Editoriale
Questo numero entra in un campo molto complesso e
controverso, in cui si intrecciano tradizioni religiose, esoterismi,
parapsicologia e credenze new age. Da quando il giornale è nato, non ha
trattato mai temi cosi lontani dal mio pragmatismo cattolico.
Lascerò agli altri quindi il compito di diffondersi nello specifico su
angeli, demoni e fantasmi, e nell’editoriale parlerò di un mio
“delirio”, che mi è servito per spiegarmi il senso della vita e della
presenza di Dio in momenti di grande sconforto. Se Dio fosse buono e
unico motore della vita... avrei qualche cosina da dirgli; soprattutto
per quanto riguarda le ingiustizie del mondo. Alcuni esempi: catastrofi
naturali, malattie, povertà… Tutto appare più logico e semplice se si
pensa che possa esserci anche un dio del male, che lotta contro il bene
in ogni istante del presente.
Pensate ai miliardi di fatti che avvengono in ogni momento. Per
esempio: in un incidente stradale un gruppo di ragazzi si salva per
mano del Dio buono che compie il miracolo, ma contemporaneamente Satana
(dio del male) riesce a fare ammalare un bambino di una malattia
incurabile… Il Dio buono fa miracoli per promuovere la vita e cerca di
salvare le anime, per avere futuri angeli. Ma perché Satana è così
cattivo?
Una brava persona, tanto più se cristiana, spende la propria vita per
il bene di sé e degli altri e per fornirsi come futuro angelo dopo la
morte e realizzare l’amore di Dio. Il contrario dell’amore cristiano è
l’egoismo: Satana cerca di attivarlo nei viventi, che dopo la morte
diverranno suoi soldati come demoni.
Ma come mai questa lotta fra angeli e demoni, forze del male e forze
del bene? Perché tra materia (Dio buono) e antimateria (Satana) c’è
l’eterna lotta di cui si era parlato prima.
In sintesi: cerchiamo di essere buoni e ascoltare ciò che sentiamo
dagli angeli e allo stesso tempo produciamo amore per questa terra così
in preda all’egoismo. Altrimenti il rischio è di cadere
nell’antimateria, dove regna il caos che porterà alla vittoria del male
sul bene, con estinzione della vita terrena.
Vogliamo bene alla vita e alla terra !?! Vogliamoci bene.
Fabio Tolomelli
|
Giovanni Segantini
“L'angelo della vita” (1894)
Il quadro, è la prima manifestazione di simbolismo misticheggiante per
Segantini.
L’opera ha subito critiche anche assai negative: l’angelo viene
addirittura paragonato ad una larva, ad un fantasma.
Forse ha dato fastidio: l’albero che si spinge fin “dentro” al cielo,
forse le vesti barocche, forse l’uso di rialzi in oro che sono
distribuiti per buona parte del dipinto.
Si deve invece considerare che, nel Segantini, simbolismo e naturalismo
danno vita ad una storia di sinergia dai risultati assai accattivanti.
La contrapposizione simbolo/natura è anche qui superata felicemente e
ciò dovrebbe far dimenticare qualche frivolezza di troppo.
Piergiorgio Fanti
|
Etimologie e iconografie
ANGELO
viene dal greco "àngelos", che significa propriamente
“colui che va a portare un annuncio (angèlion)” e quindi “nunzio”,
“messaggero” (confronta con la
parola VANGELO > eu-angèlion = buona notizia).
Nella tradizione cristiana l’angelo diventa il messaggero per
eccellenza, l’angelus domini (messaggero del Signore), ed è raffigurato
come un giovane androgino dotato di ali ed aureola.
Gli angeli sono raffigurati anche in schiere, come puttini alati,
immersi tra le
nuvole o attorno a personaggi della storia sacra, oppure come cantori e
suonatori di strumenti musicali.
DIAVOLO
viene dal greco "diàbolos", derivato dal verbo
dià-bàllo (= “colui che getta in mezzo, che trafigge, che divide” e
metaforicamente “calunniatore”).
Secondo la tradizione ebraico-cristiana il diavolo (come ben espresso
dalla carta dei Tarocchi qui raffigurata)
cerca di sottomettere l’uomo, lo assedia con le sue lusinghe e se
riesce lo cattura e lo tiene in sua balìa. In tal caso può possederlo o
addirittura penetrare nel suo corpo. Facile comprendere quindi
l’etimologia delle parole POSSEDUTO, INDEMONIATO, INDIAVOLATO. Più o
meno sinonimi OSSESSO, dal latino obsideo = assediare > obsessus
diaboli), e CATTIVO (dal latino captivus = prigioniero >
captivus diaboli).
DÈMONE
dal greco dàimon, corrisponde nella cultura greca
classica a una potenza di origine soprannaturale la cui funzione è di
ispirare la coscienza umana. Il dàimon può avere natura sia benigna
(agathodàimon) che maligna (cacodàimon).
DEMONIO
Da dàimon deriva anche la parola DEMONIO, che
nell'Ebraismo e nel Cristianesimo è sinonimo di "diavolo". Il demonio è
la
personificazione del male assoluto ed ha molti altri nomi.
Probabilmente la denominazione più usata è quella di Satana che è
espressione araba: Shaytàn = l'avversario, mentre il corrispondente
della tradizione ebraica, Hêilêl (portatore di luce) è noto in
occidente come Lucifero, l’angelo precipitato giù dal Paradiso per il
suo peccato di orgoglio.
Nelle versioni iconografiche europee derivate dal dio etrusco degli
Inferi Charun, il diavolo è un essere spaventoso, con naso adunco,
zanne, orecchie a punta, ali di pipistrello, zampe di falcone o
caprine, con le corna e, in diverse occasioni, anche gastrocefalo, cioè
con un viso sull’addome a significare, al di là di un crescendo di
bestialità, lo spostamento della sede intellettiva, posta al servizio
degli appetiti più bassi. In tale versione ce lo presenta Giovanni da
Modena nell’affresco dell’Inferno (1410) che si trova a Bologna, nella
Cappella Bolognini di San Petronio.
Come gli angeli anche i demoni possono essere rappresentati in schiere,
solitamente intenti a tormentare i dannati nell’inferno. Draghi ed
altri esseri mostruosi completano l’iconografia infernale fiorita in
modo particolare nell’arte gotica.
FANTASMA
viene dal greco phantàsma, derivato dal verbo phantàzo
(apparire, mostrarsi). Significa apparizione, reale o illusoria,
visione, spettro. L’icona più comune è quella di un lenzuolo (sudario)
volante, con buchi per occhi e bocca, ma l’arte figurativa e
cinematografica si è sbizzarrita con immagini di vario genere, che
vanno dal terrificante al comico.
L.L.
|
"L'angelo custode" di Fly
|
Angeli e demoni in S. Ignazio di
Loyola
Nella tradizione cristiana gli angeli vengono descritti
così: “Gli angeli sono creature puramente spirituali, incorporee,
invisibili e immortali, esseri personali dotati di intelligenza e di
volontà. Essi, contemplando incessantemente Dio faccia a faccia, Lo
glorificano, Lo servono e sono i suoi messaggeri nel compimento della
missione di salvezza per tutti gli uomini” (da “Catechismo della Chiesa
Cattolica”- Compendio).
Tuttavia “non tutti gli esseri chiamati angeli sono buoni”. Con tale
espressione si indica che “Satana e gli altri demoni, di cui parlano la
Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa, da angeli creati buoni da
Dio, si sono trasformati in malvagi, perché, con libera e irrevocabile
scelta, hanno rifiutato Dio e il suo Regno, dando così origine
all’inferno. Essi tentano di associare l’uomo alla loro ribellione
contro Dio; ma Dio afferma in Cristo la sua sicura vittoria sul
maligno” (da “Catechismo della Chiesa Cattolica”- Compendio).
Nel periodo della controriforma Cattolica, un uomo di Dio, sant’Ignazio
di Loyola (1491-1556), dal momento della sua prima conversione, sui
trent’anni, nel suo cammino ascetico - spirituale fa esperienza
dell’influenza angelica e nell’evolversi degli eventi della sua vita
codifica un capolavoro di discernimento: gli “Esercizi Spirituali”. In
essi egli fissa alcune regole pratiche per discernere se le emozioni, i
sentimenti, i desideri, i pensieri, le aspirazioni, sono indotte
nell’anima dell’esercitante (che fa gli “Esercizi”) da una natura
angelica buona o cattiva.
In questo modo intende focalizzare che gli angeli o i demoni
influenzano e tentano di agire nell’anima umana portandola verso le
buone opere o le cattive azioni:
“TERZA REGOLA - in base a una causa, può consolare l’anima sia l’angelo
buono che quello cattivo, ma per fini opposti: l’angelo buono per il
bene dell’anima affinché cresca e proceda di bene in meglio e l’angelo
cattivo, al contrario, per trascinarla al suo dannato intento cattivo”.
(da “Esercizi Spirituali”- REGOLE per avvertire e conoscere in qualche
modo i vari movimenti che avvengono nell’anima: per trattenere i buoni
e respingere i cattivi”).
Queste regole sono utili in modo generale, ma Ignazio è più esplicito
su come si possa distinguere un cattivo spirito da uno buono. Con il
termine “consolazione” e “desolazione” specifica rispettivamente due
stati d’animo che fanno capo rispettivamente al buono o cattivo spirito
e quindi ad un’influenza angelica buona o cattiva. Egli dice infatti:
“La terza regola riguarda la consolazione spirituale. Chiamo
consolazione spirituale il causarsi nell’anima di qualche movimento
intimo con cui l’anima resti infiammata nell’amore del suo Creatore e
Signore….”; …. Infine chiamo consolazione ogni aumento di speranza, di
fede e di carità; ……” e ogni tipo di intima letizia che sollecita e
attrae alle cose celesti e alla salvezza della propria anima…..”
Sulla desolazione Ignazio dice:…..”La quarta regola è sulla desolazione
spirituale. Chiamo desolazione tutto ciò che si oppone alla terza
regola, per esempio l’oscurità dell’anima, il suo turbamento;
l’inclinazione alle cose basse e terrene, l’inquietudine dovuta a vari
tipi di agitazioni e tentazioni; quando l’anima è sfiduciata, senza
speranza e senza amore e si trova tutta pigra, tiepida, triste e come
separata dal suo Creatore e Signore. Infatti la consolazione è
contraria alla
desolazione, così i pensieri che nascono dalla consolazione sono
opposti ai pensieri che nascono dalla desolazione”.
