nel sonno sotto forma di incubi, oppure restare sottotraccia, invisibili, impalpabili, immateriali, ma ugualmente angoscianti.
Sono le paure profonde, irrazionali e invincibili, le fobie, che paralizzano di fronte a una prova, grande o piccola che sia, che bloccano nei rapporti con le persone, che inchiodano a situazioni insostenibili pur di non affrontare un cambiamento.
Sono le ossessioni, che costringono a ricorrere a rituali più o meno assurdi, per cercare di rassicurarsi, consolarsi, o per sfuggire a una presunta minaccia della sorte.
Sono… “i Lestrigoni, i Ciclopi e il furioso Poseidone” che la mente evoca, anche in assenza di reali pericoli, facendo abbassare le ambizioni, rinunciare ai sogni, scegliere una vita piatta e grigia, adagiarsi in una cronica insoddisfazione, pur di non rischiare…
Non è che vivere sia facile, il pericolo e il dolore sono effettivamente sempre in agguato, ma lo spirito con cui affrontiamo il nostro viaggio conta molto.
Trovo che Kavafis ci abbia dato un buon consiglio: Lestrigoni & C, che continuino pure a imperversare nelle splendide pagine dell’Odissea, ma non lasciamoli albergare nella nostra mente.


Lucia


Le fantastorie della nonna

La fantarakontoj de l’avino

“Siamo ancora qui, noi due: i nonni. Nonna Lucia racconta, Martino ascolta divertito, nonno Luigi sorride e … traduce”…
Con queste parole Lucia Barbagallo e Luigi Tadolini introducono il loro delizioso libretto: “Le fantastorie della nonna - La fantarakontoj de l’avino”, Edizioni EVA 2007, scritto in italiano da lei e tradotto in esperanto da lui, perché possa arrivare ai bimbi di tutto il mondo.
Sono due nonni piuttosto avanti con l’età, essendo nati negli anni venti del Novecento, ma evidentemente hanno il cuore ancora fanciullo. La spigliatezza e la freschezza del racconto sono sorprendenti e ricordano le famosissime “Favole al telefono” di Gianni Rodari.
In un libretto di fantastorie i fantasmi non potevano mancare e infatti… eccoli qua.



pagina 1



Divertitevi anche confrontando il testo italiano con quello in esperanto, una lingua “fantasma”, in un certo senso, dato che non è l’idioma di nessun paese, ma che raccoglie tanti adepti in giro per il mondo, molti più di quanto si pensi, e offre loro tante piacevoli opportunità di viaggio e di scambio. Il Gruppo Esperantista Bolognese “Achille Tellini 1912”, quest’anno compie cent’anni ed è vivo e vegeto!
Ce lo hanno raccontato nei venerdì al Centro Sociale “Due agosto 1980” due esperantisti appassionati, i coniugi Amadei, Gianna la quieta e sorridente bibliotecaria e Mario l’infaticabile “cerimoniere”, fotografo e factotum.
A proposito: chi ha voglia di conoscere loro e gli altri simpatici partecipanti al nostro “salotto” può venire al venerdì pomeriggio, dalle 15 e 30 alle 18 e 30, in via Turati 98 (naturalmente a Bologna) e vi troverà una calda e spontanea accoglienza.


Lucia


Fumettando con gli angeli “I Supreme Angels”



