"La Rete di salvataggio":
guida all'uso consapevole di internet e dei social network


-“Hey ciao, i like your post!”
-“thnks, condividi!”
-“yep”

Questo è il nuovo linguaggio della rete, il nuovo modo di parlarsi, di conoscersi, di scambiare informazioni, di comprare, di studiare, di innamorarsi, di vivere. Nella vita virtuale così come nella vita reale. Il gergo on-line, infatti, non viene più utilizzato solo al computer ma è diventato ormai parte integrante del dialogo sociale. Così, ascoltando conversazioni in giro, potrà capitare di sentire parole come: Facebook, Messenger, Twitter, You-tube, My Space, upload, download, adsl, e-bay, home banking, google, e-shopping, grooming, blog, http, mail, wikipedia, apple, yahoo, gmail, libero.it, googlare, bunnare, taggare, scaricare, loggare... etc etc. Ma di cosa si sta parlando? Si sta parlando di cose che accadono solo dentro il computer o di cose che riguardano la vita vera? Quando si parla di piattaforme, di bacheche, di canali, di navigazione, di siti, di virus, di status, di strumenti, di mela e di tavolette, si parla di oggetti reali o di ben altre cose virtuali? A volte questi mondi si (con)fondono rivelando definizioni ben diverse e significati curiosi.
Bisogna interessarsi e imparare questo vocabolario per poter parlare di vantaggi, rischi e accorgimenti connessi alle nuove tecnologie.
Imparare vuol dire condividere e comunicare nuove o vecchie idee, progetti passati presenti e futuri, chi siamo e chi ci piacerebbe essere, paure desideri e aspettative, gioie e dolori, amicizie e amori. Ora tutto questo si fa insieme, on-line, in modo immediato, simultaneo, collettivo attraverso i social network, piattaforme e bacheche digitali dove ognuno può creare un profilo personalizzato e dove può scegliersi gli amici e le attività che preferisce. È il nuovo bar all'angolo, la piazza del paese, il dopolavoro, la cabina a gettoni, il telefono con il filo, il parco giochi, il negozio di musica, il pranzo a tavola, lo stadio, lo studio... È il nuovo modo di vivere e non importa se le cose sono toccabili oppure no. Ma questa realtà è davvero migliore di quella tangibile? È davvero moderna e vantaggiosa? Ha gli stessi rischi e pericoli? La risposta sta nell'informazione e negli accorgimenti che bisogna imparare a padroneggiare.
Ma perché si utilizzano i social network? Le risposte più frequenti potrebbero essere:
- come surrogato di relazioni e reti sociali
- per divertimento, curiosità, moda sociale
- per timidezza, paura e imbarazzo nelle relazioni reali
- per modellare e modificare la proprio immagine
- per modellare e modificare la propria identità
- per interesse verso gli altri e verso il mondo
- per avvicinare le distanze tra persone lontane
- per incontrare nuove persone
Tutte risposte vere e interessanti. Ovviamente ognuno avrà il suo motivo che sarà connesso ai suoi obiettivi, ai suoi interessi, all'età, al sesso, alla scolarità, alla professione, alla presenza o assenza di un partner, all'economia, alle relazioni e ovviamente alle caratteristiche di personalità.
Un altro motivo sociale, involontario motore del proliferare di nickname e password, potrebbe essere la lenta e progressiva scomparsa dei luoghi reali di aggregazione, dove un tempo la gioventù dai 10 ai 90 anni trovava spazio e conforto semi gratuito. Ma sono così sicure le piazze virtuali? Una volta si diceva “non accettare le caramelle da sconosciuti” oppure “mettiti la maglietta della salute”, o ancora “fai i fumenti o i suffumigi se hai il raffreddore”, o “che lavoro fa suo padre?”. Adesso si dice “hai scaricato l'antivirus giusto?”, “hai fatto la scansione?”, “hai impostato le giuste regole di privacy?”, “hai salvato tutto sull' hard disk esterno?”, “hai chiesto agli amici di amici se è un amico?”.