Con queste regole Ignazio vuole chiaramente farci capire che c’è un
nesso non puramente casuale, ma un’influenza reale, tra un cattivo
spirito e l’opera del demonio che se ne serve e così è per lo spirito
buono il quale riesce ad esprimersi ed operare in conformità con la
“consolazione”.
Ignazio ci mette in guardia dal nemico del genere umano (il diavolo) e
sempre nei suoi esercizi ci accenna ad un suo modo usuale di agire che
deve essere conosciuto e smascherato: “È proprio dell’angelo cattivo,
quando si trasfigura in angelo di luce, introdursi in conformità con
l’anima devota e poi concludere con se stesso; insinua cioè buoni e
santi pensieri conforme all’anima pia e dopo, a poco a poco, cerca di
avere la meglio trascinando l’anima
verso i suoi inganni occulti e le sue perverse intenzioni.” Quindi
aggiunge Ignazio “Dobbiamo fare molta attenzione al corso dei pensieri;
e se il principio, il mezzo e il fine sono tutti buoni e tendono
unicamente al bene, è un segno dell’angelo buono. Ma se il corso dei
pensieri che si hanno porta verso una cosa cattiva o futile
indebolendo, inquietando, o conturbando l’anima, togliendole la pace,
la tranquillità e la calma che aveva prima, è un segno chiaro che ciò
proviene dal cattivo spirito, nemico del nostro bene e della salute
eterna”.
Paolo Ielo
|
Non ti vedo ma non mi lasci solo
Di Angeli il mondo è pieno, ci convivo continuamente.
Ci sono Angeli che si fanno sentire, Angeli che non sei sicuro che
esistano, ma forse sono i più utili. Io mi aspettavo che l'Angelo
custode fosse lì, al mio fianco, come una sentinella, pronto ad
intervenire nei pericoli della vita.. Invece quando lo invoco non è
come le altre Persone del cielo, lui non si fa sentire, ma sono certo
che esiste. Gli Angeli possono avere anche una faccia diversa, ribelle
al bene, così come i fantasmi ce ne sono di buoni e cattivi. Ma questi
non li conosco anche se son certo che esistono, e se ci sono avranno
anch'essi una loro funzione.
Luca Montesi
|
Angeli e demoni?
Io penso che il vero ruolo degli angeli e dei demoni
sia quello di influenzarci dall’aldilà e di farci essere a volte “a” e
a volte “d”, per scoprire quanto sia importante vivere il più a lungo
possibile questa esperienza terrena al fine di scegliere tra il bene ed
il male, ecco perché nessuno di noi viventi può veramente dire di
essere buono o cattivo, siamo a volte più buoni e a volte più cattivi,
in reazione a quello che ci capita nella vita, ma che in realtà è
determinato dall’aldilà per fare la nostra esperienza e al momento
della morte decidiamo e finiamo in una graduatoria degli spiriti dai
più bravi ai più cattivi, ma penso che poi nell’aldilà si diventa tutti
parte di una sola cosa (grigia) che chiamiamo appunto aldilà e che lì
si sta tutti in armonia con i propri vicini di graduatoria.
Io però devo dire che credo che la maggior parte di noi, anche nella
vita, sia comunque più per il bene e che anche quando facciamo del
male, una parte di noi sa che sta sbagliando. Io personalmente sono
stato influenzato molto da energie negative ma anche da positive e sono
riuscito a sconfiggere quasi del tutto la mia malattia (depressione con
episodi psicotici) con le medicine ma soprattutto dandomi una regola,
che non è stata di decidere tra il bene e il male, ma prendere
coscienza di avere dentro una spinta positiva ma anche una negativa e
di cercare di tenerle in equilibrio cercando di avere il più possibile
il controllo dei propri atti fisici durante le crisi.
Però quando sorridiamo è perché in quel momento abbiamo più del 50% di
energia positiva, e sorridere è il bello della vita.
Marco
|
Angeli, demoni, fantasmi: e se
fosse vero?
Nella nostra esperienza di genitori, nel confrontarci
con i problemi di salute mentale, abbiamo avuto modo di “incrociare”
numerose entità immateriali che ci hanno avvicinato, e ci hanno aperto
le porte di realtà per noi nuove, che nemmeno immaginavamo potessero
esistere. Per tentare di capire, ho letto molti libri, ho partecipato a
dei seminari, mi sono avventurata nelle ricerche scientifiche dette
“della nuova frontiera” (in particolare nuova biologia, epigenetica,
fisica quantistica e psicologia energetica), ho studiato e sperimentato
terapie non convenzionali, e le riflessioni che seguono sono in gran
parte frutto di queste esperienze e letture.
Oggi, in occidente ritornano con forza interrogativi che da tre secoli
erano stati cancellati, evacuati dalle cose “pensabili”, dalle cose
serie, dalle cose di cui potere parlare senza vergognarsi. Angeli,
demoni o fantasmi fanno parte di queste entità intriganti che ci
rimandano alla grande paura dell’invisibile, alla paura dell’ignoto,
alla paura delle dimensioni non materiali che non siamo in grado di
percepire ed ancora meno di controllare.
Allora, è più facile ed è rassicurante affermare che l’invisibile non
esiste, che le entità immateriali sono solo costruzioni di una mente
malata, che sono state inventate come il lupo mannaro per fare paura ai
bambini, che il determinismo scientifico non le ha mai trovate sotto la
lente del microscopio.
Eppure, il mondo invisibile esiste, è denso, è pieno di energie, di
campi elettromagnetici, di dimensioni non ancora esplorate e di forze
in grado di influenzare pesantemente le nostre vite.
Basta pensare a che cosa sarebbe la nostra civiltà senza l’esistenza
delle onde radio, delle onde TV, dei raggi X o Gamma, senza il ricorso
alle micro onde o ai telefonini. A nessuno oggi verrebbe in mente di
negarne l’esistenza; anche queste onde fanno parte delle forze
dell’invisibile che sono sempre
esistite, ma che non erano note nei secoli passati.
Si dice che i nostri sensi , in particolare la vista e l’udito, siano
capaci di percepire solo il 3% della banda delle vibrazioni presenti
nell’universo, cioè che il 97% sia per noi invisibile, non udibile, non
percepibile.
Il nostro cervello cosciente, la materia grigia, viene paragonato dallo
scienziato Bruce Lipton ad “un computerino da 40 bit” se confrontato
alla dimensione enorme del nostro inconscio, sede tra l’altro degli
“automatismi “ (per es. attaccare o fuggire davanti a un pericolo) che
determinano buona parte della nostra vita.
Allora, quando si sente parlare di angeli, di demoni, di fantasmi o di
altre entità, quando addirittura qualcuno pretende di averli visti o di
averli uditi, ci vengono i brividi, veniamo confrontati nostro malgrado
con delle dimensioni con le quali non vorremmo avere niente a che fare,
con delle stupidaggini, con delle favole per bambini, con delle
assurdità.
E se invece fosse vero? E se gli angeli, i demoni, i fantasmi, i
“geni”, le guide spirituali, le fate, i folletti o altre entità ancora
esistessero davvero
nelle dimensioni dell’invisibile, nel mondo eterico, nel 97% della
realtà di cui oggi sappiamo poco o nulla? Se cercassero di prendere
contatto con noi , se cercassero di aiutarci, di danneggiarci o,
secondo i casi, di utilizzarci per i loro fini? E se avessero ragione
quelli che pretendono di riuscire a dialogare con tali entità?
Sono numerose le persone note che dicono di riuscirci: sono i grandi
Medium, alcuni santi come Padre Pio o Giovanna d’Arco, grandi artisti
come Mozart o come Beethoven, scienziati come Einstein o come Jung,
personaggi famosi che dicono di essere stati ispirati e guidati
dall’aldilà.
Con Angeli, al di là della versione che ne hanno dato l’una o l’altra
religione, facciamo riferimento ad entità positive, portatrici di pace,
di amore, di felicità, in grado di proteggerci, di indicarci la strada,
di aiutarci a crescere, ad esprimere le nostre potenzialità.
Con Demoni , facciamo riferimento ad entità negative, portatrici di
energie disgreganti e di gravi dissonanze quali odio, violenza,
invidia, gelosia, capaci in certi casi di disturbarci e di scatenare le
passioni più bieche e violente.
Con Fantasmi, facciamo riferimento ad entità che non sanno di essere
morte, che continuano ad importunarci e si occupano di cose che non le
riguardano.
E tutto ciò, che cosa c’entra con la sofferenza psichica, con quello
che viene chiamato disturbo mentale? C’entra, c’entra, eccome…
Basta essere fragili ed ipersensibili per essere facilmente
influenzabili dalle entità che rifiutano la morte, che cercano di
restare vicino alla materia, dai “baronti”, spiriti bassi che attaccano
i viventi con l’illusione di potere ancora assaporare attraverso di
loro le esperienze legate ai sensi, portandoli talvolta sino
all’autodistruzione.
Basta che una persona riesca a percepire una gamma di vibrazioni un po’
più ampia rispetto al comune dei mortali perché gli vengano attribuite
delle allucinazioni, cioè delle percezioni visive o sonore inventate,
mentre spesso può trattarsi di percezioni ben reali registrabili con
tecnologie tipo TEP (tomografia con emissione di positroni, eccetera…),
come è stato sperimentato in particolare in Inghilterra.
Ovviamente, tali percezioni possono anche esistere solo nel nostro
subconscio, dove prendono forma i nostri pensieri, le credenze, le
proiezioni degli aspetti luminosi oppure oscuri della nostra mente.
Ma è come se i malati mentali, allo stesso modo dei medium o dei grandi
artisti, avessero delle antenne in più, come se fossero spontaneamente
connessi con una banda di ascolto più ampia. Non si sentono capiti e si
spaventano per quello che percepiscono, perché noi stessi non crediamo
loro e ci spaventiamo; vogliamo convincerli che quello che percepiscono
non è realtà. Ma di quale realtà stiamo parlando?
I grandi artisti o i santi sono diventati dei maestri. Il nostro mondo
è grande, esistono probabilmente entità invisibili che assomigliano
davvero ad angeli, demoni o fantasmi. Se ne è parlato in tutte le
civiltà, a tutte le latitudini, in tutte le epoche storiche, se ne
parla ancora oggi in tre quarti del mondo.
Dove è il problema? Possiamo smetterla di negare l’esistenza di quello
che la scienza non ha ancora scoperto?