Desidero rinnovare l’appuntamento col mio sito internet:
http://dariosupremeangels.blogspot.com
Da quando ho presentato “I Supreme Angels” sul Faro intitolato “La fantasia”, sono cambiate molte cose: un rapido esempio è il cambiamento nelle ali degli Angeli.
Il look del sito, oltretutto, è cambiato, diventando molto, ma molto più bello !!!
Spero che il numero degli utenti visitatori del sito continui ad aumentare, facendomi capire che ciò di cui inserisco e parlo è di natura interessante. Comunque, per me, gli Angeli sono creature invisibili nate dall’Amore di Dio per proteggere l’umanità, mentre i Demoni sono orribili mostri nati dall’odio per l’umanità e generati da Belzebù (detto anche Lucifero o Satana o Diavolo), il quale sarebbe l’esatto opposto di Dio, cioè vorrebbe che le Tenebre governassero incontrastate su tutto l’Universo; io non lo vedo come l’Angelo caduto dalla Luce e insediatosi nelle Tenebre, ma come il Dio del Male, che si contrappone per la sua malvagità a Dio (che possiede il Bene). E quando, nella Genesi, Dio crea l’Universo, Belzebù accentua la sua malvagità cominciando una lotta per far sì che le Tenebre tornino a trionfare incontrastate (nel sito e nel libro, comunque, l’ho specificato meglio).
Infine, per quanto riguarda i fantasmi, ci credo moltissimo; ho visto molti documentari di vari programmi televisivi tipo, ad esempio, “Mistero” su Italia1che mi hanno estremamente colpito.
Personalmente, mi sono successi fatti che non mi spiego e non capisco se sono Angeli o fantasmi che tentano di aiutarmi o di interagire con la mia persona; ad esempio, nei sogni vedo Angeli bellissimi, oppure quando cammino sento delle forze che mi spingono a fare qualcosa piuttosto che un’altra azione e ciò mi ha aiutato!!!
Le forze del Bene e del Male agiscono su ciascuno di noi fin dalla nostra nascita.
Questo argomento mi colpì la prima volta quando vidi, a circa quattordici anni, un bellissimo cartone animato intitolato “Sailor Moon”, in cui cinque ragazze (che vedo come Angeli), lottano contro il Male utilizzando dei Poteri della Natura (Acqua, Fuoco, Fulmini e Luce); le ragazze diventano poi otto nella terza Serie, intitolata “Sailor Moon e il Cristallo del Cuore”, alla quale mi sono ispirato per il mio fumetto. Dopo la cura dalla depressione, intorno ai venticinque anni, ho iniziato a scrivere e disegnare...

Darietto


Animatori sociali… angeli, demoni e fantasmi?