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Ma quali sono i rischi dell’ “uomo nero” e delle reti on-line?
Potrebbero essere:
- isolamento con rinuncia a relazioni reali
- dipendenza
- teach abuse (bisogno di essere sempre connessi)
- incontri spiacevoli e deludenti
- incontri rischiosi
- crearsi una maschera per paura di affrontare le relazioni vere
- adescamento online (grooming)
- cyber bullismo
- nessun rispetto della privacy su dati personali
- crearsi un biglietto da visita perdente per mancanza di salvaguardia dei dati personali
- fishing (pescare e scippare dati personali per frodi o truffe)
- denunce per violazione della privacy
- denunce per violazione del copyright
- truffa dell'identità telematica
- manomissione e ritocco di immagini e foto personali
- altri danni materiali e fisici
- altri danni morali
Questo quadro non è molto rassicurante, contando che la diffusione dei dati in rete è molto più veloce della diffusione dei dati in strada, si potrebbe dedurre che i rischi sono molti di più. Può essere, ma non dimentichiamoci anche dei vantaggi che le piazze virtuali possono creare, come:
- migliorare e velocizzare la comunicazione tra le persone
- eliminare le distanze spaziali
- costruire nuovi legami basati su nuovi sentimenti
- ricostruire vecchi legami
- sapere in tempo reale gli aggiornamenti e gli stati delle persone
- avere informazioni immediate su dati personali, sociali e mondiali
- crearsi un biglietto da visita vincente mettendo in risalto le qualità personali positive
- creare un profilo professionale virtuale
- meno pregiudizio e più condivisione con altre culture
- maggior conoscenza del mondo tecnologico



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Ovviamente, per godere appieno dei vantaggi, non bisogna dimenticare mai gli accorgimenti necessari per farsi gli anticorpi virtuali, come:
- dare informazioni personali non complete, limitate o camuffate, come nickname
- non creare o aderire a pagine o a gruppi con contenuti illeciti, offensivi o minacciosi, o con molestie e provocazioni
- stare attenti ai siti che frequentiamo e ai video che scarichiamo che non siano protetti da copyright
- usare delle password per protezione dati
- cambiare spesso le password mettendo contenuti alfanumerici
- non parlare di argomenti delicati con sconosciuti
- non accettare contatti sconosciuti
- fare molta attenzione alla scelta di contatti e amici
- pensare che a volte gli amici virtuali non sono come quelli reali, quindi dare il giusto peso psicologico a cancellazioni o blocchi in rete
- non accettare proposte o inviti di persone sconosciute
- studiare bene le impostazioni sulla privacy dei social network, chiedendo aiuto se necessario
- rivolgersi alla polizia postale di zona se si è stati vittima di un reato on-line
- segnalare ai propri amici se si è stati vittima di un reato
- controllare che i propri dati personali siano inseriti solo in siti sicuri, con presenza di https e lucchetto di sicurezza
- tenere in considerazione che ogni computer ha un IP a cui è possibile risalire se si è vittima o colpevole di un reato on-line
- tener conto che si è responsabili di danni materiali e morali se si insulta, minaccia, infastidisce un'altra persona online
- se si è minorenni alcuni siti devono essere bloccati dai genitori che diventano responsabili di reati on-line dei figli
- non lasciare incustodito il proprio computer in quanto si è responsabili dell'IP e quindi anche di chi lo usa a vostra insaputa.
In conclusione, ricordarsi che: “chi non risica non rosica” ma anche “I like security on-line!”