Con umiltà dobbiamo ascoltare i racconti di chi sta esplorando i
confini dell’ignoto, sapendo che non sappiamo quasi nulla, che ogni
giorno la scienza ufficiale fa nuove scoperte, che pertanto le certezze
di oggi diventeranno presto verità superate di domani.
Come diceva Galileo Galilei, “Tutte le verità sono facili da capire,
una volta scoperte; Il punto è scoprirle …”
Probabilmente la verità sugli angeli, sui demoni e sui fantasmi deve
ancora essere scoperta dalla nostra scienza ufficiale. Bisogna intanto
che essa accetti di occuparsene, anziché negarne a priori l’esistenza…
Ma per fortuna i tempi cambiano velocemente, e la “scienza di nuova
frontiera”comincia ad indagare in modo serio sul mondo ignoto
dell’energia e dell’invisibile. Forse in un prossimo numero del FARO si
potranno diffondere risultati scientifici già noti a chi accede
direttamente a queste verità?
Angeli e demoni: credo che siano due estremi “umanizzati” che
rappresentano le forze dell’universo, forze costruttrici e forze
distruttrici, che entrambe concorrono al movimento, alla vita.
Per millenni tali forze sono state contrapposte, costringendo individui
e gruppi a schierarsi da una parte o dall’altra, sono state vissute
come un conflitto nel quale uno deve per forza prevalere sull’altro,
mentre appare sempre più evidente che il mondo deriva dall’integrazione
delle tendenze opposte.
Senza questa integrazione, non c’è la “danza dinamica dell’evoluzione”,
non c’è la vita.
Anche ciascuno di noi è a volte angelo e a volte demone, e secondo
Bruce Lipton la salute mentale corrisponde alla nostra capacità di
integrare gli opposti piuttosto che cercare rifugio in una polarità o
nell’altra. Essa corrisponde alla nostra capacità di realizzare
l’armonia senza “mutilarci”, senza negare la parte di noi che vorremmo
tenere nascosta, in ombra, facendo finta che non esiste.
È un percorso personale difficile per ciascuno di noi, ancora di più
per chi vive questo conflitto in continuo ed in modo molto più forte.
Marie Françoise Delatour
|
Il diavolo esiste
La Sacra Scrittura ci mette bene in guardia e non esita
a presentare la vita come una vera guerra contro i demoni.
Chi è il demonio? I demoni erano angeli creati da Dio per la Sua
gloria. Essi si sono allontanati da Dio per cercare la loro propria
gloria, con una scelta che è volontaria e totale. Mancano della visione
di Dio e bruciano di un misterioso fuoco reale, punizione per la loro
superbia. Tutto ciò è definitivo, eterno. Subiscono questa pena giusta
con rabbia e con bestemmie. Malgrado ciò essi non possono intaccare il
Creato e l’uomo.
I demoni, rispetto all’uomo, sono più intelligenti, più astuti, più
vigili, più tenaci, per trascinare alla rovina le anime. Comunque, il
demonio non è onnipotente, non è onnisciente, non è onnipresente. Si
dice che durante alcuni esorcismi fu chiesto al diavolo di indicare
come si svolgeva la sua esistenza. Rispose con una frase latina
bifrontale, cioè leggibile da destra e da sinistra: IN GIRUM IMUS NOCTE
ET CONSUMIMUR IGNI – “andiamo in giro di notte e siamo consumati dal
fuoco”.
Azione ordinaria e straordinaria del maligno
Non c’è un netto confine tra l’azione ordinaria
(tentazioni) e straordinaria (mali malefici, possessioni…) del demonio.
Delle tentazioni ne siamo vittime tutti, ci riguardano quotidianamente,
tutti ed indistintamente, anche in considerazione delle occasioni che
il mondo stesso in cui viviamo ci presenta. Gesù stesso accettò di
essere sottoposto alle tentazioni durante i 40 giorni passati nel
deserto. Come resistere ? “Vigilate e pregate per non cadere in
tentazione” (Mt 26-41)
Per quel che riguarda l’azione straordinaria di Satana, con questa si
intende l’opera del diavolo che si manifesta con effetti visibili o
percepibili. Analizziamola brevemente :
1) Disturbi esterni:
sono quelle sofferenze fisiche che ad esempio
ritroviamo con una certa frequenza nella vita di determinati santi;
parliamo di battiture, percosse, cadute di oggetti, eccetera… In questi
casi il demonio agisce rimanendo all’esterno della persona.
2) Possessioni:
questa è di certo la forma più grave nella quale si
possa espletare l’azione straordinaria del demonio. Comporta la
permanenza continua del demonio in un corpo umano, pur essendo la
manifestazione malefica dello stesso limitata a determinati momenti di
“crisi” da possessione nella quale il demonio agisce per mezzo del
pieno controllo del corpo, delle capacità intellettive, mentali ed
affettive, nonché volitive della persona posseduta. Le manifestazioni
di tutto ciò possono essere le più disparate: il posseduto può parlare
lingue a lui sconosciute, può parlare al contrario, può rimettere dalla
bocca oggetti impensabili all’interno del corpo umano, può manifestare
una forza spropositata, un’avversione al sacro e via dicendo.
3) Vessazioni:
in questo caso si hanno forme di disturbi saltuari, che
possono colpire il singolo o interi gruppi di persone. Le tipologie di
disturbi sono le più svariate: si va dai disturbi dell’umore a quelli
degli affetti, dei rapporti con gli altri o, a volte, anche della
salute tramite fastidi fisici, pruriti, graffi, eccetera…
4) Ossessioni:
in questo caso si ha a che fare con pensieri ossessivi.
La vittima è perseguitata da pensieri ricorrenti ed anche assurdi dei
quali non è capace di liberarsi: tutto ciò determina un continuo stato
di avvilimento, che può portare anche alla tentazione del suicidio. A
differenza della possessione la volontà resta libera, pur essendo
schiava di pensieri ossessivi.
5) Infestazioni locali:
su una casa, su una camera, uno spazio aperto,
attraverso rumori, grida, odori nauseanti, immagini tetre.
6) Soggezioni:
a questa categoria fa riferimento il libro di Padre G.
Amorth “Nuovi racconti di un esorcista”. Con questo termine si vuole
intendere il caso in cui una persona si sia assoggettata al potere del
diavolo in maniera volontaria, con un patto esplicito o implicito,
sottomettendosi alla signoria dello stesso.
Nella possessione straordinaria possiamo quindi dire che figurano tutte
quelle persone che realmente e fisicamente sono possedute dal demonio o
per loro scelta, o a causa di fatture o di consacrazione al diavolo, ad
esempio da parte di genitori appartenenti a sette sataniche.
Roberto
(Ricerca effettuata su siti internet)
|
Angeli… Demoni… Fantasmi…
Angeli, messaggeri divini. Demoni, angeli decaduti.
Fantasmi, spiriti disincarnati.
L'uomo ha sempre sentito il fascino dell'occulto e, anche in piena
epoca hi-tech, ci sono molte cose che non sappiamo spiegare…
Il poltergeist, per esempio. In determinate situazioni gli oggetti si
muovono da soli, si spostano, compaiono e scompaiono all'improvviso
senza ragioni, se non la costante presenza di uno o più adolescenti in
tempesta ormonale. Scientificamente non è mai stato spiegato.
E che dire del delitto Basa, in cui una donna parlò con la voce di una
sua amica morta indicando il suo assassino (che confessò)?
I "tavolini" e le sedute spiritiche sono troppo noti per parlarne, ma
chi si ricorda di Patience Worth, che dettò interi libri a una medium
americana di scarsa cultura?
Nel dubbio meglio astenersi.
Io un mio angelo custode ce l'ho. Nel 2006 mi scalfii il naso con
un'unghia: il sangue non si fermava e andai al pronto soccorso. Mi
trovarono un aneurisma alla milza. Senza quell'unghia probabilmente
oggi non sarei qui a scrivere.
La mia mamma da lassù mi guidò.
Al prossimo “Faro”.
Max Trentini
|
Angeli, demoni e fantasmi -
Lettera “Zen” al Faro
Nel periodo in cui siamo, novembre-dicembre, cioè dalla
festività di Halloween, dei Santi, dei morti, della Natività, la morte
dell’anno e il nuovo anno… è tuttavia un periodo in cui avviene il
solstizio d’inverno, con le lunghe notti e con i giorni corti.
A cominciare dal periodo di Halloween, in cui si dice che tutte le
sostanze minerali, tutti gli esseri vegetali, quelli animali, ossia di
ciascuno, che le loro entità spirituali si avvicinano, un po’ come la
stoffa in lavatrice durante la centrifuga nel cestello. Poi pian piano
ritornano al loro posto, per ricominciare il nuovo anno.
Ciò è dovuto al movimento della rotazione terrestre, che compie la sua
orbita per ricominciare quella dell’anno seguente. In senso pratico: le
piante, ossia il di sopra, al di fuori della terra, vanno in riposo
vegetativo, ma le radici si riempiono di minerali e principi attivi.
Gli animali vanno dentro la terra, dentro le rocce o si scavano delle
tane o in qualsiasi adatto rifugio per il letargo. Gli animali dei
pascoli rientrano nelle stalle, gli insetti buoni o nocivi si interrano
o trovano rifugio nelle rocce o nelle cortecce delle piante o in certe
perforazioni di tronchi caduti, come le formiche eccetera..., le api
con il freddo rimangono dentro agli alveari, l’uomo va al cimitero o ci
va solo con il pensiero per ricordare i defunti che già sono dentro la
madre terra.
Pensando poi alla Natività, l’uomo rievoca di essere stato anche lui
dentro al grembo materno. Le foglie, alte su negli alberi, cadono per
essere riassorbite dalla madre terra come humus.
ANGELI
Un giorno ho pensato di tradurre così il Vangelo: la “V” sono le ali,
rimane “angelo” (o ali degli angeli al plurale). Poi rimane “an-gelo” e
quindi molto freddo, d’inverno rimane molto a lungo il grande manto
stellato con il ghiaccio e la neve per le lunghe notti e le brevi
giornate di sole.
Pensando dove sono gli Angeli: …. In senso materiale: - in dipinti
murali, su tela, arazzi o sculture; nei cinque edifici religiosi come
arredamento: - di cattedrali, basiliche, duomi, templi e chiese
(Vaticano, musei) eccetera...
Per rappresentazione antagonista i Satana… poi Satana deriva dall’arabo
che vuole dire “principe delle cose materiali”, quindi pensando dove
sono in senso materiale, su dipinti murali, su tela, arazzi o sculture,
in castelli o palazzi eccetera…, o portici lungo le strade, ad esempio
in piazza Cavour angolo via Farini. Anche i draghi rappresentano
Satana, come sputafuoco: in via Castiglione ce ne sono, un Satana è
all’Ospedale Bellaria eccetera...