È da un po’ di tempo che cerco un mezzo, un luogo o un’occasione per scrivere qualche pensiero basato sulla mia breve esperienza nel campo dell’Animazione Sociale. Lavoro con anziani da circa cinque anni. Forse sembrano pochi, ma da quanto ho imparato, trovo sia stato un periodo intenso.
Quando son venuta a conoscenza dell’argomento di questo numero de “Il Faro”, mi ha subito colpita; ho immaginato che dalla mano di Angeli, Demoni e Fantasmi avrei potuto fare i primi passi per parlare di Animazione, o più specificamente di quello che ho maturato calandomi nel ruolo dell’Animatore Sociale.
Giocando con la retorica delle idee, mi son chiesta: dove mettiamo questi personaggi… gli angeli, i demoni e i fantasmi?
Dal lato dell’anziano o da quello dell’Animatore? Ricordando le emozioni che spesso provo durante gli incontri con loro, ho deciso per la seconda opzione. Infatti, quando si ha a che fare con persone con le quali si stabilisce un rapporto stretto, le emozioni sono all’ordine del giorno. Dipenderà poi dall’abilità o meno del professionista per manovrare con le proprie emozioni, farle diventare strumento di lavoro, ma senza “bruciarsi”, termine o espressione che solitamente si usa per fare riferimento al fenomeno del “burn out” sui professionisti che lavorano con le persone in una relazione d’aiuto.
Dopo questi anni, mi è rimasto chiaro che, nel bene e nel male, l’Animatore per l’anziano (soprattutto per coloro che abitano nelle Case Residenza), non è una persona a loro indifferente, bensì, il contrario. E viceversa, vale a dire che, l’anziano non è affatto indifferente per l’Animatore!
Se dico: nel bene… nel male, qualcosa di Angeli, Demoni e Fantasmi… ci sarà. E sì… ho l’impressione che siano questi nostri personaggi della fantasia, ciò che a momenti, può diventare l’Animatore per un anziano.
L’Animatore Sociale… che ruolo ha? Che cosa fa? Purtroppo un’altra delle mie impressioni è che si sappia ben poco su questa professione, che fra l’altro, si rivela sempre più centrale per la vita della “Casa”.
Mi vengono in mente una quantità di idee che meritano di essere sviluppate con più dignità; invece devo trovare il modo di creare una sintesi che non pecchi di inconsistenza né poco seria. Ci provo!
Bisogna che prendiamo l’aspetto della “Non Autosufficienza”, che accomuna gli anziani che risiedono nelle Strutture che li accolgono. La maggior o minor consapevolezza sulla perdita dell’autosufficienza è causa più che sufficiente di tante sofferenze e di grande disagio. Il ruolo dell’Animatore Sociale è spesso scambiato per altri ruoli che appartengono ai professionisti come l’Animatore Turistico o Artistico più legati al mondo dello sport o dello spettacolo. Invece il termine “Sociale” lo colloca in una categoria molto diversa. È il professionista che con maggior probabilità si trova di fronte all’anziano con più impegni a livello relazionale. È giustamente nel terreno delle relazioni, dove più possibile si fa la comparsa dei nostri tre personaggi in questione.
L’Animatore Sociale è colui che mette in moto l’anima: l’anima in azione; sviluppa vita, raccoglie ovvero crea senso e continuità storica all’interno della Casa. Entra nel mondo degli anziani per crearne un altro insieme.
Attraverso una serie di attività, con una base progettuale che comprende finalità e obiettivi precisi, che hanno un legame con questo processo della “non autosufficienza”, si cerca di rallentare il corso del deterioramento: mantenendo in esercizio le capacità residue (motorie, cognitive e percettive) nonché, rafforzando le competenze relazionali. Si stimola alla socializzazione per stabilire vincoli e generare dell’affetto verso se stessi e gli altri. Con l’aiuto della pratica della Reminiscenza, si lavora con la memoria e s’intende recuperare qualcosa della storia personale e come membro di una comunità maggiore. Così facendo, spesso si apre uno spazio alla riflessione sulle modifiche del contesto socio-culturale e così via. Il tutto produce effetti sull’integrazione del self, dove il tempo passato e il presente s’incrociano. Ci sarebbero anche, scopi più ricreativi con le attività più note e standardizzate come: visione dei films, feste, uscite, canto, giochi… su questi ultimi aggiungerei: “che scappano all’innocenza” dato che, oltre alla funzione di alleggerire lo spirito, le attività ludiche sono sempre supporti per mantenere le nostre grandi risorse fisico-mentali e sensoriali. Sono tutti grandi temi da sviluppare dopo quest’accenno, ma sarebbe senz’altro opportuno abbandonare l’idea del “passatempo” quando ci si fa riferimento all’Animazione Sociale. Non a caso ho lasciato per ultimo la componente ludica che è certamente importante ma, non l’unica, quando si pretende pianificare e impostare un’adeguata programmazione di attività rivolte all’anziano.
A questo punto, diciamo che la proposta con cui si avvicina l’Animatore all’anziano non è del tutto “innocente”, nel senso che dietro ogni iniziativa e invito per partecipare, si nascondono degli obiettivi che, come dicevo prima possono servire per il mantenimento o per il risveglio di capacità, interessi e competenze che si erano addormentate per mancanza di stimoli.
Come un tentativo per arrivare a una conclusione in questa sfida per riuscire ad associare i tre personaggi della fantasia alla figura dell’Animatore, direi che durante il mio operato, spesso ho l’impressione di essere una specie di schermo, dove l’anziano proietta quello che accade dentro di sé. La sua disperazione, solitudine e frustrazione; i suoi bisogni, le sue aspettative e speranze; il suo sollievo e la sua gratitudine. Mi arrivano anche affetti ed emozioni come la rabbia, il dolore, la paura, l’amore.
Dipenderà in gran parte dal carattere, dalla personalità, e sicuramente dalla traiettoria di vita dell’anziano, che l’animatore con la sua proposta “poco innocente” possa diventare un angelo, che aiuta ad alleggerire il peso della vita, a renderla più allegra e soddisfacente; un demone, che invita a riprendere la capacità di produrre ed essere utile nonostante le difficoltà e l’avversità che ha portato il passaggio del tempo; o un fantasma, che ora c’è, ora non c’è, nella mente fragile di coloro che, giorno dopo giorno stanno lasciando la bussola, o che l’hanno dimenticata forse in qualche isola che rimarrà sempre sconosciuta da noi altri che li stiamo vicino.