Evelina Villa (psicologa - evelina.villa@fastwebmail.it)


Esplorando insieme la Rete:
un corso di Informatica del Minguzzi


A metà aprile è iniziato il corso di alfabetizzazione informatica organizzato dall’Istituzione “Gian Franco Minguzzi” insieme al DSM-DP di Bologna, al CUFO e alla rete “Fareinsieme”.
Un corso pensato e voluto dal “Minguzzi” insieme alle Associazioni che si occupano di salute mentale, per coinvolgere chi, magari già conosce il computer e quindi non parte proprio da zero, ma ha bisogno di familiarizzare un po’ di più con i programmi di scrittura, o con internet.
Un’occasione per lavorare insieme, imparare cose nuove o prendere consapevolezza delle conoscenze che già si hanno, ma anche un modo per superare le limitazioni che al giorno d’oggi vive chi ha una scarsa competenza informatica (in inglese si chiama digital divide).
Sul piano dell’informazione, ad esempio, non avere una casella di posta elettronica, non sapersi muovere in internet o su Google, non avere accesso ai social network esclude, di fatto, dai canali informativi legati al web (newsletter, blog, giornali on line, ecc.) che ormai sono sempre più importanti e utilizzati.
Ecco perché si è scelto come titolo del corso “Esplorando la Rete”: perché il web (la Rete appunto) offre sempre più risorse e possibilità, da poter scoprire ed esplorare e farlo con l’aiuto e la guida di qualcuno che è un po’ più esperto rende tutto più facile. Così come ritrovarsi in un’aula con altre persone che hanno più o meno le nostre stesse competenze e le nostre stesse incertezze aiuta ad esplorare senza troppe paure e con molte curiosità.
Con queste premesse e questo spirito ha quindi preso il via il primo dei due corsi previsti (il secondo partirà a settembre), con una ventina di iscritti pronti, con tastiera e mouse, a sfruttare l’aula informatica del DSM di Bologna e a seguire gli otto incontri previsti.
Le prime due giornate sono servite a ripassare insieme le nozioni di base sull’uso del pc e per ritrovarsi su di un lessico informatico che fosse per tutti condiviso (cosa è il desktop? Cosa si può trovare nella barra delle applicazioni o nel menù di avvio? Come funzionano le finestre di Windows?).
Il passo successivo è stato quello di andare alla scoperta o alla riscoperta di Word per poter impiegare il computer nella vita quotidiana, ad esempio per scrivere un curriculum, una lettera, o magari un articolo per “Il Faro”.
Il passo successivo sarà quello dentro alla rete, al web e alle sue infinite (o quasi) risorse. E l’obiettivo sarà quello di portare i partecipanti non solo a capire come funziona un browser o un motore di ricerca, ma di renderli più consapevoli quando si troveranno a dover fare delle ricerche, ad accedere a dei servizi, o a delle risorse informative.
Il problema, infatti, non è tanto trovare notizie in internet, ma capire a quali dare maggiore credito: sul tema della salute mentale, ad esempio, al quale le associazioni che partecipano al corso sono particolarmente interessate, esistono diverse risorse in rete sia informative che di socializzazione che negli incontri si cercherà di presentare e segnalare.
Ma internet non permette solo di leggere informazione in Rete ma anche di produrne attraverso la posta elettronica e gli strumenti di comunicazione e socializzazione via web (newsletter, blog, forum, chat, facebook). E anche a questo, alla creazione di un proprio account per inviare e ricevere posta elettronica, verrà dedicato in aula il giusto tempo, sempre con un approccio pratico e operativo, proponendo ai partecipanti di fare insieme tutte le operazioni necessarie e poi invitandoli a riprovare da soli, magari a casa con il proprio computer.
Perchè, dopo aver esplorato insieme in aula, alla fine del corso l’obiettivo è che i partecipanti - e le associazioni di cui fanno parte - continuino ad esplorare anche da soli – a casa, o magari in biblioteca - imparando a considerare il pc uno strumento dalle grandi potenzialità, con cui poter lavorare, svagarsi e restare in contatto.


Lamberto Solmi
(Istituzione “G. Minguzzi” - info-salute-mentale@provincia.bologna.it)