Schizzi di Luigi Zen : figure
angeliche ispirate a quelle
dell’Arca di San Domenico (Bologna),
una attribuita a Michelangelo e l'altra a Nicolò dell'Arca.
Angelo come pensiero dentro
all’uomo o nella sua mente come figlio di
Dio. Il demone che l’uomo porta dentro e nella sua mente come figlio di
Satana. Quindi nell’uomo abitano insieme l’Angelo e il Demone, hanno
entrambi e allo stesso tempo per casa l’uomo, perché nell’uomo si può
manifestare il libero arbitrio.
Il libero arbitrio è quello che, se ci è concesso dagli altri o dalle
circostanze, è di potere essere ricchi o diventarlo o potenti come un
re ed essere materiali al massimo, così da diminuire tanto il valore
dell’Angelo di Dio custode che l’uomo affermerà di essere ateo e dice a
sé stesso e agli altri di credere solo a sé stesso e al suo potere
materiale.
Allora in questi uomini nascono i Fantasmi, che prendono il posto
dell’Angelo.
I fantasmi: abitano i castelli, le ville, o altri luoghi… possono
essere anche loro dipinti o rappresentati come gli Angeli e i Demoni. I
fantasmi avranno così come loro casa l’uomo e la sua mente, assieme o
in coppia con il suo demone e quelli fuori possono essere invisibili o
proiezioni leggermente visibili. C’è chi ha scritto: “ avviene del vero
amore come dell’apparizione degli spiriti: molti ne parlano ma pochi li
hanno visti”.
L’uomo che ha l’Angelo in sé, che ha buona salute, si sente religioso
ossia legato a Dio e ai regni: minerale, vegetale e animale. Al cielo,
sole e stelle, luna eccetera..., ossia… Cantico delle Creature di San
Francesco. L’uomo che ha trasformato per mezzo del libero arbitrio
l’Angelo in fantasma si sentirà assalito, come dicono in India: “o
invaso dai Demoni, il Demone del dubbio, il Demone dell’incertezza,
dell’incredulità, della crudeltà, della credulità, dell’odio,
eccetera...”.
L’uomo che diventa o è ateo, cioè quello che ha la coscienza del
Demone, il Fantasma al posto dell’Angelo, cercherà il sesso senza
conoscere l’Amore, per mezzo del potere e della ricchezza. Quello che
assomiglia a San Francesco cercherà l’Amore come l’intero del Creato,
senza escludere nulla. Naturalmente ci saranno tutti i casi intermedi
dove siamo Noi.
Come ultimo pensiero, penso che l’Uomo ogni volta quando, si
addormenta, muore a tutto; ma poi accade che durante la Vita si è
spesso mortificati dagli altri esseri, tanto da farci ripensare, ossia
io lo penso già, che ogni giorno muoio un giorno. E rispetto a quelli
che ci mortificano mentre stiamo vivendo, possiamo avere o inventare o
creare qualcosa che ci consola, proponendo a sé stessi un fiore, un
gioiello, un profumo, un caffè… e chi richiama alla mente gli Angeli, i
Santi, chi le Madonne e chi una Ferrari eccetera…
Dopo tutte queste morti e rinascite c’è una specie di morte e
reincarnazione anche durante la vita, oppure tante piccole morti e
reincarnazioni. Intanto che si attende, pazientemente e senza fretta,
quella che io gradisco chiamare la morte ultima.
Luigi (Zen)
|
Genetica
divinità: – buona – cattiva – ed
extraterrestri –
● in generale (tutte le possibilità)
● secondo Mendel (non l’ho capita)
● secondo me (secondo le possibilità più semplici)
(secondo
le possibilità con spiegazioni più reali e naturali)
come indicazione formale
- in questo caso Dio avrebbe al riguardo una
composizione totale e completa
- Gesù avrebbe una composizione iniziale
- il diavolo avrebbe una composizione finale
e comunque sia tutti i colori sarebbero caratterizzanti sugli
extraterrestri (eccetto il bianco per l’intelligenza da Dio, e il nero
per la forza).
Secondo me però qualunque persona si può orientare, la propria persona,
la propria personalità, il proprio fisico - corpo, e la propria psiche
- mente, e i propri pensieri, in un sistema ancora più semplice e più
chiaro, cioè:
con la distinzione della tonalità:
● chiaro e scuro (bianco, grigio e nero)
● colori: principalmente rosso
● colori: verde, giallo, blu, arancione e viola
posizione:
- presente totalmente: personalità come da Dio
● presente dall’inizio: personalità da Gesù
● presente da a mezza via: personalità da diavolo, santo
● presente fino alla fine: da diavolo, morte
posizione in cerchio – presente –
varia
Quindi secondo me la genetica della vita lascia
evidenziare la predominanza del corpo nelle sue forme e nelle relative
caratteristiche delle dimensioni.
E più le caratteristiche di queste forme sono diverse fra loro e
confrontate con gli altri e più sono caratteristiche di persone
normali, e se le caratteristiche sono più diverse e intricate le
persone sono ancora più comuni.
Parti di sé stessi tutte uguali
nel corpo
Secondo me queste parti sono identificabili, o meglio
sono dei corpi unicamente fondamentali e principali, con micro corpi e
micro nucleici, cioè di forma sferica con aghi ritti alla superficie e
quindi per forma paragonabili ai ricci di castagne. In essi, cioè tra
aghi e aghi e ancora più in profondità, nascono materie chimiche, che
comportano pensieri.
Stefano Dotta (Centro Diurno Casalecchio)
|
In sottofondo
Parlare, parlare di continuo, ma da soli, come se
qualcuno ci ascoltasse; non so chi e in quanti. Ma sono certo che mi
ascoltano, e quanto sono importanti le mie parole!
E innamorarsi della propria solitudine, perché la mente può, quando sei
solo, cercare e catturare emozioni in maniera libera, senza distrazione
di altri, ma in continua distrazione del mondo che ci circonda.
Ma stasera è diverso! Stasera vorrei che tu fossi accanto a me, col tuo
corpo, i tuoi occhi dove affondo, ed il sorriso e le espressioni del
viso che smuovono la mia anima. E così stasera sogno, e quando apro gli
occhi e non ci sei, sono dolori.
Allora riecco i fantasmi, ritornano a farmi compagnia, a stuzzicare il
mio spirito. Anche con l'aiuto di un Bach e la musica del movimento
lento degli astri che cullano il mio cuore.
Luca Montesi
|
Le stelle
Le stelle si immergono
nei nostri pensieri
e noi voliamo nel cielo
con loro
e la nostra fantasia
ci conduce
nel mare stellato
Francesco Citro
|
Infanzia
Vagavo per la città
senza meta.
Mi fermo.
Mi sorprendo.
Sono nei luoghi della mia infanzia!
Era da tempo che non li vedevo.
Il campo, da bambina, mi sembrava
enorme, come gli alberi dei rusticani
che scalavo.
Avevo un amico fedele:
un piccolo cane bianco con chiazze marroni.
Se volevo giocare o avevo paura
bastava un mio cenno
e lei, la mia piccola Laika,
mi stava a fianco.
Sempre seduta sul pianerottolo.
Ora me la immagino in cielo
circondata da angeli.
Giovanna Giusti
|
La “falce” e la “scure” della vita
Nelle case tetre e oscure
dove abitano i “matti”,
questi stanno, trafitti dalla “scure”
dello stigma, che non porta a patti
con le altre persone “normali”
che, con la loro “falce”, li giudicano male;
mentre solo gli angeli possono donare le loro ali
per far sì che il “matto” diventi fenomenale !!!
Io ci son passato con la depressione
e ora sto cercando di guarire
ma è un grave e brutto demonione
come tanti altri da far sparire !!!
Alcuni,infine, son perseguitati
dai fantasmi delle voci, che infastidiscono;
ma se vengono ben medicamentati,
tali entità ubbidiscono
alle cure amorose dell'assistenza sanitaria
e finalmente li abbandoneranno
in una calda, profumata e libera aria
in cui il tempo scorrerà via, oltre l'anno...
Un grande e affettuoso abbraccio dal vostro Darietto
che vi manda anche un caloroso e dolce bacetto.
Darietto
|
Per un pensiero
Per un pensiero
- Io, tu, lei ed Iddio,
volevo cascare nell'acqua
delle dune più buie
ma con l'accorgermi che c'era una mano
a tenermi che ora non ho più
a risvegliarmi dai sonni
nostri gemelli
ciò che l'abbandono sei tu.
Paola Scatola
Come volevo dire
Come volevo vivere
te lo dissi;
come avrei voluto esistere
nelle tue tempeste
a notte fonda, te l'avrei voluto chiedere
come posso, se ora posso solo
dedicarti l'amore.
Quando i fiori nel deserto comparvero
li chiamai desideri.
Paola Scatola
Un amore
Un amore
e lasciarti
l'altro amore
e giocarti
ma l'oro, il diamante, la tomba
costruirono l'essenza.
Paola Scatola
|
Vita
Vita
materiale, spirituale, magica, candida, oscura!
Corri come un treno con tante fermate.
Ad ognuna la sua riflessione,
il suo ricordo di gioia,
di dolore, d'amore!
Poi scendi,
ma non sai chi sei, perché hai viaggiato,
per quale anima l'hai fatto.
I vagoni ove sei stata
possono essere abitati
da fantasmi, da angeli, da demoni
che hai incontrato
nel tragitto dell'esistenza!
Allora ti senti confusa... ma procedi
in un frastuono che speri, finalmente,
ti porga qualcosa di buono.
Giovanna Giusti
|
Volevo dirti
Volevo dirti anch'io che t'amavo
ma avrei voluto essere in fondo
solo un po' bambina, dirti uno
schiaffo, dirti un calcio, dirti
addio sarebbe stato troppo bello.
Ma io ti amavo
già là, quando
nessuno lo faceva e forse di più
e più di una mente dai farmaci spenta.
Crollò di quando e poi
tutto il bel castello: crollò solo
e da solo
solo lui.
Paola Scatola
|
Dove sei?
ora vai
ora vieni
ora torni
ora fuggi
ora taci
ora tuoni
ora sorridi
ora struggi;
ora qui
ora là
ora su
ora giù
ora sempre
ora mai più;
dove sei
sempre
o Amore
sempre
solo lassù ?