Mariana Parera



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Festa natalizia “Diavoli Rossi” (13 dicembre 2011)


Anche quest’anno con l’approssimarsi del Natale si è ripetuta la piacevole occasione di far festa con i DIAVOLI ROSSI - con i “nostri ragazzi“- come dice la nostra instancabile e generosa Presidente.
Nel pomeriggio lo sport ha avuto il posto d’onore ma verso le 17 gli atleti, stanchi ma soddisfatti delle loro fatiche, hanno invaso la grande e accogliente sala messa a disposizione dalla Parrocchia di San Biagio. Ma quanta bella gente! 70 forse 80 forse 100!
Una grande e rumorosa moltitudine ha apprezzato e preso d’assalto il ricco buffet presidiato con maestria dai distributori volontari: polenta servita calda con ragù o formaggio, panini imbottiti con generosità, sformati di verdure, focaccia, formaggi, salumi e naturalmente tanti ma tanti dolci per mantenere la linea. Il tutto annaffiato con coca, aranciata, acqua minerale e…… vino.
La serata è stata allietata dalla esecuzione perfetta dei violinisti Elisa Di Taranto e Antonio Laganà, ascoltati in religioso silenzio.
A seguire la esibizione di quattro volteggianti e flessuose ballerine: Vittoria Bacandi, Elisa Di Taranto, Serena Corsellini e Giulia Mari.
E ancora musica, danze e prove di karaoke sotto la regia sapiente del DJ Fabio. Infine auguri, baci, abbracci, promesse e arrivederci presto insieme.

Egidio



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Trekking natalizio a Dulcamara
(domenica 18 dicembre 2011)


Cari camminatori,
una giornata distensiva, amichevole, sincera e con il tempo favorevole… Non si poteva chiedere di più!
Iniziata la giornata con la piacevole e inattesa visita di Franca la " diavolessa rossa " e nostro presidente. Si è presentata con un con una crostata ( e candelina) per festeggiare il primo compleanno di "Stelle di Roccia". Buonissima.
I trentini sono arrivati all'appuntamento puntuali come i...trentini . Abbiamo familiarizzato subito mentre a piedi ci avvicinavamo alla meta.
Si è unito a noi il dr. Paolo Pandolfi . Ne siamo stati davvero contenti. Si è perso il gustoso pranzo vegetariano preparato dai cuochi del Dulcamara.
Marco ci ha parlato della sua soddisfazione nel fare trekking. Lo fa star bene. Ma anche per noi è cosi. Giliola (in rigorose braghe rosse), accantonato il suo mal di schiena ci ha spiegato il progetto TEDON (casa autogestita per la 2° e 3° settimana di settembre 2012, le prenotazione sono aperte, seguiranno i dettagli). Fabio e Cristina hanno illustrato le funzioni riabilitative e culturali de Il Faro, nato su loro proposta e adesso molto richiesto. Iris ci ha parlato dell'attività del gruppo "Stella polare" e lasciato tanto materiale illustrativo che leggeremo con attenzione.
Donatella ha parlato poco, ma ha sfoggiato un sorriso luminoso. Ragazze, cercate di imitarla in tante. Mara, Patrizia, Adriana hanno distribuito con competenza le vettovaglie. Francesco e Enzo sono maratoneti, hanno una marcia in più.
Stefano è incontenibile come un piccolo ciclone (veder proposte per logo del nostro gruppo). Federica, Irene, Ivana hanno ravvivato la conversazione. PRESENTI AL TREKKING IN 26 PERSONE.
Una raccomandazione agli assenti: chi si è prenotato e non ha potuto presenziare avrebbe dovuto segnalarlo per facilitare prenotazioni e organizzazione.
Ringrazio tutti (anche gli assenti) per la piacevole giornata trascorsa in vostra compagnia.
Buona notte. Ma prima guardate le foto. Ciao.


Egidio



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Ciao a tutti!!!! Una giornata davvero speciale anche per me!! Ho scoperto belle e brave persone tutte con una voglia di stare insieme, la voglia che fa bene a tutti! Ed ho scoperto ironia, pazienza, gentilezza, amicizia, allegria e curiosità!! Complimenti a tutti voi ed in particolare all'organizzatore, Egidio, che si è dato da fare fino all'inverosimile (anche recuperando dei dispersi come me ed Irene!) E grazie, grazie con tutto il cuore: mi avete fatto bene!! A tutti voi bolognesi e trentini i miei più sinceri auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo con la speranza di avere tante altre occasioni per fare un'altra passeggiata ricca di tante chiacchiere!


Paolo Pandolfi


PS: foto stupende e vere!