Matteo Bosinelli
|
In attesa all’aeroporto (02.01.04)
Non c’è differenza
tra un decollo di ali di metallo
o di ali di penne da terra:
è lo stesso anelito al cielo
che sanno bene
gli amabili angeli buoni.
Paolo Ielo
|
Creature
Gli angeli,
creature asessuate
intessute di puro spirito di luce,
belle le ali,
angeliche le mani e il viso.
Girano in tondo
cantando al suono
delle loro sequenze musicali.
Demoni,
piccoli neri pipistrelli;
ed il più grosso pipistrello
è solo.
Girano di notte,
per far paura ai bambini,
i fantasmi.
Ave Manservisi
|
Luci
Le luci si immergono
nei nostri pensieri
il lago di smeraldo
ci incanta
e la serenità dei nostri cuori
ci fa viaggiare.
Francesco Citro
|
Il dono dell’angelo
Faccio dono grande
parte di me lascio nel vento
sfregare la pelle
di altri.
A volte dico ciò che non conosco
parlo una voce in prestito
nomi di misteriosi gesti sbriciolati
ricompongono sillabe
all’insaputa,
dei cuori spogli.
E tocco dove non vedo
ferisco dove non sanguinava più
passo oltre senza riconoscere
occhi grandi, penetro.
Dono grande attraversa queste mani
sincere a metà.
Chi sono per tanta offerta?
Così si vive
dietro gesti prestati
di antiche mani nude
trafitte?
Così si accolgono
ceste di frutta matura
preparata di nascosto
con i nostri germogli ammassati
trascurati?
Opera
delle dita di stranieri
che ci abitano,
opera
di amici che sanno
dove raggiungerci
dono di altrove.
Costanza Tuor
|
Ribaltamento di prospettiva
Generale Fergison, il mio
interesse per ciò che lei ritiene
possibile o impossibile diminuisce di momento in momento.
(dal film "Il dottor Stranamore" di Stanley Kubrick)
Stavo là seduto, nella grande e disadorna sala delle
riunioni, in quella stessa sala che aveva assistito per millenni alle
conversazioni tra il Padre e me, primo e a lungo unico parto della sua
attività creativa. Ma ora me ne stavo là, tra l'avvilito e
l'imbufalito, non riuscendo a capacitarmi di quanto era appena accaduto.
Le schiere angeliche, la primizia della Sua creazione, si erano
ignobilmente scazzottate tra loro, divise in due fazioni contrapposte,
ciascuna rivendicando di eseguire la reale volontà del Padre, ed ora i
caporioni dell'una e dell'altra schiera vociavano senza ritegno in
quella grande sala, invocando sul capo degli avversari le più terribili
punizioni da parte del Padre.
E quando Questi entrò nella sala, nonostante un largo e affabile
sorriso campeggiasse -come sempre- sul suo viso, non fu certo difficile
per me scorgere la profonda tristezza che velava il Suo sguardo. Quello
sguardo che per un attimo incontrò il mio, e sembrò dirmi: "In cosa mai
abbiamo sbagliato? In qual mai gigantesca cantonata siamo incorsi?".
Per farla breve (è per me davvero penoso rivangare i ricordi di quella
triste giornata) il Padre decise di affidare al mio controllo quelle
schiere turbolente, disinteressandosene da quel momento completamente,
e Lui diede origine a quella che voi uomini chiamate Creazione. E mi
trovai così, d'un tratto, privato della quotidiana frequentazione col
Padre.
Forse vi domanderete perché mai io (il mio nome non vi direbbe nulla,
ma una traccia di me si è conservata nella vostra mitologia sotto il
nome di Lucifero, Satana, o figure simili) mi rivolga a voi uomini,
dimoranti sul pianeta Terra.
Beh, che volete, ci ho provato con delle rocce sedimentarie e
clastiche, e quelle si son ben guardate dal prestarmi ascolto; dei
cirro-cumuli, a cui mi sono rivolto in seguito, non mi hanno degnato
della minima considerazione; ho parlato con delle querce dei Pirenei,
senza ottenere maggior fortuna, né meglio è andata con dei dinosauri a
becco d'anatra. Per un attimo mi è parso che dei corvi imperiali
fossero maggiormente interessati a ciò che andavo loro dicendo, ma
anche in quel caso non ho cavato un ragno dal buco. Son miliardi di
anni che ci provo, con tutti, senza alcun risultato. E così ora mi
rivolgo a voi, uomini, e se neanche da voi otterrò ascolto, non per
questo mi darò per vinto, continuerò senza sosta a rivolgermi alla
Creazione, sinché non scoverò un incognito squarcio, un pertugio
sconosciuto, attraverso cui far pervenire la mia voce a chi si ostina a
non volermi sentire.
Ehi, c'è qualcuno laggiù? Toc, toc, se ci sei rispondi.
Mi son qui preparato un discorsetto (non vorrei sbagliarmi, come mi è
già accaduto quella volta che ho rivolto ai platani racemosi il
discorso preparato per i frassini angustifolii, non vi dico che
imbarazzo, ma tanto non mi avrebbero comunque dato retta).
Chiariamo anzitutto una cosa: io parlo a nuora perché suocera intenda.
Lancio dei sassi nello stagno sperando che qualcosa venga a galla. E
così vi butto là qualche provocazione.
Riflettete, com'è che fin dagli albori del vostro ragionare su quanto
vi circondava vi è parso che il molteplice e i mutamenti del mondo
fisico fossero illusori. E perché mai parlare di un "mondo fisico",
giacché non mi risulta che conosciate degli altri mondi diversi da
quello. Non vi pare sospetta quest'insistenza con cui fate riferimento
a qualcosa di cui, a mio sapere, non avete mai fatto esperienza alcuna?
E questo continuo riguardare come accidentale tutto ciò che vi accade
(e che di fatto vi costituisce) per rimandare a qualcosa di più
fondante. Salvo poi sostenere che solo l'abisso sia un fondamento degno
per i vostri piedi.
E questa vostra convinzione che il vostro Io più profondo non si riduca
a quanto per casualità vi vada capitando, ma rimandi ad Altro. E di
rimando in rimando, dove sperate di pervenire?
Com'è che a volte vi pare che il vostro pensiero faccia presa sul reale
proprio nel momento in cui se ne allontana?
Ehi, mi state a sentire? Questi mi paion più ottusi dei dinosauri a
becco d'anatra!
E perché mai elaborare una teologia in cui Maria sia superiore a Marta,
e qual mai sarebbe la parte migliore che lei avrebbe scelto, e che non
le sarà tolta?
Perché volgete sempre lo sguardo smarrito alla ricerca del serpente di
bronzo, innalzato -a vostro dire- per farvi salvi?
E questo vostro continuo volervi "distaccare" da qualche cosa, è
un'autentica lagna. Di distacco in distacco sarete ridotti come
marionette rotte.
E cosa mai può avervi indotto ad elaborare la bizzarra teoria secondo
cui la "psiche", la vostra psiche, sia di per se stessa malattia, o
perlomeno sia patologico qualunque attaccamento alla miserevole,
cangiante congerie dei contenuti psichici, e che il loro continuo
trascolorare sia il luogo eletto dell'alienazione?
Provo a darvi io una risposta. Quando vi ponete dinnanzi al Molteplice,
al Creaturale, dissolvendo ogni legame, ogni interna coniugazione,
quando ciò che vi sta innanzi cessa di rimandare a qualcos'altro, ed il
fitto chiacchiericcio dei rimandi lascia il posto al silenzio, e quel
che vi sta innanzi, vi sta innanzi nella sua nuda immanenza, esso
diviene ed è la più pura trascendenza. Lo schiudersi del Possibile e il
serrarsi del Divino divengono tutt'uno. L'osservatore e l'osservato
cessano di essere una partizione del Molteplice.
Quando il Molteplice cessa di chiedersi quel che potrebbe essere, e
diviene -ed è- quel che è, allora il Molteplice diviene ed è l'Uno. Il
Creaturale diviene -ed è- il Creatore.
Proprio così: il Creaturale è il Creatore.
Maledizione! Mi senti? È a te, Padre, che sto parlando. Pronto! Pronto!
Uno, due, tre... prova! Se ci sei batti un colpo!
D'accordo, avrai pur commesso qualche errore nella creazione di
Michele, Gabriele, Raffaele e tutta quest'accozzaglia di angeli
tumultuanti, ma, Padre mio, non era davvero il caso di farne una
tragedia. E invece, a causa di questa infelice esperienza con questa
eso-creazione, per non correre rischi hai pensato bene di procedere ad
una endo-creazione, ed hai trasmutato la tua stessa sostanza in questo
Universo. Per carità, una bellissima idea, te lo riconosco, ed anche
superbamente realizzata; ma, come dice l'antico adagio "ogni bel
giuoco, dura poco". E invece è qualche miliardo di anni che mi hai
lasciato qui, come uno stoccafisso, a tenere a bada questa masnada di
angeli ribelli esagitati e non ne posso davvero più. Ma ciò che mi
manca, lo sai bene, è l'intimità con te, Padre mio, quella
frequentazione quotidiana che così a lungo aveva costituito il fulcro
della mia esistenza. Perché auto-esiliandoti in te stesso,
trasmutandoti in questo Universo creaturale, è me che di fatto hai
esiliato dal Tuo cospetto. E questo non credo davvero di averlo
meritato.
Antonio Marco Serra
|
L’insulto dell’angelo mi ha
svegliata
Ho incontrato un signore in un luogo molto triste. Era
rinchiuso lì da molti anni perché non riusciva a vivere tra la gente e
non aveva più nessuno che potesse occuparsi di lui. Mi faceva paura
perché, sebbene non parlasse quasi mai, una volta, mentre eravamo in
sala mensa, io e lui, mi ha insultato, sputandomi contro una
parolaccia. Lui conosceva il mio nome e io non sapevo nemmeno chi fosse.
Aveva i capelli bianchi, un po’ lunghi sulle spalle. Vestiva quasi
sempre con una tuta verde, di felpa… era inverno. Camminava
all’indietro come un gambero e mangiava la marmellata con le mani, ma
alle mani indossava dei pesanti guanti di lana. Sempre pensavo a come
fosse scomodo mettersi in bocca la marmellata piena di filamenti
lanosi, a chi poteva piacere?
Era un uomo magro, magro e mi faceva paura. Sembrava conoscermi, chissà
perché. Io non l’avevo mai visto prima.
Eppure successe qualcosa e la sua considerazione per me mi risvegliò da
un torpore strano. Incominciai a guardarmi intorno e a chiedermi cosa
mi stesse accadendo. Incominciai a ripensare a me stessa, grazie anche
all’insulto che mi aveva rivolto. Era arrabbiato con me per qualche
motivo, forse proprio perché non mi svegliavo, forse proprio perché non
riuscivo a guardare in faccia la realtà.
Dopo tredici anni ancora mi ricordo qualche volta di quel signore e mi
chiedo se non fosse un piccolo angelo che, per difendersi e passare
inosservato in un posto brutto brutto dove gli era capitato di vivere,
si era travestito da demonietto.
Comunque non è passato inosservato ai miei occhi. Ora la sua immagine
mi torna alla mente con piacere: la sua pelle un po’ scura e un bacino
che un giorno mi ha spedito con un soffio, solo perché gli sembravo
triste.
Grazie signor angelo sconosciuto per il tuo modo inconsueto di volermi
bene!
Costanza Tuor
|
Una donna spezzata
Perché si salvasse dal mostro
marino, fuggendo indietro…
Ersilia passava molte giornate in casa. La sua vita era
intensa, molto tempo lo dedicava a Duilio, suo marito, e ai suoi due
figli.
Le notti, come abbiamo detto in precedenza, erano per lei un momento
importante. Quel giorno stava meditando su quello che aveva sognato,
aveva visto un mostro marino da cui si era salvata fuggendo indietro.
Era stato un sogno angosciante, aveva lottato con tutte le sue forze ed
era esausta, priva di energie.
Duilio la stimava e le era accanto fin troppo, la sorreggeva nei
momenti più critici del vivere.
La donna era molto presa dai suoi pensieri, che a volte l’assillavano e
le rendevano il vivere quasi impossibile. Spesso si isolava per
ascoltare la voce del suo cuore.
Aveva attraversato molti momenti difficili che erano stati peraltro
sempre superati. Ricordava frequentemente quando Duilio non aveva
ancora trovato lavoro e ritornava a casa pensieroso e stanco.
I figli avevano realizzato quello a cui ambivano, avevano
un’occupazione gratificante e soddisfacente ed ora facevano da genitori
ai propri genitori. Il tempo passava inesorabilmente per la famiglia
Albani. Ersilia e Duilio avevano festeggiato quell’anno le nozze
d’argento e ne erano fieri. La vita per loro scorreva finalmente
tranquilla e serena, i giorni erano densi di aspettative.
Ersilia aveva un vissuto difficile, la malattia mentale l’aveva
oppressa e stremata ed ora finalmente ne era uscita vincente. Sperava
di trovare nella famiglia la sua realizzazione. Non riusciva più a
piangere, forse per il troppo dolore masticato. Reagiva con forza alle
difficoltà che le si presentavano. Era una donna provata, ma tutto
sommato serena. Era grata a suo marito per la vicinanza nei momenti
critici che aveva attraversato. Era gelosissima del suo quotidiano.
Teneva moltissimo ad organizzare le sue giornate in maniera costruttiva
e dinamica. Passava molto tempo in cucina, ai fornelli, per preparare
gustosi manicaretti. Si dedicava anche al giardinaggio e aveva un orto
che faceva invidia a tutto il vicinato.
Duilio, ormai in pensione, da anni le era accanto amorevolmente. Giulio
e Michela altrettanto.
Ersilia aveva ormai quasi tutti i capelli bianchi e le rughette
spiccavano sul volto un tempo roseo. La sua vita era finalmente
tranquilla, incanalata su solidi binari, dopo tutte le traversie che
aveva dovuto superare. Era già nonna e ne era fiera, i nipoti la
gratificavano immensamente. Non aveva più lacrime, ma i suoi occhi
ormai non la spaventavano più, per il dolore che avevano espresso in
tanti momenti della sua vita.
La vecchiaia non la spaventava, forse era un momento meno angosciante
di quanto aveva potuto supporre. Era fiera di sé stessa e i sogni che
avevano riempito le sue notti erano finalmente tranquilli e pacati. Ora
non temeva quasi più niente, la morte non la spaventava e quel mostro
marino che tanto l’aveva angosciata, si era ormai ridimensionato.
Andava incontro alla fine della sua vita con serenità ed anche con
tanta energia. Duilio le era accanto con perseveranza, erano una coppia
rodata. Il vicinato la stimava e la gratificava con gesti di estrema
bontà e dolcezza. La famiglia Albani era veramente un simbolo per la
comunità in cui viveva…
M. Chiara Reitani
|
I Lestrìgoni nel cuore…
Ho incontrato “Itaca” di Konstantinos Kavafis
(1863-1933) solo di recente, grazie alla simpatica citazione di
un’amica.
Sono andata a cercarla e mi è piaciuta molto, ma soprattutto mi ha
colpito la prima strofa:
“Se
per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa
voti che ti sia lunga la via,
e
colma di vicende e conoscenze.
Non
temere i Lestrigoni e i Ciclopi
o
Poseidone incollerito: mai
troverai
tali mostri sulla via,
se
resta il tuo pensiero alto, e squisita
è
l'emozione che ti tocca il cuore
e
il corpo. Né Lestrigoni o Ciclopi
né
Poseidone asprigno incontrerai,
se
non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se
non li drizza il cuore innanzi a te.”
A volte nella mente si annidano fantasmi.
Possono manifestarsi come allucinazioni o “apparizioni”, far capolino
nel sonno sotto forma di incubi, oppure restare sottotraccia,
invisibili, impalpabili, immateriali, ma ugualmente angoscianti.
Sono le paure profonde, irrazionali e invincibili, le fobie, che
paralizzano di fronte a una prova, grande o piccola che sia, che
bloccano nei rapporti con le persone, che inchiodano a situazioni
insostenibili pur di non affrontare un cambiamento.
Sono le ossessioni, che costringono a ricorrere a rituali più o meno
assurdi, per cercare di rassicurarsi, consolarsi, o per sfuggire a una
presunta minaccia della sorte.
Sono… “i Lestrigoni, i Ciclopi e il furioso Poseidone” che la mente
evoca, anche in assenza di reali pericoli, facendo abbassare le
ambizioni, rinunciare ai sogni, scegliere una vita piatta e grigia,
adagiarsi in una cronica insoddisfazione, pur di non rischiare…
Non è che vivere sia facile, il pericolo e il dolore sono
effettivamente sempre in agguato, ma lo spirito con cui affrontiamo il
nostro viaggio conta molto.
Trovo che Kavafis ci abbia dato un buon consiglio: Lestrigoni &
C, che continuino pure a imperversare nelle splendide pagine
dell’Odissea, ma non lasciamoli albergare nella nostra mente.
Lucia
|
Le fantastorie della nonna
La fantarakontoj de l’avino
“Siamo ancora qui, noi due: i nonni. Nonna Lucia
racconta, Martino ascolta divertito, nonno Luigi sorride e … traduce”…
Con queste parole Lucia Barbagallo e Luigi Tadolini introducono il loro
delizioso libretto: “Le fantastorie della nonna - La fantarakontoj de
l’avino”, Edizioni EVA 2007, scritto in italiano da lei e tradotto in
esperanto da lui, perché possa arrivare ai bimbi di tutto il mondo.
Sono due nonni piuttosto avanti con l’età, essendo nati negli anni
venti del Novecento, ma evidentemente hanno il cuore ancora fanciullo.
La spigliatezza e la freschezza del racconto sono sorprendenti e
ricordano le famosissime “Favole al telefono” di Gianni Rodari.
In un libretto di fantastorie i fantasmi non potevano mancare e
infatti… eccoli qua.
Divertitevi anche confrontando il testo italiano con quello in
esperanto, una lingua “fantasma”, in un certo senso, dato che non è
l’idioma di nessun paese, ma che raccoglie tanti adepti in giro per il
mondo, molti più di quanto si pensi, e offre loro tante piacevoli
opportunità di viaggio e di scambio. Il Gruppo Esperantista Bolognese
“Achille Tellini 1912”, quest’anno compie cent’anni ed è vivo e vegeto!
Ce lo hanno raccontato nei venerdì al Centro Sociale “Due agosto 1980”
due esperantisti appassionati, i coniugi Amadei, Gianna la quieta e
sorridente bibliotecaria e Mario l’infaticabile “cerimoniere”,
fotografo e factotum.
A proposito: chi ha voglia di conoscere loro e gli altri simpatici
partecipanti al nostro “salotto” può venire al venerdì pomeriggio,
dalle 15 e 30 alle 18 e 30, in via Turati 98 (naturalmente a Bologna) e
vi troverà una calda e spontanea accoglienza.
Lucia
|
Fumettando con gli angeli “I
Supreme Angels”
Desidero rinnovare l’appuntamento col mio sito internet:
http://dariosupremeangels.blogspot.com
Da quando ho presentato “I Supreme Angels” sul Faro intitolato “La
fantasia”, sono cambiate molte cose: un rapido esempio è il cambiamento
nelle ali degli Angeli.
Il look del sito, oltretutto, è cambiato, diventando molto, ma molto
più bello !!!
Spero che il numero degli utenti visitatori del sito continui ad
aumentare, facendomi capire che ciò di cui inserisco e parlo è di
natura interessante.
Comunque, per me, gli Angeli sono creature invisibili nate dall’Amore
di Dio per proteggere l’umanità, mentre i Demoni sono orribili mostri
nati dall’odio per l’umanità e generati da Belzebù (detto anche
Lucifero o Satana o Diavolo), il quale sarebbe l’esatto opposto di Dio,
cioè vorrebbe che le Tenebre governassero incontrastate su tutto
l’Universo; io non lo vedo come l’Angelo caduto dalla Luce e
insediatosi nelle Tenebre, ma come il Dio del Male, che si contrappone
per la sua malvagità a Dio (che possiede il Bene). E quando, nella
Genesi, Dio crea l’Universo, Belzebù accentua la sua malvagità
cominciando una lotta per far sì che le Tenebre tornino a trionfare
incontrastate (nel sito e nel libro, comunque, l’ho specificato meglio).
Infine, per quanto riguarda i fantasmi, ci credo moltissimo; ho visto
molti documentari di vari programmi televisivi tipo, ad esempio,
“Mistero” su Italia1che mi hanno estremamente colpito.
Personalmente, mi sono successi fatti che non mi spiego e non capisco
se sono Angeli o fantasmi che tentano di aiutarmi o di interagire con
la mia persona; ad esempio, nei sogni vedo Angeli bellissimi, oppure
quando cammino sento delle forze che mi spingono a fare qualcosa
piuttosto che un’altra azione e ciò mi ha aiutato!!!