Trekking condiviso “Stelle di roccia” e “Stella polare”


Alle sette e trenta del mattino siamo tutti pronti: l’appuntamento è alla Casa del Sole. Partiamo alla volta di Bologna per incontrare gli amici del gruppo Stelle di Roccia. Staremo una giornata insieme condividendo il cammino e il piacere della tavola. Partiamo in nove, con l’allegria che subito satura il pulmino con canti e battute spiritose.
Mi piace l’idea di andare a trovare questi nuovi amici che hanno la voglia di intraprendere un percorso di trekking, che diventi momento di scambio reciproco e di crescita individuale e di impegno. La nostra esperienza sarà per loro stimolo a continuare, ed è con questo spirito che ci incontriamo. Gli abbracci, le presentazioni, il rifocillarci subito con un generoso panino preparato da Egidio ci mette di buon umore e partiamo alla conquista del colle di Dulcamara.
La camminata è semplice e si snoda dentro un paesaggio di prati e di campagne, che salgono dolcemente verso la collina. E’ un paesaggio dolce, che per noi è inusuale, abituati all’asprezza delle nostre rocce: in lontananza la città di Bologna e tutto intorno un saliscendi di colline punteggiate di cipressi, di campi coltivati e di case.
La passeggiata ci permette subito di avere quella confidenza e quel bel clima amicale che poi renderà la giornata piacevole. L’agriturismo Dulcamara si trova all’interno del parco Regionale dei Gessi e Calanchi dell’Abbadessa: è una bella casa colonica ristrutturata e che ci accoglie in una grande sala, appositamente preparata per noi.
Qui festeggeremo il primo anno di vita del gruppo Stelle di Roccia e spegnendo questa magica candelina il desiderio è quello che sempre più persone capiscano il valore del camminare insieme, il piacere di raggiungere una meta, qualunque sia, perché la fatica quando è condivisa diventa un sogno realizzato.
I brevi discorsi, lo scambio di opinioni ed ecco che le emozioni fanno presto a girare tra noi e a coinvolgerci tutti.
Proponiamo un progetto di campeggio particolare, gestito da noi della Stella Polare e che vedrà coinvolti operatori, volontari e utenti del centro di salute mentale di Trento. Intanto abbiamo gettato un seme, e noi tutti speriamo che il fertile solco del fare assieme dia ancora una volta i suoi frutti.
L’accoglienza che abbiamo ricevuto è stata davvero speciale: ci siamo sentiti bene, ci siamo sentiti come se ci conoscessimo da sempre e al momento di ripartire abbiamo cercato di strappare da tutti loro la promessa di rivederci per continuare questa favolosa avventura del cammino condiviso. Grazie a tutti i componenti del gruppo Stelle di Roccia, alla presidente dei Diavoli Rossi, ai volontari.
Il gruppo Stella Polare della Polisportiva Giochiamo Davvero di Trento vi aspetta per condividere ancora, passo dopo passo, qualche altra fantastica avventura.
I sogni sono risorse quando diventano realtà.


Giliola Galvagni


Piccolo racconto Zen sull’uso dei farmaci


Un giorno un medico mi ha raccontato di suo zio di montagna quanto segue: “…Non mi sento bene e devo andare dal medico; dovrà pure vivere anche il medico…. Adesso che ho la ricetta, sarà meglio che vada dal farmacista, dovrà pure vivere anche il farmacista… Tornato a casa adesso che ho le medicine sarà meglio che non le prenda; dovrò pure vivere anch’io… Oppure sarà meglio che le prenda, perché dovrà pure vivere anche il prete…


Luigi (Zen)


La posta


La musica è veramente una marcia in più nella vita, anche solo avere una musicalità ci fa affrontare bene le persone e le situazioni, quando sei stonato come me diventano più difficili i rapporti con la società, però la musica la amo lo stesso.
ed è anche terapeutica, ti può estraniare dal mondo e darti emozioni rigeneranti, anche in momenti duri…
Questo numero è stato davvero eccitante, per quel poco che ho letto, ma sfogliato. Lo leggerò più attentamente se meglio riesco a stamparlo. Non ho capito il tema del prossimo ma allora vi parlerò di un mio più ampio respiro che è l'arte in tutte le manifestazioni. E' vero che la musica resta la più misteriosa, che non trova niente di simile in natura, e che puoi vivere in tanti modi: da solo o in compagnia, per terapia, per ricevere emozioni, per ritornare alla vita armoniosa del cosmo. Ma tutte le arti hanno in me questa forza, che mi prende alle viscere, quasi un orgasmo, quando trovo qualcosa di geniale, che sia un quadro una danza o il cinema e il teatro… Questo fatto, iniziato per curiosità tutta mia, poteva essere un modo per vivere l'infinito senza perdere il mondo, infatti essa ci si propone materialmente, ma senza alcuna funzionalità finale se non lo spirito. Allora lo posta tra la terra e il cielo, allora può anche diventare pericolosa: se ci prende l'anima siamo fregati!