Le forze del Bene e del Male agiscono su ciascuno di noi fin dalla
nostra nascita.
Questo argomento mi colpì la prima volta quando vidi, a circa
quattordici anni, un bellissimo cartone animato intitolato “Sailor
Moon”, in cui cinque ragazze (che vedo come Angeli), lottano contro il
Male utilizzando dei Poteri della Natura (Acqua, Fuoco, Fulmini e
Luce); le ragazze diventano poi otto nella terza Serie, intitolata
“Sailor Moon e il Cristallo del Cuore”, alla quale mi sono ispirato per
il mio fumetto. Dopo la cura dalla depressione, intorno ai venticinque
anni, ho iniziato a scrivere e disegnare...
Darietto
|
Animatori sociali… angeli, demoni
e fantasmi?
È da un po’ di tempo che cerco un
mezzo, un luogo o un’occasione per scrivere qualche pensiero basato
sulla mia breve esperienza nel campo dell’Animazione Sociale. Lavoro
con anziani da circa cinque anni. Forse sembrano pochi, ma da quanto ho
imparato, trovo sia stato un periodo intenso.
Quando son venuta a conoscenza dell’argomento di questo numero de “Il
Faro”, mi ha subito colpita; ho immaginato che dalla mano di Angeli,
Demoni e Fantasmi avrei potuto fare i primi passi per parlare di
Animazione, o più specificamente di quello che ho maturato calandomi
nel ruolo dell’Animatore Sociale.
Giocando con la retorica delle idee, mi son chiesta: dove mettiamo
questi personaggi… gli angeli, i demoni e i fantasmi?
Dal lato dell’anziano o da quello dell’Animatore? Ricordando le
emozioni che spesso provo durante gli incontri con loro, ho deciso per
la seconda opzione. Infatti, quando si ha a che fare con persone con le
quali si stabilisce un rapporto stretto, le emozioni sono all’ordine
del giorno. Dipenderà poi dall’abilità o meno del professionista per
manovrare con le proprie emozioni, farle diventare strumento di lavoro,
ma senza “bruciarsi”, termine o espressione che solitamente si usa per
fare riferimento al fenomeno del “burn out” sui professionisti che
lavorano con le persone in una relazione d’aiuto.
Dopo questi anni, mi è rimasto chiaro che, nel bene e nel male,
l’Animatore per l’anziano (soprattutto per coloro che abitano nelle
Case Residenza), non è una persona a loro indifferente, bensì, il
contrario. E viceversa, vale a dire che, l’anziano non è affatto
indifferente per l’Animatore!
Se dico: nel bene… nel male, qualcosa di Angeli, Demoni e Fantasmi… ci
sarà. E sì… ho l’impressione che siano questi nostri personaggi della
fantasia, ciò che a momenti, può diventare l’Animatore per un anziano.
L’Animatore Sociale… che ruolo ha? Che cosa fa? Purtroppo un’altra
delle mie impressioni è che si sappia ben poco su questa professione,
che fra l’altro, si rivela sempre più centrale per la vita della “Casa”.
Mi vengono in mente una quantità di idee che meritano di essere
sviluppate con più dignità; invece devo trovare il modo di creare una
sintesi che non pecchi di inconsistenza né poco seria. Ci provo!
Bisogna che prendiamo l’aspetto della “Non Autosufficienza”, che
accomuna gli anziani che risiedono nelle Strutture che li accolgono. La
maggior o minor consapevolezza sulla perdita dell’autosufficienza è
causa più che sufficiente di tante sofferenze e di grande disagio.
Il ruolo dell’Animatore Sociale è spesso scambiato per altri ruoli che
appartengono ai professionisti come l’Animatore Turistico o Artistico
più legati al mondo dello sport o dello spettacolo. Invece il termine
“Sociale” lo colloca in una categoria molto diversa. È il
professionista che con maggior probabilità si trova di fronte
all’anziano con più impegni a livello relazionale. È giustamente nel
terreno delle relazioni, dove più possibile si fa la comparsa dei
nostri tre personaggi in questione.
L’Animatore Sociale è colui che mette in moto l’anima: l’anima in
azione; sviluppa vita, raccoglie ovvero crea senso e continuità storica
all’interno della Casa. Entra nel mondo degli anziani per crearne un
altro insieme.
Attraverso una serie di attività, con una base progettuale che
comprende finalità e obiettivi precisi, che hanno un legame con questo
processo della “non autosufficienza”, si cerca di rallentare il corso
del deterioramento: mantenendo in esercizio le capacità residue
(motorie, cognitive e percettive) nonché, rafforzando le competenze
relazionali. Si stimola alla socializzazione per stabilire vincoli e
generare dell’affetto verso se stessi e gli altri. Con l’aiuto della
pratica della Reminiscenza, si lavora con la memoria e s’intende
recuperare qualcosa della storia personale e come membro di una
comunità maggiore. Così facendo, spesso si apre uno spazio alla
riflessione sulle modifiche del contesto socio-culturale e così via. Il
tutto produce effetti sull’integrazione del self, dove il tempo passato
e il presente s’incrociano. Ci sarebbero anche, scopi più ricreativi
con le attività più note e standardizzate come: visione dei films,
feste, uscite, canto, giochi… su questi ultimi aggiungerei: “che
scappano all’innocenza” dato che, oltre alla funzione di alleggerire lo
spirito, le attività ludiche sono sempre supporti per mantenere le
nostre grandi risorse fisico-mentali e sensoriali.
Sono tutti grandi temi da sviluppare dopo quest’accenno, ma sarebbe
senz’altro opportuno abbandonare l’idea del “passatempo” quando ci si
fa riferimento all’Animazione Sociale. Non a caso ho lasciato per
ultimo la componente ludica che è certamente importante ma, non
l’unica, quando si pretende pianificare e impostare un’adeguata
programmazione di attività rivolte all’anziano.
A questo punto, diciamo che la proposta con cui si avvicina l’Animatore
all’anziano non è del tutto “innocente”, nel senso che dietro ogni
iniziativa e invito per partecipare, si nascondono degli obiettivi che,
come dicevo prima possono servire per il mantenimento o per il
risveglio di capacità, interessi e competenze che si erano addormentate
per mancanza di stimoli.
Come un tentativo per arrivare a una conclusione in questa sfida per
riuscire ad associare i tre personaggi della fantasia alla figura
dell’Animatore, direi che durante il mio operato, spesso ho
l’impressione di essere una specie di schermo, dove l’anziano proietta
quello che accade dentro di sé. La sua disperazione, solitudine e
frustrazione; i suoi bisogni, le sue aspettative e speranze; il suo
sollievo e la sua gratitudine. Mi arrivano anche affetti ed emozioni
come la rabbia, il dolore, la paura, l’amore.
Dipenderà in gran parte dal carattere, dalla personalità, e sicuramente
dalla traiettoria di vita dell’anziano, che l’animatore con la sua
proposta “poco innocente” possa diventare un angelo, che aiuta ad
alleggerire il peso della vita, a renderla più allegra e soddisfacente;
un demone, che invita a riprendere la capacità di produrre ed essere
utile nonostante le difficoltà e l’avversità che ha portato il
passaggio del tempo; o un fantasma, che ora c’è, ora non c’è, nella
mente fragile di coloro che, giorno dopo giorno stanno lasciando la
bussola, o che l’hanno dimenticata forse in qualche isola che rimarrà
sempre sconosciuta da noi altri che li stiamo vicino.
Mariana Parera
|
|
Festa natalizia “Diavoli Rossi”
(13 dicembre 2011)
Anche quest’anno con l’approssimarsi del Natale si è
ripetuta la piacevole occasione di far festa con i DIAVOLI ROSSI - con
i “nostri ragazzi“- come dice la nostra instancabile e generosa
Presidente.
Nel pomeriggio lo sport ha avuto il posto d’onore ma verso le 17 gli
atleti, stanchi ma soddisfatti delle loro fatiche, hanno invaso la
grande e accogliente sala messa a disposizione dalla Parrocchia di San
Biagio. Ma quanta bella gente! 70 forse 80 forse 100!
Una grande e rumorosa moltitudine ha apprezzato e preso d’assalto il
ricco buffet presidiato con maestria dai distributori volontari:
polenta servita calda con ragù o formaggio, panini imbottiti con
generosità, sformati di verdure, focaccia, formaggi, salumi e
naturalmente tanti ma tanti dolci per mantenere la linea. Il tutto
annaffiato con coca, aranciata, acqua minerale e…… vino.
La serata è stata allietata dalla esecuzione perfetta dei violinisti
Elisa Di Taranto e Antonio Laganà, ascoltati in religioso silenzio.
A seguire la esibizione di quattro volteggianti e flessuose ballerine:
Vittoria Bacandi, Elisa Di Taranto, Serena Corsellini e Giulia Mari.
E ancora musica, danze e prove di karaoke sotto la regia sapiente del
DJ Fabio.
Infine auguri, baci, abbracci, promesse e arrivederci presto insieme.
Egidio
|
Trekking natalizio a Dulcamara
(domenica 18 dicembre 2011)
Cari camminatori,
una giornata distensiva, amichevole, sincera e con il tempo favorevole…
Non si poteva chiedere di più!
Iniziata la giornata con la piacevole e inattesa visita di Franca la "
diavolessa rossa " e nostro presidente. Si è presentata con un con una
crostata ( e candelina) per festeggiare il primo compleanno di "Stelle
di Roccia". Buonissima.
I trentini sono arrivati all'appuntamento puntuali come i...trentini .
Abbiamo familiarizzato subito mentre a piedi ci avvicinavamo alla meta.
Si è unito a noi il dr. Paolo Pandolfi . Ne siamo stati davvero
contenti. Si è perso il gustoso pranzo vegetariano preparato dai cuochi
del Dulcamara.
Marco ci ha parlato della sua soddisfazione nel fare trekking. Lo fa
star bene. Ma anche per noi è cosi. Giliola (in rigorose braghe rosse),
accantonato il suo mal di schiena ci ha spiegato il progetto TEDON
(casa autogestita per la 2° e 3° settimana di settembre 2012, le
prenotazione sono aperte, seguiranno i dettagli). Fabio e Cristina
hanno illustrato le funzioni riabilitative e culturali de Il Faro, nato
su loro proposta e adesso molto richiesto. Iris ci ha parlato
dell'attività del gruppo "Stella polare" e lasciato tanto materiale
illustrativo che leggeremo con attenzione.
Donatella ha parlato poco, ma ha sfoggiato un sorriso luminoso.
Ragazze, cercate di imitarla in tante. Mara, Patrizia, Adriana hanno
distribuito con competenza le vettovaglie. Francesco e Enzo sono
maratoneti, hanno una marcia in più.
Stefano è incontenibile come un piccolo ciclone (veder proposte per
logo del nostro gruppo). Federica, Irene, Ivana hanno ravvivato la
conversazione. PRESENTI AL TREKKING IN 26 PERSONE.
Una raccomandazione agli assenti: chi si è prenotato e non ha potuto
presenziare avrebbe dovuto segnalarlo per facilitare prenotazioni e
organizzazione.
Ringrazio tutti (anche gli assenti) per la piacevole giornata trascorsa
in vostra compagnia.
Buona notte. Ma prima guardate le foto. Ciao.
Egidio
Ciao a tutti!!!! Una giornata davvero speciale anche
per me!! Ho
scoperto belle e brave persone tutte con una voglia di stare insieme,
la voglia che fa bene a tutti! Ed ho scoperto ironia, pazienza,
gentilezza, amicizia, allegria e curiosità!!
Complimenti a tutti voi ed in particolare all'organizzatore, Egidio,
che si è dato da fare fino all'inverosimile (anche recuperando dei
dispersi come me ed Irene!)
E grazie, grazie con tutto il cuore: mi avete fatto bene!!
A tutti voi bolognesi e trentini i miei più sinceri auguri di Buon
Natale e Felice Anno Nuovo con la speranza di avere tante altre
occasioni per fare un'altra passeggiata ricca di tante chiacchiere!
Paolo Pandolfi
PS: foto stupende e vere!
|
Trekking condiviso “Stelle di
roccia” e “Stella polare”
Alle sette e trenta del mattino siamo tutti pronti:
l’appuntamento è alla Casa del Sole. Partiamo alla volta di Bologna per
incontrare gli amici del gruppo Stelle di Roccia. Staremo una giornata
insieme condividendo il cammino e il piacere della tavola. Partiamo in
nove, con l’allegria che subito satura il pulmino con canti e battute
spiritose.
Mi piace l’idea di andare a trovare questi nuovi amici che hanno la
voglia di intraprendere un percorso di trekking, che diventi momento di
scambio reciproco e di crescita individuale e di impegno. La nostra
esperienza sarà per loro stimolo a continuare, ed è con questo spirito
che ci incontriamo. Gli abbracci, le presentazioni, il rifocillarci
subito con un generoso panino preparato da Egidio ci mette di buon
umore e partiamo alla conquista del colle di Dulcamara.
La camminata è semplice e si snoda dentro un paesaggio di prati e di
campagne, che salgono dolcemente verso la collina. E’ un paesaggio
dolce, che per noi è inusuale, abituati all’asprezza delle nostre
rocce: in lontananza la città di Bologna e tutto intorno un saliscendi
di colline punteggiate di cipressi, di campi coltivati e di case.
La passeggiata ci permette subito di avere quella confidenza e quel bel
clima amicale che poi renderà la giornata piacevole.
L’agriturismo Dulcamara si trova all’interno del parco Regionale dei
Gessi e Calanchi dell’Abbadessa: è una bella casa colonica
ristrutturata e che ci accoglie in una grande sala, appositamente
preparata per noi.
Qui festeggeremo il primo anno di vita del gruppo Stelle di Roccia e
spegnendo questa magica candelina il desiderio è quello che sempre più
persone capiscano il valore del camminare insieme, il piacere di
raggiungere una meta, qualunque sia, perché la fatica quando è
condivisa diventa un sogno realizzato.
I brevi discorsi, lo scambio di opinioni ed ecco che le emozioni fanno
presto a girare tra noi e a coinvolgerci tutti.
Proponiamo un progetto di campeggio particolare, gestito da noi della
Stella Polare e che vedrà coinvolti operatori, volontari e utenti del
centro di salute mentale di Trento. Intanto abbiamo gettato un seme, e
noi tutti speriamo che il fertile solco del fare assieme dia ancora una
volta i suoi frutti.
L’accoglienza che abbiamo ricevuto è stata davvero speciale: ci siamo
sentiti bene, ci siamo sentiti come se ci conoscessimo da sempre e al
momento di ripartire abbiamo cercato di strappare da tutti loro la
promessa di rivederci per continuare questa favolosa avventura del
cammino condiviso.
Grazie a tutti i componenti del gruppo Stelle di Roccia, alla
presidente dei Diavoli Rossi, ai volontari.
Il gruppo Stella Polare della Polisportiva Giochiamo Davvero di Trento
vi aspetta per condividere ancora, passo dopo passo, qualche altra
fantastica avventura.
I sogni sono risorse quando diventano realtà.
Giliola Galvagni
|
Piccolo racconto Zen sull’uso dei
farmaci
Un giorno un medico mi ha raccontato di suo zio di
montagna quanto segue: “…Non mi sento bene e devo andare dal medico;
dovrà pure vivere anche il medico…. Adesso che ho la ricetta, sarà
meglio che vada dal farmacista, dovrà pure vivere anche il farmacista…
Tornato a casa adesso che ho le medicine sarà meglio che non le prenda;
dovrò pure vivere anch’io… Oppure sarà meglio che le prenda, perché
dovrà pure vivere anche il prete…
Luigi (Zen)
|
La posta
La musica è veramente una marcia in più nella vita,
anche solo avere una musicalità ci fa affrontare bene le persone e le
situazioni, quando sei stonato come me diventano più difficili i
rapporti con la società, però la musica la amo lo stesso.
ed è anche terapeutica, ti può estraniare dal mondo e darti emozioni
rigeneranti, anche in momenti duri…
Questo numero è stato davvero eccitante, per quel poco che ho letto, ma
sfogliato. Lo leggerò più attentamente se meglio riesco a stamparlo.
Non ho capito il tema del prossimo ma allora vi parlerò di un mio più
ampio respiro che è l'arte in tutte le manifestazioni. E' vero che la
musica resta la più misteriosa, che non trova niente di simile in
natura, e che puoi vivere in tanti modi: da solo o in compagnia, per
terapia, per ricevere emozioni, per ritornare alla vita armoniosa del
cosmo. Ma tutte le arti hanno in me questa forza, che mi prende alle
viscere, quasi un orgasmo, quando trovo qualcosa di geniale, che sia un
quadro una danza o il cinema e il teatro… Questo fatto, iniziato per
curiosità tutta mia, poteva essere un modo per vivere l'infinito senza
perdere il mondo, infatti essa ci si propone materialmente, ma senza
alcuna funzionalità finale se non lo spirito. Allora lo posta tra la
terra e il cielo, allora può anche diventare pericolosa: se ci prende
l'anima siamo fregati!
Luca Montesi (27 novembre 2011)
Uno scambio di complimenti via
mail:
Luca:
…avervi riscritto è per me un piacere dello scrivere e soprattutto
essere letto da voi che condividete il nostro problema con acuta
precisione e profondità.
Noi:
le tue lettere fanno un piacere speciale anche a noi, perché sei il
nostro collaboratore più lontano. Un abbraccio.
Luca:
Grazie, un vero complimento di salute, voi siete per me una finestra
sul mondo, visto che qua tutti viaggiano meno che io, ed una grande
consolazione poetica.
* * * * *
La redazione di un giornale amico, Liberalamente, il
giornale del fareassieme della Salute Mentale di Trento, con cui
abbiamo avuto recentemente a Bologna un proficuo incontro, ci scrive:
Buongiorno a tutti! Ecco l’ultimo numero di Liberalamente. E per
augurarvi buone feste, una poesia scritta da Nonna Renata. A presto.
Stefania Arici (1 dicembre 2011)
Carissimi fratelli di Liberalamente
voglio fare gli auguri in modo sorprendente.
Auguro a questo mondo la pace universale,
auguro che si svuoti fin l’ultimo ospedale.
Auguro che l’amore si espanda come un fuoco,
ma l’amor quello vero e non soltanto un gioco.
E ancora auguro a tutti salute e gioia infinita,
perché sia solo bella tutta la vostra vita.
E siccome io mi sento da voi sì tanto amata
vi abbraccio tutti quanti, con amor la Renata.
* * * * *
Gentile Redazione,
leggo con interesse la vostra rivista che ha il pregio di dare voce
anche alle persone meno visibili e che in tal modo possono esprimere i
loro pensieri, sentimenti e necessità. Sono un familiare di un utente
del CSM, con tutte le problematiche e le sofferenze che ciò comporta ma
la cosa che più sconforta è la solitudine e l'isolamento sociale che si
forma in conseguenza. Anche le Istituzioni non sempre sono presenti o
disponibili nel momento di maggior bisogno.
Sarebbe interessante proporre il tema della solitudine nei vostri
servizi e che si potrebbe in parte ovviare creando (sull'esempio dei
"cohousing" dove i condòmini si scelgono in base ai comuni interessi)
delle famiglie allargate in grado di aiutarsi reciprocamente. Un gruppo
di auto mutuo aiuto trasferito a livello abitativo. Penso che molte
famiglie potrebbero trovarsi nella mia situazione e magari sarebbero
interessate a parlarne per concretizzare magari questo progetto. Spero
che questa mia possa trovare accoglimento da parte vostra e Vi
ringrazio per l'attenzione. Cordiali saluti ed Auguri a tutti Voi del
"Faro"!
Roberto Baragatti (4 dicembre 2011)
Caro Roberto, l'idea di condividere i problemi
abitativi è molto interessante e spesso se ne parla, ma non è facile
realizzarla nel concreto. Speriamo che la tua sollecitazione raccolga
adesioni!
Per poter condividere piacevoli momenti di tempo libero ti segnaliamo
il gruppo “Spazio e Amicizia” che si ritrova presso il Centro Sociale
“Annalena Tonelli” di San Lazzaro di Savena, in via Galletta 42, tutti
i venerdì sera.
Per info e prenotazioni : Adriana 340/53.61.441
|
Errata Corrige
Nel numero scorso l’editoriale di Fabio Tolomelli è
uscito senza firma e altri malaugurati errori sono sfuggiti nell’angolo
della poesia: la poesia di Matteo Bosinelli non si intitola “Giovanna”,
ma “Il fiore perduto”; nella poesia “In ricordo del maestro Salce”:
“alzate “ e non “alzata”, “di note”e non “di notte”. Ce ne scusiamo con
gli autori ed i lettori.
|