Luca Montesi (27 novembre 2011)




Uno scambio di complimenti via mail:



Luca:
…avervi riscritto è per me un piacere dello scrivere e soprattutto essere letto da voi che condividete il nostro problema con acuta precisione e profondità.

Noi:
le tue lettere fanno un piacere speciale anche a noi, perché sei il nostro collaboratore più lontano. Un abbraccio.

Luca:
Grazie, un vero complimento di salute, voi siete per me una finestra sul mondo, visto che qua tutti viaggiano meno che io, ed una grande consolazione poetica.




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La redazione di un giornale amico, Liberalamente, il giornale del fareassieme della Salute Mentale di Trento, con cui abbiamo avuto recentemente a Bologna un proficuo incontro, ci scrive:

Buongiorno a tutti! Ecco l’ultimo numero di Liberalamente. E per augurarvi buone feste, una poesia scritta da Nonna Renata. A presto.


Stefania Arici (1 dicembre 2011)



Carissimi fratelli di Liberalamente
voglio fare gli auguri in modo sorprendente.
Auguro a questo mondo la pace universale,
auguro che si svuoti fin l’ultimo ospedale.
Auguro che l’amore si espanda come un fuoco,
ma l’amor quello vero e non soltanto un gioco.
E ancora auguro a tutti salute e gioia infinita,
perché sia solo bella tutta la vostra vita.
E siccome io mi sento da voi sì tanto amata
vi abbraccio tutti quanti, con amor la Renata.



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Gentile Redazione, leggo con interesse la vostra rivista che ha il pregio di dare voce anche alle persone meno visibili e che in tal modo possono esprimere i loro pensieri, sentimenti e necessità. Sono un familiare di un utente del CSM, con tutte le problematiche e le sofferenze che ciò comporta ma la cosa che più sconforta è la solitudine e l'isolamento sociale che si forma in conseguenza. Anche le Istituzioni non sempre sono presenti o disponibili nel momento di maggior bisogno. Sarebbe interessante proporre il tema della solitudine nei vostri servizi e che si potrebbe in parte ovviare creando (sull'esempio dei "cohousing" dove i condòmini si scelgono in base ai comuni interessi) delle famiglie allargate in grado di aiutarsi reciprocamente. Un gruppo di auto mutuo aiuto trasferito a livello abitativo. Penso che molte famiglie potrebbero trovarsi nella mia situazione e magari sarebbero interessate a parlarne per concretizzare magari questo progetto. Spero che questa mia possa trovare accoglimento da parte vostra e Vi ringrazio per l'attenzione. Cordiali saluti ed Auguri a tutti Voi del "Faro"!


Roberto Baragatti (4 dicembre 2011)




Caro Roberto, l'idea di condividere i problemi abitativi è molto interessante e spesso se ne parla, ma non è facile realizzarla nel concreto. Speriamo che la tua sollecitazione raccolga adesioni!
Per poter condividere piacevoli momenti di tempo libero ti segnaliamo il gruppo “Spazio e Amicizia” che si ritrova presso il Centro Sociale “Annalena Tonelli” di San Lazzaro di Savena, in via Galletta 42, tutti i venerdì sera.
Per info e prenotazioni : Adriana 340/53.61.441


Errata Corrige


Nel numero scorso l’editoriale di Fabio Tolomelli è uscito senza firma e altri malaugurati errori sono sfuggiti nell’angolo della poesia: la poesia di Matteo Bosinelli non si intitola “Giovanna”, ma “Il fiore perduto”; nella poesia “In ricordo del maestro Salce”: “alzate “ e non “alzata”, “di note”e non “di notte”. Ce ne scusiamo con gli autori ed i lettori.